02 luglio 2003

Subsonicamente

 

Exibart incontra Max Casacci, chitarrista e deus-ex-machina dei Subsonica. Ed anima attivissima della Torino musicale. Una piccola intervista realizzata da Paolo Gep Cucco per la nostra rubrica decibel. Sempre sulla frontiera tra suono, immagini e arte visiva…

di

Entriamo in Casa Sonica, lo studio di registrazione dei Subsonica verso le sei di sera. Max è davanti al computer a guardare un video realizzato per il loro live montando insieme immagini prese dai quadri di Daniele Galliano.

Ancora una volta il vostro lavoro si contamina con quello di altri artisti, e ancora una volta stai lavorando con un torinese. Durante il tour avete portato con voi la rivista torinese Label… Cos’è, campanilismo?
Non è assolutamente campanilismo, è invece una presa di coscienza sul fatto che se sei nato qui hai subìto influenze ed assorbito stimoli che ti hanno portato ad essere quello che sei. E’ inutile chiudere gli occhi e far finta di essere nati a Chicago o New York. Gli occhi occorre tenerli subsonica ben aperti per guardare cosa ti circonda e cosa ti può stimolare. Faccio molta vita sociale nei luoghi della musica, così incontro dj e vj o artisti come Galliano e risulta naturale ritrovarsi in studio per scambiarsi input con la massima libertà.

Ecco, libertà: credo sia un punto di partenza fondamentale nella riflessione di un artista…
Per me essere artista vuol dire poter vivere delle mie idee, e quindi avere libertà di azione e di creazione. Come Subsonica siamo riusciti a rimanere un gruppo indipendente con una grande visibilità. In un’epoca in cui la tv è un fine e non un mezzo è difficile essere al di fuori di certe dinamiche: oggi assistiamo ad un consumo musicale legato soprattutto alla radio che sempre più diventa un elettrodomestico insulsamente gradevole e alla tv che crea fenomeni assolutamente virtuali. Io continuo a credere che la musica sia prima di tutto emozione.

30285Hai attraversato tutto il passaggio dalla creatività analogica fino a quella digitale: come ti senti in mezzo alle macchine?
Ho un rapporto controverso: ciò che è digitale funziona in un contesto digitale, come per esempio la musica elettronica. Ma altrimenti rimango molto legato all’idea di gruppo che suona: aumenta il tempo per metabolizzare le cose, per raggiungere quell’energia indispensabile. Di entrambi i sistemi amo molto le anomalie e gli incidenti non previsti: la cretività casuale.

Come ti rapporti con la città, il corpo e la tecnologia?
La città è una pulsazione: rispondo fisicamente alla sua musica ed alla tecnologia che mi circonda.

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paolo gep cucco
incontro del 6 giugno 2003

Decibel – Sound Art & Musica Elettronica è un progetto editoriale a cura di Marco Altavilla

[exibart]

8 Commenti

  1. Non per essere scomodo, ma qualcuno non gli poteva chiedere (al deus ex machina dei subsonica) come minchia gli è venuto in mente di copiare paro paro l’immaginario di botto e bruno per farci un video, senza citarli e/o collaborare con loro o ringraziarli pubblicamente?
    E’ un comportamento da arraffini italianetti furbetti del cazzo. Io non amo da morire il lavoro di roberta e gianfranco, ma l’operazione dei subsonica è stata veramente una merdata!

  2. davvero, non e’ possibile che neanche voi vi siate accorti che il loro regista ha RUBATO le immagini alla Botto e Bruno senza neanche citarli nei crediti. continuiamo a farci del male.

  3. arte vs musica… mah.. non so.. riporto la mia personalissima impressione ed esperienza: in ambienti + “business oriented” (come la musica popular) posso confermare che non si fanno molti scrupoli pur di vendere bene. Avran pensato che l’idea del video fatto così è carina, ben vendibile… e soprattutto avran pensato che son in pochi a conoscere B&B.. apprezziamo i red hot chili che han citato (giustamente) Erwin Wurm, ma non mi stupirei di sentire qualcuno, ad una mostra con i video di Wurm, dire “questo sembra il video dei red hot!”… io in una situazione così non mi arrabbierei… eppoi credo che la maggior parte dei videoclip lascino il tempo che trovano…

  4. A prescindere dalla polemica giusta o sbagliata che sia, non riesco a capire perchè un’intervista così ricca di banalità e superficialità e priva di qualsiasi informazioni interessanti sia stata pubblicata da Exibart! Speriamo che non si ripeta più!

  5. mah, sinceramente basterebbe aver visitato i magazzini generali di Verona per capire come quel luogo sia esattamente così e non tanto una ambientazione alla Botto e Bruno. Tra l’altro vi ci consiglio l’inter-zona, uno spazio auto organizzato dove non è raro assistere a performance, video installazioni, e concerti piuttosto radicali. Dicevo, a proposito del video di “Nuova Ossessione” che in realtà è stato l’unico clip che ci siamo trovati impossibilitati a seguire, nel senso che le riprese che hanno previsto la nostra presnza sono state realizzate in un contesto differente con finalità di story board completamente diverse. Un secondo trattamento di ripescaggio ha messo tutto nelle mani del veronese Gaetano Morbioli che ha agito completamente da solo. Questo pe rispondere alla presunta oculatezza e preventivazione dello “scippo” a furbeschi fini di vendita. Gli stessi “Botto e Bruno”, nostri concittadini, non devono essersi sentiti eccessivamente lesi o defraudati di alcun che, se poco più di due mesi fa, tramite il critico Luca Beatrice ci hanno proposto di suonare all’interno di una propria installazione. Per carità ognuno resti del proprio parere, e per quanto mi riguarda la polemica è sempre stimolante, solo ci tenevo a puntualizzare che ravvisare “malafede” in tutto ciò che un artista fa in un momento particolarmente fortunato, è un’abitudine piuttosto mediocre. Per ciò che riguarda Daniele Galliano, è stato proprio in occasione di una sua mostra che i Subsonica hanno fatto la loro prima apparizione di fronte ad un pubblico. Una sonorizzazione dei suoi quadri. Fare un video di un brano che non è nemmeno un singolo radiofonico, basandone la narrazione solamente sui quadri, è un’operazione in perdita. non verrà mai trasmesso dalle emittenti musicali se non a notte fonda. lo facciamo perchè riteniamo che il risultato sia bellissimo. Daniele è daccordo con noi e ci sta lavorando entusiasticamente, così come il regista Alberto Colombo. Il testo di quel brano, per intenderci è stato ispirato direttamente da una mostra di Daniele e dal successivo catalogo. Questo semplicemente per dire che i Subsonica non sono tanto in cerca di fascinazioni d’arte contemporanea, ma seguono semplicemente proprie visioni e passioni.

  6. Che sia un momento particolarmente fortunato per voi mi fa piacere anche se da qui non è che me ne sia accorto in maniera così clamorosa.
    Credo invece che sia da persone mediocri negare l’evidenza in maniera così spudorata o sottrarsi alle proprie responsabilità con l’italianissima pratica dello scaricabarile.

    In italia viviamo in un momento storico in cui queste pratiche sono molto in voga.
    Spero che questo periodo passi presto insieme ai suoi protagonisti.

  7. parliamoci anche più chiaramente, pur senza scendere ai minimi termini relazionali del suo primo messaggio. Qui nessuno vuole scaricare nulla, non è proprio nostra abitudine. E’ davvero possibile che il regista si sia ispirato all’esperienza visiva di altri artisti, quello che dicevo e se no non l’avrei detto è che non lo sappiamo proprio. Stiamo parlando dell’unico clip che non abbiamo potuto seguire e del quale non abbiamo nemmeno mai conosciuto il regista. Ma la cosa che le vorrei un attimo replicare e in questo includo anche il messaggio d’altri su “Galliano e le furbetterie” è che davvero stiamo sguazzando in una palude di retorica. Ma veramente vogliamo sostenere che se metto non Botto e Bruno, né Galliano ma un Kandinsky (via!) in un videoclip, mi metto a vendere più dischi. No, perchè se così è la prego di aggiornare le mie coordinate. forse mi sono un attimo addormentato per risvegliarmi nel migliore dei possibili mondi.a parte le idiozie, in definitiva, quando utilizziamo elementi ( e ci piace farlo anche con un certo gusto provocatorio talvolta) materiale o esperienza di altri ne segnaliamo la provenienza e sul sito corrediamo ampiamente con informazioni aggiuntive. crediamo ia molto stimolante per i ragazzi più giovani accedere attraverso le canzoni ad un mondo di stimoli più complessi. E’ il caso di Elio Petri ad esempio, di cui abbiamo utilizzato immagini e parole di “indagine su un cittadinol al di sopra di ogni sospetto”, parlando ampiamente della sua figura illuminante quanto prontamente dimenticata. Le assicuro che abbiamo raccolto una curiosità incredibile da parte di poco più che ventenni. vabbè dvago. un’ultima cosa, l’intervista è desolantemente banale, forse dipende dalle argomentazioni un po’ rozze di chi opera nel campo della popular music (che è’) come un altro messaggio riportava. O forse perchè un sacco di cose dette, sono rimaste fuori dalle spazio. comunque Rag(ioniere?azzo?azza) non se la prenda, continui ad abbaiare alla luna che tanto “a pensar male non si sbaglia mai!”. Eh ma che banalità!

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