13 dicembre 2004

decibel_talenti laterali Intervista con Vittorio Demarin

 
Uno dei più originali artisti dell’attuale panorama musicale. Vittorio Demarin ci racconta il suo primo album ufficiale. E poi la passione per il video e per gli strumenti musicali. Compresi quelli che inventerebbe. Ma le sorprese non finiscono qui…

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I tuoi lavori in ambito musicale sono densi ed originali. Riusciresti a spiegare cosa rappresentano per te e come li costruisci?
I pezzi sono costruiti utilizzando frammenti montati tra loro, che provengono da miei esperimenti e da suoni campionati da videogiochi, vecchi giocattoli o rumori, ed il risultato consiste di piccole colonne sonore veloci e dall’aspetto poliedrico. Non è una musica immediata ma ha sempre connotazioni melodiche, con la scelta di fondo della bassa fedeltà… anche se poi lavoro moltissimo per ottenere i timbri che mi piacciono! Suono violino, tastiere, chitarre, batteria, glockenspiel e moltissime altre cose, mentre per altri strumenti mi faccio aiutare da amici musicisti; ho in mente anche degli strumenti nuovi, però sarebbero molto costosi da realizzare.

E l’elettronica dove si inserisce?
Mi serve principalmente per elaborare timbri campionati in bassa fedeltà o provenienti da strumenti acustici, oltre che a cucire tra loro i frammenti. Il mio primo approccio con la musica elettronica risale ai tempi in cui ho iniziato ad usare l’Amiga! Inoltre lavoro molto con i glitches, e sono alla continua ricerca di nuovi modi per ottenerli ed utilizzarli.

Ascoltando il tuo disco, Almanacco Moderno, vengono in mente musicisti provenienti da ambiti diversi: dalla Penguin Café Orchestra ad Oval, da Morricone a Ryoji Ikeda… Quali sono le cose cui ti senti più legato?
Mi piacciono molto Nino Rota e soprattutto il Brian Wilson del periodo Smile. Sono sempre stato affascinato dal materiale che trapelava dalle registrazioni di questo disco, e poi mi piace l’elemento “infantile” che lo caratterizza… Sono molto attaccato all’infanzia, che è un periodo importantissimo della vita, nel bene e nel male. Mi trovo a mio agio con i bambini, anche ora che lavoro con quelli delle elementari. Come loro ho molta fantasia, e quando registro a volte faccio finta di essere qualcun altro per stimolarla, ed anche per farmi coraggio. Il Gomma Ensemble a cui ho accreditato alcuni miei lavori è un ensemble immaginario di sei personaggi, gli stessi che si ritrovano nel primo episodio video di Almanacco Moderno.

gomma workshop_almanacco moderno
A proposito, dicci del tuo interesse per le altre forme di espressione artistica, a partire dai tuoi video?

I video cui sto lavorando sono il corrispettivo visivo dell’album, che già si prestava a fungere da colonna sonora “onirica”, al quale farà seguito una seconda parte (altre 10 tracce, per un totale di 20 episodi). Per ora ne ho pronti due, i protagonisti sono dei bambini coinvolti in storie immaginarie, ma l’idea è quella di farli crescere ed invecchiare nell’arco dei 20 episodi. Anche i video sono realizzati con mezzi “poveri”, in low-fi: utilizzo giocattoli, marionette e plastici, ma anche softwares e strumenti digitali. Per me sono molto importanti anche l’utilizzo e il trattamento dei colori.
Rispetto ad un regista che deve adattarsi alla musica in fase di montaggio, qui sono avvantaggiato perché il racconto sta già nella musica. Però ho in mente un progetto in cui le due cose si svilupperanno di pari passo. Nel frattempo sono impegnato a portare a termine il progetto Almanacco: i video mi servono anche per poter presentare “dal vivo” la mia musica, e tra l’uno e l’altro entro in scena io che li introduco interagendo con il pubblico (ed in qualche caso con lo stesso filmato). Per un episodio sto pensando di costruire un finto strumento musicale da piazzare sulla scena, che sembrerà generare da solo il pezzo musicale…

Pensi mai ad una dimensione live più “convenzionale”?
Suono dal vivo in altri progetti, ma mi piacerebbe suonare live anche la mia musica, e poi ho voglia di sperimentare soluzioni nuove! Ma dovrei pensare a del materiale nuovo, ed arrangiare tutto per almeno 6 o 7 musicisti. E poi vorrei iniziare a lavorare con dei cori, e per ora non posso permettermelo: è una cosa molto impegnativa sotto tutti i punti di vista, però lavorare su ogni aspetto della parola (e non solo sul suo suono) è una cosa affascinante.

Che cos’è il Gomma Workshop, a cui è dedicato il tuo sito?
Io l’ho pensato proprio come un workshop, aperto alla sperimentazione in tutte le discipline artistiche, possibilmente in relazione tra loro. Per ora molte cose le faccio io, ma da parte mia c’è la volontà di coinvolgere e far collaborare il maggior numero possibile di talenti e di competenze. Tra poco dovrei ampliare la sezione fumetti, con disegni miei e di Claudio Bandoli. Il mio sogno nel cassetto è di realizzare un vero e proprio cartone animato a puntate…

Claudio Bandoli_Casagatto
Quali sono i tuoi rapporti con la Madcap Records, l’etichetta per cui è uscito Almanacco Moderno?

Nell’ultimo anno per me è stata una famiglia, in tutti i sensi… sono felicissimo di aver cominciato con loro, sono persone in gamba e che lavorano sodo per farla crescere. Per fortuna stanno arrivando diverse soddisfazioni! Ad esempio, i bolognesi Franklin Delano hanno scelto la Madcap per pubblicare il loro prossimo disco mixato a Chicago.

discografia reperibile
Gomma Workshop (Vittorio Demarin) Almanacco Moderno, 2004 Madcap
Maisie Bacharach For President, Bruno Maderna Superstar!, 2003 Snowdonia

link correlati
sito di Gomma Workshop/Vittorio Demarin
sito della Madcap Records
sito di auarecords

francesco bergamo

decibel – Sound art e musica elettronica è un progetto editoriale a cura dimarco altavilla

[exibart]





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