18 maggio 2024

Una lente di ingrandimento sulla Fabbrica del Vapore: la curiosa mostra Small Is Beautiful arriva a Milano

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In mostra, diciannove artisti che tra micro-soggetti, sculture sulla punta di una matita e disegni piccolissimi, realizzano arte nel “formato palmo di una mano”. E il visitatore si sente un gigante

Ha inaugurato alla Fabbrica del Vapore Small Is Beautiful: dopo Parigi, New York e Bruxelles è arrivata a Milano l’esposizione di opere in miniatura, da osservare con cura e da molto vicino. Curata dal suo ideatore Serge Victoria è realizzata in coproduzione con la piattaforma di intrattenimento Fever e in collaborazione con Exhibition Hub. A proposito del titolo della mostra il curatore Serge Victoria ne commenta così l’origine:«L’espressione Small is Beautiful fu originariamente proposta da Leopold Kohr e utilizzata nel libro di economia Small is Beautiful: A Study of Economics as if People Mattered di Ernst Friedrich Schumacher (uno studente di Kohr, n.d.r.) nel 1973. per promuovere un ritorno a una società proporzionata alla dimensione dell’essere umano, di fronte al gigantismo che è diventato la norma. Kohr fu quindi un precursore della riduzione delle dimensioni in molteplici ambiti: economia, ecologia, governance, e così via».

Il progetto, unico nel suo genere, ha l’obbiettivo di far scoprire l’arte in miniatura allo spettatore che in un contesto di percezione completamente ribaltata ha il ruolo di osservatore, a volte troppo ingombrante, di piccoli mondi costruiti con amore e contenuti in teche di vetro o esposti-a-parete: il filo conduttore è di certo la dimensione di realizzazione scelta dagli artisti che, da diverse parti del mondo, lavorano in formati letteralmente microscopici. Piccoli universi, come isole esposte nei due piani di Fabbrica del Vapore, abitano lo spazio. Interni di case, paesaggi naturali, artificiali e scene magiche con persone alte qualche centimetrofanno  avvicinare lo sguardo al vetro della teca per cercare di coglierne ogni particolare; dentro ogni oggetto si nasconde un mondo autonomo.

Saltano all’occhio le maxi-fotografie dei personaggi in miniaturadell’artista londinese Slinkachu che, nel suo modus operandi, è solito fotografare per poi abbandonare nelle strade delle città di tutto il mondo. Sono piccole installazioni che mirano a riflettere, con un’accentuata nota di umorismo, la solitudine della vita nelle grandi città e non solo.

Sempre di personaggi o, meglio, di microscopiche persone si parla guardando l’operato del duo artistico franco-giapponese Minimiam, in grado di mixare la fotografia culinaria con la realizzazione di piccole persone intente in diverse attività. Famosa è la fotografia degli operai che gonfiano e spostano con faticagrandi acini d’uva, e proprio sulla scia di quest’ultima è stata scelta come manifesto della mostra proprio un’opera del duo: un’anguria  tagliata a metà diventa il campo da gioco di due tennisti cronometrati da un arbitro. Ogni dettaglio è al suo posto, solo quattro persone e qualche oggetto sono in grado di trasformare un frutto in un’architettura a tutti gli effetti, dove le palline da gioco diventano gli stessi semi dell’anguria.

Diciannove artisti che tra microsoggetti, sculture sulla punta di una matita e disegni piccolissimi, realizzano arte formato palmo di una mano.

Una mostra che ridimensiona il concetto di prodotto artistico rendendo il corpo dello spettatore il protagonista di una visita ravvicinata,  ai limiti del gioiello.  Viene in mente la storia di Properzia de’ Rossi,  unica donna ad apparire nell’opera Le vite de’ più eccellenti pittori, scultori e architetti di Giorgio Vasari nel 1550; scultrice autodidatta, si distingue per la realizzazione minuta di noccioli di pesca e ciliegia intagliati e utilizzati come cammei all’interno di accessori e monili; proprio grazie alle sue capacità scultoree su piccole superfici, ottenne poi commissioni in marmo di grandi dimensioni segnando il corso della storia partendo proprio dal micro. Non solo scultura ma anche miniature risalenti all’epoca dei papiri, passando per le pitture di pochi centimetri presenti sui libri medievali, sono tasselli fondamentali per la comprensione di prodotto artistico nella sua piccola interezza.

Insomma, Small Is Beautiful si inserisce in una tradizione fatta di artisti che per volontà hanno scelto di racchiudere in un palmo di mano tutto l’amore per l’arte e per il processo artistico ricco di cura, apparentemente meno visibile. Visitabile negli spazi industriali della Fabbrica del Vapore di Milano, hub artistico e centro di aggregazione culturale, la mostra è trasversale e adatta ad ogni tipo di età, rendendo anche  i più piccoli  dei giganti in esplorazione di nuovi, preziosi e divertenti mondi.

 

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