31 marzo 2004

decibel_ascoltàti Max Haiven/John Vaughn, Metaxu, Tomas Jirku, Trapist, Christopher Willits, Isan, Vitamins For you, Telafon Telaviv

 
Ascolti diversi tra loro caratterizzati da attitudini mobili e trasversali. Una serie musicisti alle prese con i recenti sviluppi della ricerca musicale elettronica ed elettroacustica. Prestiamo attenzione ad alcune produzioni del mercato indipendente…

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L’etichetta canadese No Type conferma ancora la sua determinazione e lucida consapevolezza estetica pubblicando nei primi mesi del nuovo anno Front di Max Haiven/John Vaughn. 73 minuti durante i quali i due musicisti assemblano materiali sonori e che, in perfetta tradizione elettroacustica e concreta, mirano a risvegliare la dimensione dell’ascolto. L’interesse dei due compositori si rivolge ad una dimensione concettuale che, allo stesso tempo, non esime il suono dal trascurare la possibilità di narrare attraverso un sottile approccio pop. Più socialmente impegnato Rumors of …War (Cd/No Type) del progetto Metaxu (Maurizio Martusciello e Filippo Paolini). I due italiani percorrono le strade della sperimentazione elettroacustica ed elettronica evitando la retorica, pur rasentandola (per questioni di materia), grazie ad un rigoroso approccio compositivo.
Con il suo quinto album Break 1999 (Cd/No Type) il canadese Tomas Jirku spinge gli esiti della minimal techno oltre i cliché che sembrano contraddistinguere la maggior parte delle produzioni laptop oriented. Intercettazioni radio, beat vivisezionati ed evanescenti linee melodiche si incastrano alla perfezione dando vita a scuri paesaggi sonori.Telafon Telaviv
Dopo i celebrati Radian, dalla fibrillante Vienna, arrivano i Trapist nati dalla collaborazione occasionale del bassista Joe Williamson, il chitarrista Martin Siewert e Martin Brandlmayer (gia batterista dei citati Radian). Ballroom (Cd/Thrilljockey/Wide), la registrazione di una session in studio quasi totalmente improvvisata del 2002, rievoca certe attitudini a metà tra i lisergici e astratti Starfuckers (ITA) e i malinconici Minamo (GIAP) ed esprime il giusto equilibrio tra verve performativa/improvvisativa e una meditata attenzione per l’editing e la composizione.
Se appare ormai inevitabile stemperare l’algida e manierata laptop music in una sensibilità calda, umorale e neo-romantica, inevitabile è anche il rapportarsi al concetto di canzone e allo strumento acustico. L’etichetta Fällt pubblica Pollen, precedente all’esordio licenziato dalla 12K, del giovane e talentuoso guitarist performer Christopher Willits. Ponendosi sulle orme del minimalismo storico e ridefinendone l’approccio (chitarra processata al computer) Willits utilizza la serializzazione e il folding per generare micro architetture sonore che si ripetono e danno vita a melodie affascinanti e ritmiche complesse.
Gli inglesi Isan (Antony Ryan e Robert Saville) con il recente Meet next Life (Cd/MorrMusic/ Wide) irrobustiscono la loro cifra stilistica con l’utilizzo di chitarre e strumenti a percussione. Ancora dal canada la label Introversion (gestita dal giovane e talentuoso musicista Mitchell Akijama) pubblica I’m sorry for ever and For Always il lavoro solista di Greg MacPherson che con il moniker di Vitamins For you imbraccia la chitarra, apre il laptop e compone una serie di tracce che ripensano, con esiti qualitativamente alternati, la “forma” canzone come “concetto” da reintepretare.
Dalla ben più intraprendete etichetta americana Hefty Records di Chicago, sono prodotti i Telafon Telaviv che con il secondo album Map of what is effortlessTrapist_Photo credi_Maria Ziegelboeck sembrano lanciati nel piccolo firmamento della musica elettronica. Dopo il disco d’esordio Fahrenheit fair Enough del 2001, in perfetta sintonia con le produzioni di Morr Music e con i vari orientamenti pop e melodici della glitch music, Joshua Eustis e Charles Cooper si sono avvalsi per questa occasione delle voci di Damon Aaron e Lindsay Anderson (dei concittadini L’altra) e di Francesco Clemente per l’artwork del cd, per collezionare una serie di brani che spaziano dal cantautorato in chiave elettronica, all’hip hop e all R&B, alle sonorità più astratte. Una miscela ed una strategia di marketing che potranno far conoscere al grande pubblico una delle tante realtà di un continente commercialmente ancora reputato di nicchia.

link correlati
notype.com
slap-press.com
martux.com
tomasjirku.com
widerecords.com
thrilljockey.com
fallt.com
morrmusic.com
intr-version.com
heftyrecords.com/h3.html

marco altavilla

decibel – sound art e musica elettronica è un progetto editoriale a cura di marco altavilla
[exibart]

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