19 novembre 2003

decibel_maestri Intervista a Elio Martusciello

 
Musicista, sound artista e tra i più lucidi teorici italiani in ambito di materia sonora. Elio Martusciello da anni rivolge la sua ricerca ad un’attenta analisi del suono e delle sue relazioni con lo spazio, il tempo e l’individuo. Di ritorno dalla Francia e in attesa del suo nuovo tour, Decibel lo ha incontrato per una breve intervista…

di

Da anni affronti la musica elettronica. Quando hai iniziato a focalizzare esattamente la tua personale estetica?
Non saprei. Con il tempo i miei dubbi e le mie insicurezze aumentano, il mio “sentire” si complica, sempre meno so in che direzione cercare e se veramente c’è qualcosa da cercare. Di sicuro non ho trovato ancora nulla (ancor meno un’estetica).

In che termini hai cercato di analizzare “l’estetica della macchina”?
La musica ha sempre avuto bisogno di tecnologie. La differenza è che, dal discorso sulle tecniche che esercitano la loro azione nel campo della finalità (ambito strumentale), si passa alla dimensione afinalistica del tecnologico attuale. L’estetica della macchina è la trasposizione di quest’inversione anche nell’ambito della creatività e dell’arte.

Lo studio ”dell’oggetto sonoro” implica altre considerazioni sullo spazio nel quale si diffonde, sui sistemi di riproduzione e sull’utilizzo di software sempre più complessi…Elio Martusciello
Alla base c’è una patologia “voyeuristico-edonistica”. Lo spazio intimistico e introspettivo dell’ascolto si è drammaticamente ristretto nell’epoca del “frammento”, della velocità, della superficialità, dello spettacolo, della multisensorialità (multimedia, installazione, videogame, ecc.).
Con Ossatura cerchiamo di invitare le persone verso quel luogo interiore che chiamiamo “silenzio”. Diamo al nostro suono la massima ampiezza dinamica. Passiamo da un fortissimo che ammutolisce tutti, che non consente a nessuno di parlare, ad un pianissimo che necessita quasi la sospensione del respiro.
Ovviamente è un contesto generale che ci vuole sempre più distratti e superficiali. Molti festival di musica elettronica sono lì a testimoniarcelo con i loro concerti fatti in contemporanea, magari in diversi luoghi comunicanti fra loro. Il problema non è neanche tanto il particolare tipo d’ascolto attivato in questi contesti, piuttosto è l’incapacità e la rigidità di questo modello cognitivo di accogliere esperienze che necessitano di “condotte uditive” diverse.

Hai collaborato con numerosi musicisti ed alcuni artisti come Canecapovolto. Hai inoltre preso parte a Radio Lines nel 1999…
Direi che alcune di queste collaborazioni hanno inciso profondamente sulla mia intera concezione del mondo, come quelle con Tim Hodgkinson, Mike Cooper e Richard Nunns, mentre altre hanno apportato solo qualche correzione o modulazione su aspetti che considero più tecnici o concettuali, limitate alle procedure o alle conoscenze artistiche come, appunto, la collaborazione con Cane CapoVolto.
Circa l’esperienza di “Radio Lines”, credo che essa non solo mi abbia messo in contatto con il pensiero di Mario Costa, l’inespressività e il “sublime tecnologico”, ma che sia stato il passaggio obbligato che mi ha condotto ad “aesthetics of the machine”.

Elio MartuscielloIn Italia esistono diverse realtà di musicisti ed artisti che si misurano con l’elettronica. Che impressione suscita la nostra produzione all’estero?
Il fatto che si cosituiscano delle vere e proprie comunità di artisti come “iXem” (comunità disseminata su tutto il territorio italiano) e “iato” (a Roma), che si misurano con il contesto generale odierno che inevitabilmente è connesso alle tecnologie elettro-elettroniche, è una realtà assolutamente positiva e ricca di potenzialità.
Diversa è invece la situazione di “bowindo”, che si configura più come un “gruppo di lavoro” ed etichetta discografica. La sua esistenza è finalizzata a dare opportunità concrete a tutte quelle sperimentazioni che non trovano efficace attenzione nelle circuitazioni artistiche già esistenti. Nonostante tutto credo che ci sia una certa (seppur non grandissima) considerazione all’estero per la nostra produzione.

A cosa stai lavorando attualmente?
Da qualche giorno ho finito di lavorare alla mia nuova composizione commissionatami dall’IMEB (istituto di musica elettroacustica di Bourges). Un piccolo periodo di pausa per riposarmi e poi subito alcuni concerti in Italia, Germania e Francia. In seguito con Ossatura cominceremo nuove sessioni di registrazioni per il prossimo disco. Devo poi incontrare Schismophonia e Taxonomy per organizzare il lavoro futuro. Vecchie e nuove collaborazioni attendono alla porta, come quelle con Sabina Mayer, Mou Lips!, Alessandro Olla, Roberto Musanti, Z’ev, ecc. Al più presto (periodi ancora da definire) intraprenderò un tour in duo con John Tilbury.

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bio
Elio Martusciello è musicista e compositore autodidatta. Insegna “musica elettronica” al conservatorio di Cagliari.
Ha ottenuto premi, menzioni e selezioni in competizioni internazionali come: “Grands Prix Internationaux de Musique Electroacoustique” nel 1994, 1997, 1999, 2000, 2003; “Luigi Russolo” a Varese nel 1991, 1992, 1994; “Phonurgia nova” a Arles nel 1997; “CIMESP” a S. Paolo del Brasile nel 2001. Ha partecipato a festival, concerti, presentazioni, conferenze in università, associazioni e centri di ricerca come: GRM (Paris), Synthèse (Bourges), Henie Onstad Arts Centre (Oslo), PANaroma (São Paolo do Brasil), Connecticut College (New London-USA), Korean Electro-Acoustic Music Society (Seoul), Soundscapes Symposium (Barcelona), “Inventionen 2000” Berliner Festival Neuer Musik (Berlin), Institut für Neue Musik und Musikerziehung (Darmstadt), Dispositif Coopèratif Audio “Collective Jukebox 4.0” (Genéve), Musiques Vivantes / GMVL “Aujourd’Hui Les Musiques du Futur” (Lyon), Rien à voir (Montréal), Festival “dal niente” (London), CRM (Roma), etc…
Nel 1993 è stato compositore residente al Centre National de Création Musicale – GMEM (Groupe de Musique Expérimentale de Marseille).
Nel 1997, 2000 e 2003 è stato compositore residente all’Institut International de Musique Electroacoustique de Bourges (IMEB). Nel 1998 ha ricevuto una commissione dalla RAI Radiotre (Audiobox). Nel 1999 ha ricevuto una commissione da Benevento SoundFiction. Nel 2000 è stato compositore residente al Césaré (studio de création musicale, Reims). Oltre ad essere compositore elettroacustico, egli opera dal vivo con “live-electronics” ed ha collaborato con musicisti come: Eugene Chadbourne, Mathieu Chamagne, Mike Cooper, Michel Doneda, Wolfgang Fuchs, Tim Hodgkinson, Thomas Lehn, Jean-Marc Montera, Richard Nunns, Tony Oxley, Evan Parker, Giancarlo Schiaffini, Mario Schiano, Frank Schulte, Olivier Toulemonde, ecc. Ha inoltre composto musica per il collettivo di ricerca cinematografica “Cane Capovolto”. È membro fondatore di “IATO” (collettivo di musicisti), “IXEM” (Italian eXperimental Electronic Music) e “BOWINDO” (una nuova label italiana di musica sperimentale fondata con Giuseppe Ielasi, Domenico Sciajno, Alessandro Bosetti, Valerio Tricoli e Renato Rinaldi). È membro del gruppo di musica elettroacustica OSSATURA (con Fabrizio Spera e Luca Venitucci) e del duo interattivo di musica elettroacustica SCHISMOPHONIA (con Mike Cooper). Inoltre è membro del nuovo gruppo d’improvvisazione elettroacustica “TAXONOMY” (con Graziano Lella e Roberto Fega).

Discografia essenziale
cultures électroniques 8 (imeb, 1995).
martusciello: meta-harmonies (staalplaat, 1995).
cultures électroniques 10 (imeb, 1997).
project’son (gmem, 1998).
ossatura: dentro (rer, 1998).
schismophonia: radio-lines (goethe-institut rom, 1999).
state of the union 2001 project by elliott sharp (emf, 2001).
ossatura: verso (rer, 2002).
e. martusciello, r. nunns, m. cooper: Cineclub Detour (hipshot, 2003).
elio martusciello: aesthetics of the machine (bowindo, 2003).

marco altavilla

[exibart]

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