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Ecco un altro album d’esordio degno di nota, Hometowns della band indie rock canadese Rural Alberta Advantage rilasciato ufficialmente il 7 luglio 2009 dall’etichetta Saddle Creek Records. Composto da 13 tracce molto rapide e incisive (quasi tutte sotto i 3 minuti) per una durata totale di 37 minuti.
Rural Alberta Advantage (RAA) vuol dire graffianti tempeste in bottiglia, ballate nostalgiche nel vento; su campi di spighe giallo Bruno. Pezzi rapidi, voce acuta e asciutta, acidità e poesia su batteria impazzita.
Primo brano, The Ballad of the RAA, di tre minuti e mezzo (tra i pezzi più lunghi dell’album) ci catapulta nel mondo dei Rural Alberta Advantage e ci dà da subito un idea di quello che ci apprestiamo ad ascoltare; l’insieme di tracce si presenta infatti come notevolmente omogeneo, tutt’altro che noioso, in cui i padroni incontrastati sono chitarra nuda e cruda, synth a tratti onirici e batteria incalzante; scatenata. Secondo brano dell’ album, Rush Apart ci scaraventa in una ballata stile western; una festa di paese di gonne lunghe e cappelli texani. Il pianto ritmato di Don’t Haunt This Place; il cadenzato grido di The Deathbridge in Lethbridge, il profumo d’estate nostalgica di The Deadroads ci portano a Drain The Blood una delle vere perle di quest’album in cui tutto cade al suo posto perfettamente, in un canto che pare quasi casualmente appoggiato sulla base, buttato fuori d’impulso, perfetto come viene.
Altra pietra preziosa degna di nota è In The Summer Time che chiude l’album, pezzo di una dolcezza unica, da sussurrare all’amata.
E visto che un po’ da sempre mi diletto in pittura (astrazione perlopiù), da questa uscita della rubrica ho deciso di provare a mettere su tela una mia rappresentazione di ogni album; l’energia che esso mi trasmette. Ecco a voi il mio primo NOSTALGIA in onore di questa serie; dal titolo Hometowns (Nostalgia #1)(in alto).
Fabio Gagliandi