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La nuova GAM di Torino: lo studio MVRDV vince il concorso per il rilancio del museo
Musei
di redazione
La GAM di Torino cambia pelle: il concorso internazionale di progettazione per il grande piano di riqualificazione, rilancio e valorizzazione del museo ha un vincitore. La proclamazione è avvenuta oggi, al Collegio Carlo Alberto, alla presenza di Marco Gilli, presidente della Fondazione Compagnia di San Paolo e presidente di giuria, del sindaco Stefano Lo Russo e del presidente della Fondazione Torino Musei Massimo Broccio: il primo posto è stato assegnato al gruppo guidato da MVRDV, importante studio di architettura e progettazione urbana di base a Rotterdam e con sedi in tutto il mondo, insieme a BALANCE Architettura, EP&S Group, Michelangelo Di Gioia e Filippo Busato.
La graduatoria finale colloca al secondo posto Kengo Kuma & Associates Europe con un ampio team di progettazione, al terzo Guillermo Vázquez Consuegra con PROAP e altri partner, al quarto Mario Cucinella Architects con Manens e collaboratori, al quinto ACPV Architects (Antonio Citterio e Patricia Viel) con il proprio raggruppamento. Il progetto vincitore, fanno sapere gli enti coinvolti, sarà presentato pubblicamente a inizio 2026, una volta concluse le verifiche previste dalla normativa.
Nelle intenzioni dei promotori, il progetto punta a riposizionare la GAM come infrastruttura culturale contemporanea, bilanciando un’idea di museo più permeabile e connesso alla città con un aggiornamento funzionale dell’edificio e la tutela dell’identità architettonica. La Fondazione Compagnia di San Paolo affiancherà la Fondazione Torino Musei in tutte le fasi, coprendo anche il costo dell’intervento, indicato in 27,5 milioni di euro.

Snodo della proposta premiata risiede nel concetto di apertura: riattivare giardino e piazza come spazi attraversabili, spingere la fruizione oltre la sola sequenza delle sale, immaginare un organismo più flessibile nelle configurazioni espositive e nei servizi, fino a includere, nella narrazione di un museo “vivo”, anche aree solitamente invisibili. Nelle motivazioni, la giuria parla esplicitamente di una GAM che intensifica il proprio ruolo di «Generatore di cultura» e di un museo che diventa connettore tra pubblici diversi, tra quartieri e parti della città, tra vecchio e nuovo.
MVRDV ha una lunga esperienza nella progettazione e trasformazione di musei e istituzioni culturali, spesso lavorando sull’ibridazione tra spazio espositivo, spazio pubblico e funzioni civiche. Tra i progetti più recenti e rilevanti, il Depot Boijmans Van Beuningen a Rotterdam, il primo deposito museale al mondo completamente accessibile al pubblico.
L’iter concorsuale si è svolto in due fasi: una prima selezione palese dedicata a curricula ed esperienze professionali e una seconda fase anonima concentrata sulla qualità architettonica, l’innovazione, la sostenibilità ambientale, la fattibilità tecnico-economica e la coerenza con le esigenze funzionali e identitarie del museo. La partecipazione è stata ampia e internazionale, con 49 gruppi tra architettura e ingegneria provenienti da più Paesi. Nella seconda fase, la giuria era composta, oltre che da Marco Gilli, da Chris Dercon, Marco Filippi, Francesca Torzo e Esmeralda Valente, mentre la commissione tecnica della prima fase era formata da Emanuela Carpani, Francesco Novelli e Cristina Becchio.












