09 luglio 2020

Weightless: la materia senza peso di Luca Monterastelli, da Lia Rumma

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Negli spazi napoletani della galleria di Lia Rumma, va in scena "Weightless", personale di Luca Monterastelli incentrata sul leggero erotismo della scultura

Ph. Danilo Donzelli

“Weightless” è il titolo della nuova personale, presso la galleria napoletana di Lia Rumma, di Luca Monterastelli, artista emiliano-romagnolo nato nel 1983 a Forlimpopoli e formatosi all’Accademia di Brera.  Dopo alcune residenze artistiche in Francia, nel 2013 inizia la collaborazione con Lia Rumma che lo invita per uno studio visit presso gli spazi espositivi milanesi. La ricerca artistica di Monterastelli si fonda sulla scultura e i suoi principi, utilizzando materiali differenti che spaziano dal gesso al cemento, dalla terracotta al ferro con i quali l’artista intende restituire «Il peso, la trasferibilità della nostra energia su un corpo oggettuale, la percezione delle tre dimensioni, il rapporto tra superficie e massa».

Una scultura concettuale

Il titolo stesso dell’esposizione, “Weightless” ovvero “senza peso”, ci indica immediatamente il concetto alla base delle sue opere, quel passaggio della forza gravitazionale che si incide sui corpi e le cose e che comporta una sorta di decostruzione materiale delle forme in una inedita narrazione. A Napoli, poi, città che per l’artista è «piena di fantasmi e i fantasmi sono versi della storia», le configurazioni di Monterastelli assumono un significato ulteriore che affonda in radici antiche. Sculture che sono frutto di un processo mentale, prendono vita direttamente dal concetto che le ha generate, tralasciando le fasi della progettazione fisica, del disegno, che finirebbero per sottrarre la forza iniziale corrompendole.

Weightless: la mostra di Luca Monterastelli da Lia Rumma

La mostra si articola nelle varie sale della galleria segnando dei passaggi significativi delle forme organiche, che ci appaiono inizialmente intrappolate nella serie di bassorilievi in cemento in cui il peso della pietra sembra trattenere la materia. Le tracce che emergono da questi pannelli ricordano i fossili di elementi un tempo presenti nella loro pienezza oggettiva. Nell’ambiente successivo il medium cambia ed ecco che le terrecotte bianche assumono le forme erotiche dell’umano. Disposte su cavalletti al centro dello spazio, si confrontano qui con le note reminiscenze provenienti dai lupanari pompeiani custoditi nel Gabinetto Segreto del Museo Archeologico di Napoli. La tensione generata si propaga anche nella stanza successiva, dove subentra anche la componente religiosa e ascetica, insieme ai nuovi materiali che sono la pietra e il ferro della Majella. In ultimo troviamo una stele di ferro sulla quale il fuoco ha plasmato la materia rappresa dal suo stato liquido, tre troni dorati su cui ancora si ergono dei busti nuda di terracotta bianca e, infine, quattro tubi di metallo che collegano verso il primo ambiente dei bassorilievi. Come dichiarato dallo stesso Monterastelli: «Volevo un passaggio per ritornare al via e poi ancora alla fine e via dicendo».

Una fine dunque che non è una fine ma la creazione di un circolo continuo delle varie trasformazioni osservate, della storia che racconta la materia nell’ossessione di «comprendere che nel non finito c’è già tutto e, al tempo stesso, nel finito non tutto è scritto per sempre».

“Weightless”, la mostra di Luca Monterastelli sarà visitabile presso la sede di Napoli della Galleria Lia Rumma solo su appuntamento. Per prenotazioni: napoli@liarumma.com.

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