31 dicembre 2003

Pierre Auguste Renoir Le Pont Neuf

 
L'opera preannuncia la successiva produzione impressionista di Renoir. E' sognante, lieve, pacata. Rappresenta un momento di vita quotidiana della Parigi della seconda metà dell’Ottocento. Guardiamola più da vicino...

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Le Pont Neuf è considerata tra le più belle vedute di Parigi. Dipinta nel 1872, dal punto di vista tecnico-ideologico è ancora vicina a Corot , la cui pittura può considerarsi la precorritrice delle scoperte impressioniste. Fu proprio Corot, infatti, che iniziò a dipingere infrangendo gli schemi classici, dando vita ad una tecnica basata sulla ricerca dei valori tonali e cromatici come valori luminosi. Il quadro ha chiari richiami alla tecnica degli impressionisti, benché l’evoluzione di Renoir verso la nuova rappresentazione pittorica sia ancora da completarsi, tanto che nello stesso periodo l’artista dipinge soggetti in cui si concede ancora dei virtuosismi, come ad esempio Monet mentre legge del medesimo anno.
Ma cosa è il Pont Neuf? Si tratta del più antico ponte della capitale, fu iniziato da Enrico III nel 1578 e terminato sotto Enrico IV nel 1607, con i suoi 12 archi collega l’Ile de la Cité alle due rive della Senna ed è il ponte più famoso e caratteristico della città, tanto che fu scelto come soggetto anche da Monet (in un giorno di pioggia) e da Pisarro che lo dipinse ritraendolo dalla riva opposta. Renoir ritrasse la scena da un cafè, dove gli era consentito di dipingere pagando il prezzo di due consumazioni. Mentre il pittore dipingeva suo fratello Edmond fermava i passanti con una scusa per permettere a Pierre Auguste di abbozzare le forme.
Sebbene non sia ancora un Renoir pienamente impressionista, ad un primo sguardo la sua mano è riconoscibile: le figure vengono delineate con poche e rapide pennellate, i volti e gli abiti diventano pure macchie di luce e colore e l’atmosfera generale assume una tonalità azzurrata. Come in tutte le opere di questo periodo, la pittura di Renoir si svincola dal disegno, e si basa sul “colore locale”, ossia il colore viene steso in modo libero e a macchie e, insieme alla luce, diventa il protagonista della tela. L’artista “fotografa” un August Renoir - pont neuf

istante di vita dei parigini ritratti, e lo fa in modo lieve, la scena che ne trapela è svagata e sognante, non per nulla viene considerato il poeta della vita quotidiana per la sua capacità di ritrarre gli eventi più comuni rendendo sublime il momento grazie alle delicate pennellate e ai colori mai eccessivi.

Impressionisti. Il gruppo di pittori che nel 1873 costituì la “Société Anonime des artistes, pentres, sculpteurs, graveurs, etc” tenne la prima mostra nel 1874, la critica non fu benevola con l’esposizione tanto che nello stesso anno, dopo una riunione a casa di Renoir, la società fu sciolta. Il termine impressionisti venne utilizzato in un articolo pubblicato sulla rivista “Charivari” scritto dal critico L. Leroy, richiamandosi in senso spregiativo al titolo del quadro di Monet, Impressione: levar del sole.
Gli impressionisti rifiutano la concezione pittorica del romanticismo; nelle loro opere vogliono rendere la loro oggettiva sensazione visiva, indagano la natura e la vita nelle molteplicità dei loro aspetti, sono veri e propri testimoni del costume della società parigina dell’epoca. Cercano di dimenticare cosa sanno dell’oggetto che stanno ritraendo e cercano di rappresentare solo ciò che è rimasto loro veramente impresso: l’aspetto visivo di quel particolare momento.

biografia. Pierre Auguste Renoir nasce a Limoges nel 1841, già predisposto dall’infanzia al disegno, seguì l’apprendistato preso la ditta di porcellane decorate Lèvy Frères e contemporaneamente i corsi all’Ecole de Dessin et des Arts Dècoratifs diretta dallo scultore Callouette. Ammesso all’Ecole des Beaux Arts seguì corsi di Emile Signal e Charles Gleyre, e conobbe Monet, Sisisley e Bazille.
Nel 1868-69-70 furono accettati i suoi dipinti al Salon. Nel 1874 partecipa alla prima mostra impressionista, e poi ancora nel 1976 e 77 ma, deluso dall’esito fallimentare delle mostre non partecipò a quelle dell’80 e 81. Nel 1881-82 parte per l’Italia e rimane colpito dalla pittura rinascimentale. Ne Il Canal Grande si concentra sugli effetti della luce sull’acqua. Il viaggio e lo studio degli antichi maestri lo portano ad adottare un nuovo stile da lui stesso definito incresco e aigre, in cui si manifesta la sua esigenza di studiare le forme tanto da farle diventare modellate e scultoree. A causa delle sue condizioni di salute si trasfersce a Cagnes-sur-Mer in Costa azzurra dove continua a dipingere malgrado l’artrite alle mani. All’inizio del 1910 presentò 37 opere alla IX Biennale di Venezia. Muore nel 1919.

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bibliografia essenziale
Gabriele Crepaldi Renoir : L’impressionista che sorride alla vita e alla bellezza Milano, 1999.
Denis Rouart (a cura di), Renoir Ginevra, 1965.
L’impressionismo Milano, 1967

Pierre Auguste Renoir
Le Pont Neuf, 1872
olio su tela, 75.3 x 93.7 cm
Ailsa Mellon Bruce Collection

claudia pernumian

progetto editoriale a cura di daniela bruni

[exibart]

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