31 maggio 2005

decibel_musica elettronica Thomas Weber/Kammerflimmer Kollektief

 
Esce Absencen, il nuovo album del collettivo tedesco Kammerflimmer Kollektief. Chitarre, violini, batteria, harmonium, malinconici soundscapes e free-jazz. Raccontati in questa intervista…

di

Suoni che non mancheranno di sedurre coloro che amano band come Mogway, God Speed You! Black Emperor, Cinematic Orchestra e le melodie più elettroniche della Morr Music. Decibel ha intervistato Thomas Weber.

Quando nasce il progetto Kammerflimmer Kollektief e come si evoluto nel corso del tempo?
In realtà il progetto Kammerflimmer Kollektief nasce nel 1995 non semplicemente come one-man show ma come ironica simulazione di un collettivo (kollektief è il termine olandese che sta per “collettivo” e significa un gruppo di due o più persone unite dal desiderio di tradurre un’idea speciale in azione) in una camera da letto a Karlsruhe, nel Sud della Germania!
Io ero l’unico elemento di questo collettivo virtuale, e gestivo quindi una sorta di “band individuale”. Dopo un po’ tutto divenne molto noioso e privo di stimoli! Il cambiamento e l’ampliamento del progetto è avvenuto in maniera spontanea e naturale senza cercare altre persone/musicisti ma trovandole quasi per caso.

E chi sono gli attuali componenti?
Heike Aumüller (harmonium), Christopher Brunner (batteria), Johannes Frisch (basso), Thomas Weber (chitarra), Heike Wendelin (violino), Dietrich Wurm (sax). Il gruppo è formato da sei persone ed è molto di più che un semplice progetto: abbiamo suonato in molte occasioni in pochi anni e quasi tutto il materiale del nostro ultimo disco è realizzato con strumenti reali a differenza del primo disco costituito interamente di suoni campionati.

Come avete costruito Absencen?

Le tracce di Absencen serpeggiano attraverso varie fasi della produzione intraprendendo una strada lunga e ventosa. Io immagino questo lavoro come un arazzo ottenuto intrecciando molti e differenti fili traslucidi. Il recto brilla costantemente grazie ad una molteplice e profonda sfaccettatura della tessitura sonora, mentre il verso deriva dalla possibilità di anticiparlo e costruirlo in parallelo. Molta importanza è stata data all’improvvisazione.

In che senso?
L’improvvisazione implica una serie di aspetti: è estasi del momento, come anche sintesi tra meditazione ed esecuzione; è contemplazione, composizione, ma anche senso di vuoto e sicuramente pre e post-produzione al computer. L’improvvisazione, il suonare attraverso coincidenze e casualità sono elementi talmente importanti che si risolvono nell’idea di processo/attuazione! Il suonare idiosincratico di tutti i musicisti coinvolti è ora un’ascendente di estrema importanza. Come disse John Stevens: “La musica è una chance per il proprio personale sviluppo, è un’altra vita nella quale è più semplice sviluppare l’arte del dare

Nessun ordine preciso quindi rispetto al risultato finale…
Nessuna fase è uguale ad un’altra! Le essenze sono una cosa rara. Alla fine la destinazione è la strada intesa come percorso estetico e ricco di aspetti poco consueti…

Discografia
Absencen, (cd, Staubgold/Promorama, 2005)
Hysteria, (cd, Quecksilber, 2004)
Cicadidae, (cd, Staubgold, 2003)
Incommunicado, (cd, Temporary Residence, 2000)
Mäander, (cd, Temporary Residence, 1999)

link correlati
kammerflimmerkollektief.com
promorama.it
planetrock-booking.de
staubgold.com

marco altavilla

decibel – sound art e musica elettronica è un progetto editoriale a cura di marco altavilla

[exibart]




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