23 dicembre 2019

Tutti non ci sono | Traffic Gallery

di

FIno al 31.XII.2019
Una collettiva, nove artisti, il mezzo pittorico. A Bergamo un tentativo di analisi delle possibili elaborazioni del linguaggio pittorico e del disegno

Tutti non ci sono
Daniele Di Girolamo, Transumanza, Solfato di Rame su Metallo, 100x110cm, 2019, Courtesy of Traffic Gallery

Sita nel piccolo neighborhood dell’arte di Bergamo – vicina di casa di GAMeC Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea, Accademia Carrara e Accademia di Belle Arti – Traffic Gallery ci apre le porte per una visita speciale. Ad accoglierci Roberto Ratti che, insieme a Francesca Castagna Ratti, dirige la galleria dal 2007. Al suo dodicesimo anno di attività, quasi alla fine dell’anno, ci piace ricordare che nel 2019 Traffic partecipa a Bologna Arte Fiera presentando il lavoro I Pilastri della Terra di Virginia Zanetti, con il quale l’artista riceve il primo premio per la Fotografia Maccaferri.

Con il progetto espositivo Tutti non ci sono, a cura di Milena Becci e Leonardo Regano, Traffic porta questa volta al centro la pictura con l’obiettivo di dare spazio alla pratica di nove autori: Alice Faloretti, Alessandro Gioiello, Daniele Di Girolamo, Beatrice Meoni, Enrico Minguzzi, Ettore Pinelli, Amandine Samyn, Francesco Zanatta e Maria Giovanna Zanella.

La galleria scommette su una selezione di lavori che testimoniano l’elaborazione del linguaggio pittorico e del disegno, accanto a sperimentazioni tra materia e colore, anche attraverso le opere di giovanissimi (che da sempre la galleria sostiene).

Presentando la pratica di artisti di diverse generazioni, per la maggior parte nati tra gli anni ’80 e ’90, la mostra si sviluppa nei due ambienti della galleria sita a vista sul passaggio pedonale.

Qui raccontiamo tre opere particolarmente signficative.

Maria Giovanna Zanella (Schio, 1991) presenta una serie di ritratti del mondo “gay bears”, una subcultura “orsina” nata nella comunità gay – parte dei movimenti LGBT e dei Pride internazionali – che si caratterizza per la presenza di uomini dalla corporatura robusta, talvolta dalla peluria pronunciata e dall’aspetto mascolino. Zanella guarda a questo mondo, esplorandone prima la rappresentazione nel web, per realizzare pitture dall’evidente taglio fotografico che restituiscono coppie bear nell’atto del piacere sessuale, in cui l’aspetto pornografico e quello dell’osceno – essenziale e sacro per la stessa sessualità, e lontano da un tono volgare come invece la convenzione ci ha insegnato – si condensano in pennellate terrose e graffianti che sembrano osservare da lontano l’opera di Lucian Freud. Accanto a questa serie, il suo libro dipinto esposto in mostra, una pittura carica e materica, merita di essere sfogliato.

Altro artista giovane che vogliamo ricordare è Daniele Di Girolamo (Pescara, 1995) che si allontana dalla figurazione e porta invece la sua esplorazione alla materia. Due vasche di metallo a muro, disposte come in un dittico orizzontale, sono l’esito di un processo chimico dato dall’essicazione di una soluzione di solfato di rame. Ciò che resta di questa transmutazione alchemica sono residui che disegnano una geografia marina, tra le sfumature dei colori blu, verde-azzurro e celeste: un soggetto certo caro alla storia dell’arte ma che sembra anche sollecitare riflessioni legate a ipotetici paesaggi apocalittici di un futuro prossimo.

Ettore Pinelli (Modica, 1984) sposta invece l’attenzione su un’immagine che pare carica di violenza attraverso l’opera Come out and play (2016) in cui il disegno di due gorilla in lotta è realizzato con una fusaggine su carta, quella tecnica capace di creare un effetto “non-finto” che fa delle figure una sorta di apparizione onirica. L’atto di aggressività animale sembra spaventoso quanto feroce, ma se ci si ferma a guardare pare più un monito che ricorda quell’ “Attenti al gorilla” recitato da De Andrè in una delle sue celebri canzoni per esprimere quella voglia di libertà e ribellione animale dalle regole dell’essere umano. Esemplificativo della manipolazione a cui sono soggette le immagini, quel processo che si attiva attraverso la loro estrapolazione dal contesto originale, per essere altrimenti impiegate – oggi più che mai a scopo politico o propagandistico, soprattutto per sollecitare il sentimento della paura – quest’opera sembra essere la rappresentazione stessa del vuoto di veridicità in cui annega oggi la comunicazione digitale.

Avanti Traffic!

Francesca Ceccherini

Fino al 31 dicembre 2019

TUTTI NON CI SONO

a group painting show

Traffic Gallery

Via San Tomaso 92, Bergamo

Info: www.trafficgallery.org

 

 

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