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A(e)stratto napoletano. Pitture dolorose all’ombra del Vesuvio
napoli
Il male, quello oscuro. Liquame nero della più crudele umanità e cosparso sul piano dipinto, filtra formule scavate dal profondo dell’“io”, che spuntano poi dal fertile campo dell’astratto. Interrogativi interiori sotto procedimento pittorico. Linguaggi visivi seriali, puntano l’asse sulla sofferenza umana, mutuando “passioni” e vernici industriali…
Crucis” concettuale, fatta di segni e di astrazioni i quali rimandano alle testimonianze visive che l’artista raccoglie dopo aver assimilato dai media le scioccanti notizie sul campo di prigionia a Abu Ghraib, nelle carceri dell’Iraq. Un itinerario di passione esistenziale che Rachel Howard traspone dal cuore alla tela tramite un procedimento pittorico morale tradotto nell’impasto di acrilici e vernici industriali mediante una chiara lucentezza esecutiva: gli ampi rettangoli telati sono piani infiniti, così come è infinita la sofferenza umana, perché non avrà mai fine: Retition is truth (la ripetizione è verità), così difatti titola il suo tragitto astratto su cui si ritmano tinture addensate come spinte direzionali e striature cromatiche fluenti. Rachel Howard ha 42 anni. Origini britanniche (Inghilterra del Nord) e un diploma presso il Goldsmiths College, 1992. Due sono i premi che la consacrano nel mondo dell’arte contemporanea, il “Princes Trust Award ’92” e il “British Council Award 2008”. Dopo l’apprendistato presso Damien Hirst (1992/1996) le sue opere hanno arricchito numerose collezioni private e pubbliche, tra le quali la Goss-Michael Foundation di Dallas e la collezione Murderme. Attualmente vive e lavora a Londra. Rachel ha lo sguardo vispo, il naso appuntito e quando è a che fare con il proprio operato, nel suo studio, ha le mani impiastricciate di acrilico bianco-rosso-verde.
Mentre si applica e fissa le tele, così bianche e sconfinate, china il capo su di un lato e avverte che davanti ai suoi occhi accade qualcosa di “grande”, di “innaturale”: il momento estetico è forte … Nulla è tangibile, razionale, ma tutto è riferibile ad una sola terminologia interpretativa: “sublime”, parametro procedimentale che esibisce con una pittura decantata, la quale altro non è che un tuffo nell’introspezione dell’uomo. Questa è Repetition is truth, una teoria di scosse interiori dipinte presentate nel cuore antico di Napoli, sotto l’ombra del Vesuvio.
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Rachel Howard London, Haunch of Venison
In the darkest hour there may be light Serpentine Gallery, Londra
a cura di gianmatteo funicelli
dal 16 aprile al 4 luglio 2011
Rachel Howard – Repetition is truth. Via dolorosa
a cura di Mario Codognato
MADRE (Museo d’Arte contemporanea Donnaregina – Napoli)
Via Settembrini, 79 Napoli
Info : +39 081.193.13.016
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