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Un’ampia mostra collettiva dedicata alle varie sfumature dell’arte a Roma, un omaggio coreografico alla figura mitica di Pier Paolo Pasolini e poi una sala cinema e una project room. E il programma di residenze che riparte, la biblioteca che riapre. E anche un nuovo ristorante in terrazza. Con l’arrivo di Cristiana Perrella alla direzione artistica, il MACRO – Museo d’Arte Contemporanea di Roma si prepara a inaugurare una stagione all’insegna della vitalità. A partire dall’11 ottobre 2025, il museo si rilancerà come spazio cittadino quotidiano, attraversabile e abitabile, con un’attitudine che affonda le radici nella scena artistica romana e si apre al dialogo con il mondo. Un progetto promosso dall’Assessorato alla Cultura di Roma Capitale e prodotto dall’Azienda Speciale Palaexpo, che intende riaffermare il ruolo del MACRO come istituzione sperimentale e al contempo ricettiva, capace di parlare a pubblici molteplici, cittadini, studenti, artisti, ricercatori, famiglie, attraverso arti visive, cinema, musica e performance.

«Il MACRO è forse l’unica grande istituzione italiana dell’arte contemporanea ad aver vissuto negli ultimi anni un confronto profondo e coraggioso con la propria identità», ha dichiarato Cristiana Perrella, che ha citato le ultime direzioni, dall’Asilo di Giorgio De Finis (2018-2019) al Museo per l’immaginazione preventiva di Luca Lo Pinto (2020-2024), «Modelli radicalmente diversi» ma che hanno messo in atto «Nuove forme di relazione con l’arte, il pubblico e la città». Per Marco Delogu, Presidente Azienda Speciale Palaexpo, il MACRO dovrà essere «Un luogo in cui ogni giorno può accadere qualcosa di inaspettato, in cui l’arte non si contempla soltanto, ma si attraversa, si discute, si vive».
E dunque, cosa vedremo negli spazi di via Nizza? Realizzata in co-curatela con il direttore uscente Luca Lo Pinto, a sottolineare la continuità tra le consegne, la mostra inaugurale rappresenta già una dichiarazione d’intenti: UNAROMA proporrà un ritratto mobile della città, una presa diretta del suo cangiante paesaggio artistico. Una lunga inquadratura in piano sequenza che attraversa il presente di Roma, raccogliendo le suggestioni di oltre 40 artiste e artisti. Lo spazio progettato da Odile Decq viene ripensato dallo studio Parasite 2.0 come un paesaggio urbano: al piano terra, una grande installazione verde come un green screen cinematografico farà da sfondo e da campo d’azione, mentre al primo piano un set in continuo divenire accoglierà performance, talk, proiezioni e laboratori.
Accanto a questo mosaico corale dell’arte romana, il nuovo corso prevede l’attivazione di spazi finora dormienti: una sala cinema da cento posti con programmazione curatoriale e prime visioni d’essai, la riapertura della biblioteca, una project room, spazi dedicati alla videoarte e all’ascolto, la ripresa del programma di residenze e l’avvio di allestimenti periodici della collezione storica del museo.

«Grazie alla linea e alle proposte della nuova Direttrice Cristiana Perrella, il MACRO diventerà un eccellente presidio culturale che, oltre alle stagioni delle grandi mostre, recupera funzioni che non erano più attive come la ricchissima biblioteca che inizierà a svolgere di nuovo la sua attività e ne introduce di nuove come l’apertura di una sala cinema, che arricchisce il lavoro importante che stiamo costruendo a sostegno del settore», ha affermato Massimiliano Smeriglio, Assessore alla Cultura del Comune di Roma.
Un secondo capitolo espositivo, da novembre 2025 a febbraio 2026, sarà dedicato a Dissonanze, storico festival che tra il 2000 e il 2010 ha trasformato Roma in una capitale della musica elettronica sperimentale. Con una selezione di materiali d’archivio, suoni e immagini, la mostra One Day You’ll Understand – Venticinque anni di Dissonanze, a cura di Carlo Antonelli, Lorenzo Castore e Valerio Mannucci, restituirà lo spirito anticipatore di quell’esperienza, accompagnata da concerti, talk e sessioni d’ascolto.
Ogni mostra sarà accompagnata da un public program trasversale: incontri, reading, workshop, dj set, eventi educativi. E la ricca stagione autunnale culminerà il primo novembre 2025 con l’omaggio a Pier Paolo Pasolini, nel cinquantesimo anniversario della sua morte, con Una disperata vitalità, nuova creazione coreografica di Enzo Cosimi, seguita dalla proiezione del film The Visitor di Bruce LaBruce, provocatorio remake queer del Teorema pasoliniano.
«Oggi il MACRO è riconosciuto per la sua vocazione sperimentale e per la qualità delle sue proposte. L’obiettivo è radicarlo ancora di più nel tessuto culturale urbano come museo cittadino, potenziandone la dimensione quotidiana, viva, accessibile e aprendolo a pubblici sempre più vasti ed eterogenei», ha continuato Perrella. «Lavorerò perciò a un MACRO capace di essere insieme invitante e radicale, generoso accogliente e all’avanguardia, e stimolante, punto di riferimento per la scena artistica locale e interlocutore credibile su scala internazionale. Un museo che si interroga sul proprio ruolo, che accoglie e ascolta, che si mette alla prova, dove si va non solo per vedere una mostra, ma per vivere l’arte in tutte le sue forme, per incontrarsi, per discutere, per conoscere e immaginare».














