28 dicembre 2023

Musei aperti a Natale, quale risultato? Scontro tra Sangiuliano e i sindacati

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Il Ministro Sangiuliano commenta con favore le aperture straordinarie dei musei e dei luoghi della cultura del 25 e 26 dicembre ma per i sindacati si gioca sulla pelle dei lavoratori

Giorni di festa per Gennaro Sangiuliano: il Ministro della Cultura ha commentato con grande entusiasmo i dati delle affluenze nei musei italiani, straordinariamente aperti a Natale, il 25 e 26 dicembre. «Per i tanti italiani che si sono recati a trascorrere la festività in una città diversa da quella di residenza, e soprattutto per i tanti turisti venuti in Italia per trascorrere le vacanze, è un’occasione per godere del nostro patrimonio», ha commentato il Ministro, in visita, nel giorno di Santo Stefano, alle Gallerie Nazionali d’Arte Antica di Palazzo Barberini, a Roma. Sangiuliano ha anche ringraziato i dipendenti che hanno aderito all’iniziativa su base volontaria. Quindi, gratuitamente, senza straordinari pagati, anche perché la novità delle aperture di Natale e Santo Stefano era stata comunicata in un vero coup de théâtre, cioè senza avvisare nessuno di competenza, tra musei, società di servizi, sindacati e sigle varie. Ma per il Ministro, evidentemente, la distanza tra il dire e il far fare è una linea ondivaga, che non contempla la contrattazione preventiva.

Una contrattazione affrettata

«Dopo l’annuncio del ministro Sangiuliano, la contrattazione sindacale per organizzare le aperture si è tenuta solo il 19 dicembre, 6 giorni prima di Natale, con ovvi disagi per il personale di accoglienza e vigilianza che, sebbene su base volontaria, è stato chiamato a rispondere all’appello per garantire l’iniziativa», scrivono Franco Villani di UIL e Piero Genga di CGIL, in un comunicato congiunto. «Molti di questi hanno rifiutato la proposta del ministro, preferendo passare il Natale in famiglia con i propri cari e ricevendo il sostegno delle sigle sindacali, uniche non firmatarie – dell’accordo d’intesa per l’apertura straordinaria», continuano.

Gallerie degli Uffizi, Firenze
Gallerie degli Uffizi, Firenze

«I primi numeri che stanno arrivando relativi alle aperture di Natale e Santo Stefano, stanno dando ragione alla volontà di rendere disponibile il patrimonio culturale nazionale a chi, durante le festività, ha desiderato dedicare del tempo alla contemplazione della bellezza. Decine di migliaia di persone in questi due giorni hanno varcato l’ingresso di una pinacoteca, una galleria o un sito archeologico in un viaggio che le ha portate, alla fine della visita, ad essere più consapevoli delle proprie radici e della propria identità», ha continuato invece il ministro, riuscendo a preconizzare addirittura anche gli effetti della cultura – da non sottovalutare – sui visitatori.

Parco archeologico di Pompei
Parco archeologico di Pompei

Musei aperti a Natale: quali numeri?

E dunque, i dati? Eccoli. Parco archeologico del Colosseo – Anfiteatro Flavio, 26.267 visitatori; Pantheon, 11.325; Parco archeologico del Colosseo – Foro Romano e Palatino, 9.286; Gallerie degli Uffizi – Gli Uffizi, 8.101; Parco archeologico di Pompei, 7.357; Galleria dell’Accademia di Firenze, 5.332; Reggia di Caserta, 4.954. Buoni numeri ma c’è anche il rovescio della medaglia, che troppo spesso rimane nella parte oscura della cronaca ma che è necessario considerare. In  Puglia, per esempio, le aperture natalizie sono state un flop: al Museo Archeologico di Taranto, aperto il 25 dicembre dalle 10 alle 14, sono stati registrati tre ingressi, mentre al Castello Svevo di Bari una decina.

Pinacoteca Nazionale di Bologna
Pinacoteca Nazionale di Bologna

Adesso tocca al Capodanno ma arrivano già le prime defezioni. L’1 gennaio 2024 la Pinacoteca Nazionale di Bologna, che pure aveva aderito all’apertura del 25 dicembre, rimarrà chiusa. Non si sono trovati volontari sufficienti a tenere aperte le sale. Il no all’apertura di capodanno vuole sottolineare anche la grave carenza di organico, tra custodi nelle sale e personale negli uffici. Inoltre, dal 2024 otto risorse saranno trasferite. «Non siamo riusciti a salvare quei contratti e dovremo rivedere le attività gratuite cercando sponsor privati», ha commentato la direttrice della Pinacoteca, Maria Luisa Pacelli.

Problemi di personale anche a Palazzo Reale di Genova dove, per ragioni di bilancio, non sarà confermato il contratto di una dipendente di Ales, la società in house del Ministero della Cultura che fornisce risorse umane per molti dei più importanti musei pubblici italiani. La denuncia della situazione è stata avanzata dall’associazione Mi riconosci che, sull’afflusso dei visitatori a Natale, ha anche diffuso dei dati ben diversi da quelli comunicati dal Ministero, riguardanti anche i siti tradizionalmente più visitati. Si va dai 600 ingressi di Pompei ai 200 del Colosseo, fino in basso, ai 130 del Museo Archeologico di Napoli, ai 50 di Villa Adriana, alla ventina del Palazzo Ducale di Urbino. A salvare Palazzo Reale sono stati invece i crocieristi: 210 ingressi per la galleria di Palazzo Reale.

Palazzo Reale di Genova
Palazzo Reale di Genova

Secondo quanto riportato dalla direttrice Alessandra Guerrini, i musei di Genova perderanno cinque professionalità: «Avremo difficoltà tecniche e nella contabilità». Il Ministero ha infatti comunicato una riduzione dei finanziamenti per i dipendenti Ales. In Liguria, per il 2024, sono stati cancellati dal bilancio per il personale di Palazzo Reale e Palazzo Spinola 300mila euro. «Il ministero garantiva cinque collaboratori esterni, dipendenti della società Ales, trasferendo sul nostro Bilancio il costo dei contratti – continua Guerrini – ma ci ha appena comunicato che dal 2024 questo non avverrà più e quei contratti saranno tutti a carico nostro. Purtroppo, il nostro Bilancio ci permetterà, a fronte di enormi sforzi, di conservarne soltanto quattro. Questo comporterà difficoltà nella gestione dei nostri musei oltre a privarci di figure professionali di grande capacità ed esperienza, che speriamo di riassorbire in altro modo».

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