01 febbraio 2020

Kiluanji Kia Henda al MAN di Nuoro

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Al MAN di Nuoro la prima personale in un museo europeo di Kiluanji Kia Henda, «uno dei più significativi artisti e attivisti di origine africana nello scenario dell’arte contemporanea», vincitore del Frieze Artist World e rappresentate, nel 2007, dell'Angola alla Biennale di Venezia. Fino al primo marzo

Henda MAN Nuoro
Kiluanji Kia Henda, Hotel Flamingo - Installation view mostra MAN Nuoro, 2020, courtesy l'artista e MAN

Al MAN_Museo d’Arte Provincia di Nuoro un solo mese per visitare la prima personale di Kiluanji Kia Henda (1979, Luanda, Angola) in un museo europeo appena inaugurata: “Something Happened on the Way to Heaven”, a cura di Luigi Fassi, direttore artistico del museo.
Il prossimo ottobre l’intero progetto sarà presentata dal MAN negli spazi espositivi della Galerias Municipais di Lisbona.

Kiluanji Kia Henda è considerato «uno dei più significativi artisti e attivisti di origine africana nello scenario dell’arte contemporanea» e il percorso espositivo è stato pensato «ad hoc per il museo di Nuoro che in collaborazione con Fondazione Sardegna Film Commission e Luma Foundation di Arles ha invitato l’artista a esplorare l’isola e a offrire il proprio sguardo estetico sulla Sardegna.
Il progetto ripropone una modalità di invito-residenza già attivato lo scorso anno con l’artista franco-ivoriano François-Xavier Gbré e prosegue una linea di ricerca avviata dal MAN sulla scena artistica africana contemporanea», ha spiegato il museo.

Kiluanji Kia Henda

L’artista vive e lavora tra Luanda, in Angola, e Lisbona, «è stato inserito nel 2014 dalla rivista politica americana Foreign Policy tra i Leading Global Thinkers più influenti del nostro tempo.
Nel 2017 ha vinto il Frieze Artist Award e nel 2007 ha rappresentato l’Angola alla Biennale di Venezia, mentre nel 2014 ha partecipato con la videoinstallazione “Concrete Affection” alla quattordicesima Biennale di Architettura di Venezia», ha ricordato il museo.

Due domande all’artista
Quali aspetti della Sardegna ti hanno maggiormente colpito?

Kiluanji Kia Henda: «Grazie all’invito del Museo MAN e ai professionisti della Fondazione Sardegna Film Commission che mi hanno guidato nell’esplorazione dell’isola, ho voluto ricercare le contraddizioni della Sardegna, un luogo paradisiaco, promessa di bellezza e idillio, ma al contempo territorio di servitù militari che porta su di sé le tracce della Guerra Fredda. Qui sono evidenti le contraddizioni che riguardano l’Europa intera: un parco giochi per turisti, con aree drammaticamente spopolate o occupate da forze militari straniere. Ma anche un luogo che storicamente è sempre stato la parte dell’Europa più vicina all’Africa, con una forte consapevolezza e indipendenza».

Su quali aspetti del Mediterrano e delle migrazioni riflette, in particolare la mostra?

Kiluanji Kia Henda: «In Sardegna si percepisce un’inquietante immagine del Mediterraneo di oggi, diventato una frontiera, non più un ponte tra differenti mondi, lingue e cultura. Il Mediterraneo oggi è un miraggio di speranza in una nuova vita che conduce alla morte migliaia di persone che tentano di attraversare il mare per raggiungere questo miraggio. Questo è il motivo per cui evoco il tema della migrazione e del trasferirsi attraverso immagini legate alla zoologia, come i fenicotteri sardi, uccelli con una vita nomade che simboleggiano la migrazione come un fenomeno libero, imprevedibile e universale. Purtroppo si fatica ancora a cogliere che questa inclinazione è presente anche negli esseri umani».

Kiluanji Kia Henda
Kiluanji Kia Henda, ph Muamby Wassaky, courtesy MAN
Il percorso espositivo

«“Something Happened on the Way to Heaven” presenta una serie di opere scultoree e installative realizzate ex-novo da Kiluanji Kia Henda durante il soggiorno sull’isola, accanto a lavori fotografici precedentemente prodotti. Nelle opere di nuova produzione le bellezze paesaggistiche della terra sarda si fondono con le tracce architettoniche della Guerra Fredda e delle basi militari ancora presenti sull’isola. Sono elementi che caratterizzano tutto il bacino Mediterraneo di oggi, terra di migrazioni e ingiustizie sociali all’interno di una paradossale cornice di idilliaca bellezza naturale. La dialettica contraddittoria dell’isola appare qui, infatti, come una sintesi di uno splendore naturale dotato di caratteristiche idealizzate e di un controcanto oscuro (e mediaticamente rimosso) di minacce antiche e attuali», si legge nel comunicato stampa.

La mostra e l’attività del MAN per la Sardegna

In una nota Luigi Fassi ha ricordato il rapporto tra il museo e il territorio: «L’attività del MAN è finalizzata a valorizzare il ruolo della Sardegna come territorio privilegiato di ricerca e produzione per artisti internazionali, guardando con particolare attenzione al mondo del Mediterraneo. La Sardegna è un immenso archivio di ricerca sul mondo mediterraneo e per gli artisti che concepiscono la propria attività come forma di pensiero complesso. L’obiettivo è quello di continuare a pensare la Sardegna come crocevia di idee nel Mediterraneo, ribaltando la prospettiva geografica, l’asse nord-sud con cui si guarda alla Sardegna: non un territorio marginale, ma un avamposto di elaborazione».

Kiluanji Kia Henda
“Something Happened on the Way to Heaven”

A cura di Luigi Fassi
Fino al primo marzo 2020

MAN_Museo d’Arte Provincia di Nuoro
Via Sebastiano Satta 27, Nuoro
Orari: dal martedì alla domenica, dalle 10.00 alle 19.00 (lunedì chiuso)
Domani, 2 febbraio, come ogni prima domenica del mese, l’ingresso al MAN sarà gratuito.
www.museoman.it

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