03 febbraio 2004

decibel_culto_musica elettronica Intervista ai Múm

 
Dopo BjÖrk e Sigur Ross, i giovanissimi Múm con una manciata di cd sono, da un paio d’anni, la nuova sensazione musicale islandese. Attualmente vivono a Berlino e si apprestano a pubblicare il nuovo album…

di

Quando è partito il progetto Múm e quando si è definita l’estetica del gruppo?
Abbiamo iniziato circa cinque anni fa, dirigendoci costantemente verso qualcosa di sconosciuto e tuttora cerchiamo qualcosa che per noi è come una sorta di territorio non definito. Così spero che la nostra estetica si stia ancora definendo.

BjÖrk è ora una pop star e molti musicisti islandesi sono emersi in questi ultimi anni. Secondo te ci sono degli aspetti specifici che dominano questa scena?
La scena islandese è fortunatamente così variegata che non ci sono mai delle vere correnti che sovrastano le altre. Diversità, energia, etica del lavoro e la volontà di divertirsi sono probabilmente gli aspetti più forti.

Come è iniziata la vostra collaborazione con la Morr Music e con la Fat Cat?Mum
Thomas Morr ci contattò dopo aver ascoltato Yesterday was dramatic…e noi fummo subito molto felici di poter lavorare con lui e con gli altri musicisti della Morr. Iniziammo passando lunghi periodi a Berlino, città dove noi viviamo attualmente, diventando buoni amici di Thomas. Incontrammo i tipi della Fat Cat in Islanda, ed erano lì perché stavano lavorando con calma su un gruppetto di artisti Islandesi. Siamo molto contenti di essere in questa etichetta, possiamo fare davvero cosa vogliamo e siamo in un gruppo di artisti eccezionali.

In “Finally we are no one” i suoni elettronici sono molto più amalgamati con quelli strumentali e le parti vocali. Come avete sviluppato la composizione di questo nuovo lavoro?
È accaduto per una miscela di casualità e facendo solo ciò che volevamo, non pensandoci veramente più di tanto.

MumQuali sono gli scrittori, i musicisti e gli artisti visivi che vi hanno influenzato nel lavoro?
Potrebbero essere una lista infinita dalla quale noi ovviamente possiamo citare a caso solo pochi nomi: The Smiths, Guns n Roses, Jimi Hendrix, Pharoah Sanders, Sonic Youth, Oval, Stereolab. Per quanto riguarda gli scrittori personalmente ti posso citare Gyrðir Eliasson, Sjón, con cui abbiamo avuto la duplice fortuna di collaborare, Halldór Laxness, Richard Bra Utigan, Paul Auster, Banana Yoshimoto, Victor Pelevin e i fumetti, in particolar modo quelli di Chris Ware e Daniel Clowes.

Penso che le vostre esibizioni siano molto più vicine al mondo delle performances artistiche piuttosto che a quello della musica. Questo accade con l’impostazione del palco e cambiando i ruoli nel vostro modo di fare musica…
Hmmm, noi cerchiamo solo di portare sul palco il nostro mucchio di strumenti e suonarli per il pubblico.

Nel concerto di Ferrara del 2002 a causa della pioggia foste costretti, assieme ai Dirty Three, a cambiare disposizione del palco finendo con l’annullare la distanza tra voi ed il pubblico. Che ricordi avete di quella notte?Mum
Fu una notte stupefacente. Era un luogo così bello, fuori quel castello, che noi fummo molto tristi quando iniziò a piovere. Ma la gente non se ne andò, così noi prendemmo i nostri strumenti e suonammo sotto questi archi. E tutti erano lì, così silenziosi, così pronti ad ascoltare. Si sentivano molto vicini. I Dirty Three quella notte furono molto intensi. È stata realmente una delle più emozionanti esperienze di concerto che abbiamo mai avuto.

link correlati
widerecords.com
noisedfisk.com/mumweb
morrmusic.com
fat-cat.co.uk

bio
Gli islandesi Gunnar Örn Tynes, Örvar Þóreyjarson Smárason e le sorelle Gyða e Kristín Anna Valtýsdóttir, dopo un periodo iniziale del tutto personale di formazione, nel 1997 danno vita ai Múm.
discografia
2000 Yestarday was drammatic – Today is ok, cd, Thule/TmT
2001 Please smile my noise bleed, cd, (Morr Music-distribuzione italiana Wide)
2002 Remixed, cd, Tmt
2003 Finally we are no one, cd, (Fat Cat – distribuzione italiana Wide)

marco altavilla

decibel – sound art e musica elettronicaè un progetto editoriale a cura di marco altavilla

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