-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- Servizi
- Sezioni
- container colonna1
È uscito exibart on paper 129: ripartire dalla collettività per costruire nuove prospettive
On paper
di redazione
Ci sono momenti in cui il mondo dell’arte sembra trattenere il respiro. E allora, più che mai, serve tornare alle voci, quelle che pensano, costruiscono, raccontano e mettono in discussione lo stato delle cose. È da qui che riparte exibart on paper 129, distribuito in occasione di ArtVerona 2025 e in arrivo negli spazi culturali di tutta Italia, un numero che abita il vuoto con domande, incontri e prospettive e che dedica uno sguardo ampio e profondo all’arte italiana nelle sue molteplici forme, tra progetti online, musei che ripartono e preziose occasioni di confronto.
Come scrive Giulia Ronchi nel suo editoriale, questo è un tempo di assenze che interrogano: due grandi manifestazioni italiane, la Biennale di Venezia e la Quadriennale di Roma, dovranno fare i conti con la perdita dei loro curatori, Koyo Kouoh e Luca Beatrice. «Resta il loro lascito, un testamento intellettuale che collaboratori, artisti e pubblico sono chiamati a trasformare in presenza viva», scrive Ronchi. È un invito a rimettere al centro le persone, i gesti, la memoria viva di chi ha costruito orizzonti comuni.
Sul senso del rischio e sull’urgenza di continuare a esplorare si muove anche l’editoriale di Cesare Biasini Selvaggi: «L’Arte è un mondo che può essere esplorato solo da chi è disposto a correre rischi, a criticare lo stato delle cose». E il suo sguardo si spinge oltre, fino al mare: la Global Sumud Flotilla, con il suo viaggio verso Gaza, diventa una metafora di un’arte che non resta alla deriva ma si muove, solidale e instancabile, verso un altrove possibile.
Ma le voci che attraversano il 129 ci parlano soprattutto della vitalità artistica contemporanea che si respira in Italia, su diverse latitudini. Laura Lamonea, nuova direttrice di ArtVerona, racconta la sua idea di fiera come comunità di esperienze, mentre a Roma Marco Rainò e Barbara Brondi dello studio BRH+ rivelano la poetica spaziale dietro l’allestimento della prossima Quadriennale. Ancora nella capitale, Cristiana Perrella ci parla del suo nuovo MACRO, luogo in cui le arti si contaminano e si osservano da distanze ravvicinate.
Il 129 di exibart on paper raccoglie anche riflessioni su come l’arte possa ridefinire i propri strumenti e linguaggi: è il caso di Osservatorio Arte Contemporanea, piattaforma digitale che invita artisti, curatori e istituzioni a costruire un archivio collettivo dell’arte italiana nel mondo. E ancora, l’intervista a Claire Fontaine, che affronta i concetti di plagio e appropriazione partendo da un recente caso di “cronaca artistica” che ha toccato da vicino il duo.
Tra le pagine dedicate al design, troviamo la voce di Kris Van Assche, che dopo 20 anni tra Dior e Berluti ci parla del suo ritorno al tempo lento, alla ricerca della misura del gesto. In architettura, un focus sul nuovo progetto di Tadao Ando per la Fondazione Lee Ufan di Arles.
Non mancano le sezioni dedicate al mercato, con i nomi attesi sulle aste di Sotheby’s e Christie’s, e ai libri, con un affondo su Sontag A-Z (Electa), un viaggio alfabetico nella mente della mitica Susan Sontag. A chiudere, come sempre, le pagine di exibastro, dove le stelle tornano a orientare vite e visioni d’artista.
Il nuovo exibart on paper 129 sarà disponibile nel nostro stand ad ArtVerona, nei principali spazi culturali di Verona, Roma e in tutta Italia. Per chi preferisce scaricarlo in formato digitale, basta cliccare qui. L’arte, dopo tutto, continua a parlarci. Basta saperla ascoltare.














