24 settembre 2003

decibel_culto Intervista ai Mouse on Mars

 
Un topo di Marte? E cosa ci fa sulla Terra? I Mouse on Mars provengono dalla Germania e sono due stelle della musica elettronica degli anni ’90. Si esibiranno dal vivo a Roma in occasione di Dissonanze. Decibel vi propone in anteprima una piccola intervista…

di

Come si sviluppa il vostro processo creativo? E come definireste la vostra estetica?
Non ha uno sviluppo preciso, partiamo da un suono o da un frammento, e evolviamo l’intuizione che ne scaturisce senza seguire per forza una struttura logica e preimpostata. Pensiamo che la nostra estetica si possa definire “Pop”.

In che modo riflettete attorno all’ultilizzo dal vivo dei media digitali?
Noi sostanzialmente cerchiamo di utilizzare più ‘oggetti’ possibile e più media possibili all’interno sia delle nostre performance dal computer (un laptop) a batterie elettroniche, synth, filtri analogici e digitali. Attualmente non crediamo vi sia un limite nella produzione di suoni, e molto spesso uniamo alle nostre performance dei video che sono basati su dei lavori grafici e di animazione di alcuni artisti nostri amici. In ogni caso Mouse on Mars non diamo particolare risalto a questo aspetto anche se in molti caso riteniamo che sia molto affascinante creare uno show che si basi sull’utilizzo di diversi linguaggi. Spesso però capita che alcuni gruppi o artisti abusino del linguaggio visivo utilizzando sterili Vj set. In questo caso penso che il video non sia qualcosa in più ma qualcosa in meno. In ogni caso alla base del live c’e`una forte componente di improvvisazione, che riteniamo fondamentale per essere soddisfatti.

Cosa ne pensate della definizione “laptop generation” spesso e volentieri utilizzata dalla stampa a proposito di artisti che prediligono il computer? Non vi sembra riduttiva?
Laptop generation è secondo noi un termine che facilità la classificazione dei generi tanto cara ai giornalisti. Il laptop secondo noi è uno strumento come altri, forse a livello visivo sterile e noioso, ma non per questo da considerare meno importante di una chitarra o un trapano (Einsturzende Neubauten).
Purtroppo è una tendenza reazionaria della stampa quella in maniera di applicare in maniera reiterata le regole o dei canoni del passato agli inevitabili cambiamenti di assetto che si vengono a creare con l’avvento di nuovi strumenti.
Esiste la possibilità di fare arte in molti modi insomma e lo strumento è solo una piccola componente del sistema. Poi come in ogni cosa c’è che usa lo strumento in modo proprio o improprio, ma queste sono valutazioni soggettive.

Mouse on MarsVista la progressiva inflazione della produzione di musica elettronica nel mondo, come distinguere la buona dalla cattiva musica?
Adesso con pochi soldi si possono praticamente produrre dischi perfetti. La semplicità dei software permette a tutti di creare una canzone o una composizione anche apparentemente complessa. Questo ovviamente causa un’iperproduzione e quindi l’appiattimento della qualità generale. Questo fenomeno è complice della crisi dell’industria discografica che non riesce a gestire più le risorse e non riesce a proporre prodotti credibili. L’unico modo per scegliere e distinguere cosa c’è di buono è quella di ascoltare la maggiore quantità di musica possibile, anche scavando nel passato.

(un ringraziamento speciale a Romano Manfredi della DNA Concerti che ha consentito la realizzazione di questa intervista )

bio
I Mouse on Mars si sono formati in Germania nel 1993 grazie al sodalizio musicale di Andy Toma e Jan St Werner, il primo nato a Colonia ed il secondo a Dusserdolf. Hanno pubblicato diversi cd per etichette come la Too Pure e la Thrill Jockey. Hanno realizzato inoltre numerosi remix e partecipato a prestigiose compilation. St Werner con Markus Pop (Oval) ha anche dato vita al progetto Microstoria e con il nome Lithops ha realizzato dei cd da solista.
Nel 1997 a Colonia hanno fondato la loro personale etichetta Sonig per la quale incidono tra i migliori musicisti di elettronica internazionali: Fan club orchestra, F.X.Randomiz, Hajsch, Lithops, Microstoria, Mouse on mars, Niobe, Schlammpeitziger, Scratch pet land, Vert.

Discografia essenziale
– Vulvaland (1994)
– Iaora Tahiti (1995)
– Autoditacker (1997)
– Instrumentals (1997)
– Glam (1998)
– Niun Niggung (1999)
– Idiology (2001)

link correlati
sonig.de
mouseonmars
ondarock.it.it/Mouse.html

marco altavilla

decibel – sound art & musica elettronica è un progetto editoriale a cura di Marco Altavilla

[exibart]

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