04 gennaio 2016

Benassi, Biscotti, Fregni Nagler, Shilpa Gupta, Husni-Bey, Wilfredo Prieto, Rubbi e Vestrucci. Ecco i vincitori di Artline Milano, che finiranno a City Life

 

di

Sono stati selezionati da una giuria composta da Charles Esche, Mary Jane Jacob, James Lingwood, Gianfranco Maraniello, Iolanda Ratti, Lea Vergine e Angela Vettese. Sono otto, sono tutti piuttosto giovani, e dalla prossima primavera saranno i primi che vedranno realizzati i propri progetti nel parco del nuovo quartiere di City Life.
Certo, parliamo del concorco ArtLine Milano, ideato e curato da Roberto Pinto e Sara Dolfi Agostini. Oltre ai vincitori, elencati già nel titolo, la giuria ha inoltre assegnato una menzione speciale ai progetti di Nico Vascellari e Maria Anwander.
Oltre alle opere vincitrici del concorso, nel Parco verranno installate anche i pezzi di una serie di artisti di fama internazionale, italiani e stranieri, direttamente invitati dai curatori a concepire un progetto inedito per la città e che si integrerà con lo spazio e le architetture di Zaha Hadid, Arata Isozaki e Daniel Libeskind. 
Ma vediamo un po’ più nel dettaglio le motivazioni: Riccardo Benassi, con il suo Daily Desiderio, struttura minimale in alluminio verniciato il cui nucleo pulsante è un display a LED bianchi che ogni giorno lancerà un messaggio, fino alla morte dell’artista, quando il sistema ricomincerà in loop, è stato scelto “per la semplicità e allo stesso tempo la forza con cui s’inserisce in maniera delicata nel contesto del parco e per la sua costante evoluzione nel tempo”. Come fare? di Rossella Biscotti, cinque “isole” di piccoli agglomerati di elementi in mattoni e cemento in relazione tra loro (foto di home page) è stato scelto “per la qualità formale unita alla capacità di interagire con il pubblico”;  Linda Fregni Nagler, Orphys, che prevede la costruzione di una serra destinata a studi e ricerche sulle specie botaniche autoctone rare e in via di estinzione, per “il valore del lavoro per la capacità di associare la ricerca sull’ambiente naturale del paesaggio lombardo alle origini della visione fotografica”. L’indiana Shilpa Gupta vedrà invece realizzato Untitled, scultura basata sulla storia delle tre scimmiette associata al Mahatma Gandhi, riflessione sul nostro mondo guidato da capitalismo e individualismo e dalla “voglia” di mettere tacere i nostri sensi, e la proposta è stata scelta “per il raffinato utilizzo della tradizione statuaria classica congiunto alla capacità di prestare attenzione ai gesti quotidiani sia in chiave ludica che politica”. Adelita Husni-Bey, Palco dell’Estinzione, struttura che ricorda la stratificazione geologica, che sarà prodotta in modo collaborativo durante una serie di workshop pubblici sul tema dell’estinzione che si terranno, idealmente, al Museo Civico di Storia Naturale è stata selezionata proprio per la “capacità d’interagire in modo partecipativo e coinvolgente con la comunità che fruirà dell’area nel presente e nel futuro”, mentre il Beso di Wilfredo Prieto, due pietre di grandi dimensioni collocate l’una di fianco all’altra che si sfiorano in un solo punto simulando l’azione di un bacio per il suo “rivisitare in modo ironico e significativo il ruolo e le forme del monumento”. I Cieli di Belloveso di Matteo Rubbi (foto sopra) ricostruisce invece il cielo stellato visibile a Milano nella primavera del 600 a.C., data intorno alla quale Tito Livio colloca la leggendaria fondazione di Milano da parte del principe Belloveso. Cento stelle saranno sparse nel parco, a farci riflettere come le metropoli abbiano determinato poco a poco l’estinzione delle stelle e del buio: “Il progetto proietta la città di Milano in una dimensione immaginativa oltre il proprio territorio e oltre la propria attualità”, hanno riportato i giurati.
Dulcis in fundo Serena Vestrucci, con Vedovelle e Draghi Verdi, un progetto che non prevede l’aggiunta di nuovi elementi nel futuro parco dell’area dedicata ad ArtLine Milano, ma che interverrà sulle fontanelle pubbliche con le loro strutture in ghisa, dipinte di verde con una “rubinettazione” d’artista, e in testa di drago, che sarà visibile solamente a chi si avvicinerà per bere: “apprezzabile in quanto s’inserisce nel contesto cittadino e perché investe di valori culturali un progetto di uso quotidiano”. Se volete scoprire la mostra, a Palazzo Reale dei trenta progetti in lizza avete ancora tempo fino al 10 gennaio. Intanto congratulazioni ai vincitori e aspettiamo i primi passi nel parco.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui