06 agosto 2004

exibinterviste _la giovane arte Alterazioni Video

 
Un nome sbagliato, un contenitore di progetti (ovviamente) improponibili, un’idea per iniziare. Soprattutto. Questo –e molto altro- è Alterazioni Video, provocatorio trio (ma adesso il terzo uomo è momentaneamente assente). Protagonista di un provocatorio progetto a Genova…

di

Che cos’e’ Alterazioni Video?
Alterazioni Video e’ un organismo, un network, una società per Azioni, un’attivita’ commerciale, un bilocale di 25 metri quadrati, un nome sbagliato che viene voglia di cambiare, una scusa per non mettersi a lavorare per l’ennesima stagione, un progetto di comunicazione fastidiosa, un contenitore di progetti improponibili o bocciati e soprattutto un’idea per iniziare.

Siete tre personalita’ con formazioni e percorsi diversi, qual è stata l’esigenza che vi ha riunito in un gruppo per lavorare ad un unico progetto?
Fondamentalmente siamo rimasti in due, il terzo (Marco Zanuso) e’ dovuto andare in Croazia a combattere! Il numero di attivisti in Alterazioni Video dipende dal progetto, in quanto come network, chiunque partecipi ad una azione installativa, sia a livello teorico che tecnico, si trova a far parte di Alterazioni Video. Oggi lavorare in gruppo fondamentalmente significa, non annoiarsi, unire le forze, avere piu’ idee, avere piu’ buoni pasto dai musei, poter appropriarsi di capacita’ tecniche tra le piu’ disparate senza dover impararsele tutte, dividersi i soldi e soprattutto le spese!

Come portate avanti il lavoro, c’e’ una divisione dei compiti?
Ovviamente quando abbiamo un progetto da realizzare cerchiamo ognuno di mettere a frutto le proprie competenze ma di base cerchiamo di seguire, insieme, tutte le fasi di progettazione e realizzazione.

Alla base del vostro lavoro c’e’ la contro-informazione, l’auto produzione, la denuncia, per fare questo il mezzo scelto e’ il video?
Un video è solo un video. E’ che sono tutti impazziti e pensano veramente di poter manipolare la gente con la televisione o il cinema: E’ grottesco! Siamo consapevoli della sterilita’ del mezzo video in se’ stesso. Dopo la performance di Bin Laden alle Twin Tower, la video arte e’ morta o almeno si sta scavando la fossa da sola! A noi interessano le situazioni, i luoghi: il video e’ solo uno dei tanti mezzi che possiamo usare per agire. Come abbiamo gia’ detto il nome del nostro gruppo e’ sbagliato, probabilmente cambiera’ in ogni occasione. Ultimamente siamo convinti di chiamarci Pizza Connection, in quanto vogliamo esportare il prodotto all’estero. Siamo dei cani sciolti e come tali rubiamo in giro, pisciamo fuori dalla tazza, ci appropriamo indebitamente di luoghi e loghi. Per quanto riguarda la “denuncia” e’ gia’ tanto che non ce ne siamo ancora beccata una!

Uno degli ultimi lavori, presentato al Museo di Villa Croce di Genova in occasione della mostra Empowerment, curata da Marco Scotini, e’ LEGAL-SUPPORT_FUND RAISING, un lavoro sui “fatti” del G8, in che consiste?
Abbiamo deciso di subappaltare il nostro spazio a qualcuno che potesse trarne un beneficio reale. A Genova da tre anni, un gruppo di attivisti e di avvocati sta archiviando e riorganizzando tutto il materiale video girato durante il G8, per utilizzarlo contro le forze dell’ordine e a difesa degli accusati di devastazione e saccheggio. Siamo venuti in contatto con il Legal support grazie ad un amico (Blutaz) che fin dall’inizio avevamo chiamato per lavorare con noi, ma che era stato contattato da loro per aiutarli a difendere i piu’ facinorosi, o meglio i piu’ sensibili, che in quei giorni erano stati beccati a tirare sassi o a urlare slogan poco rispettosi alle forze dell’ordine. L’idea e’ stata quella di organizzare un fund raising (raccolta di soldi) per difendere i “Black Block”, sfruttando l’atteggiamento comprensivo ed intellettuale di un pubblico colto e benestante. Il video, mini loops fastidiosi disposti su piu’ monitor ad alto volume, tratti dall’immenso archivio che il legal support ha raccolto in questi anni e la performance Techno nel giardino del Museo, sono solo d’appoggio alla raccolta fondi. Andare al Museo, visitare una mostra e sostenere i “performers” di tre anni fa!

Qual e’ l’obiettivo che vi siete posti con questo progetto?
Sostenere 26 ragazzi sotto processo per devastazione e saccheggio.
Spostare il confine tra realta’ e rappresentazione.
Vedere la direttrice di un Museo comprarsi una maglietta nera a difesa dei piu’ facinorosi!
Lavorare sul presente, nel presente.
Usare il Museo come una piazza, restituendolo alla gente e decontestualizzandolo.
Operare in work-in-progress, divertirsi, muovere il pensiero.

alterazioni video microcube
Si puo’ definire un’opera politica?

Non esiste un arte politica, ma e’ possibile utilizzare uno spazio adibito alla rappresentazione del reale, quale un museo, per fare politica. Nessun compromesso, come l’arte esige, ma nessuna astrazione. Per quanto ci riguarda era uno spazio pubblico dove raccogliere soldi per aiutare ragazzi che come avremmo fatto noi, hanno reagito rabbiosi alla repressione e alla violenza gratuita.

Quanto influisce la citta’ in cui operate?
Per il nostro lavoro e’ fondamentale conoscere il luogo e al contempo il contesto in cui andiamo ad operare. Piu’ informazioni raccogliamo piu’ facile sara’ per noi destabilizzare e creare disagio, agire in funzione di un etica piu’ che di una morale, una condotta in grado di operare opposizione e resistenza. La nostra e’ una strategia d’azione “site-specific”. Siamo affascinati dall’arte e dal potere dei luoghi istituzionali dell’arte, ma siamo anche consapevoli del “ritardo” che il mondo dell’arte e l’arte stessa hanno nei confronti della realta’. L’Azione di Villa Croce e’ stato proprio un tentativo di abbattimento di questo ritardo. Quando dobbiamo realizzare un progetto per una mostra cerchiamo di non precluderci nessuna possibilita’ d’azione fino all’ultimo, in modo da poter trarre piu’ benefici possibili dal luogo in cui essa si svolgera’.

Ci sono dei modelli (artisti, intellettuali, situazioni ) a cui guardate?
“Guardiamo” tutto. Non è possibile fare altrimenti. Da Al jazeera a Gianni Motti, da Luther Blisset a quel paraculo di Maurizio Cattelan, da Porta a Porta a Mission Impossible, da Ehter Brook a Joseph Beuys, da Mel Gibson a William Gibson, da Hakim Bay a Turisti per caso… Riteniamo lecito rubare idee e progetti, creare connessioni trasversali tra campi apparentemente distinti.
Viviamo, come tutti, nel mondo del file-sharing del no-copyright del plagiarismo e della contestazione planetaria.

La politica culturale italiana e il sistema privato dell’arte: per un giovane artista cosa significa rimanere in Italia, produrre, investire e costruire qui?
In Italia si mangia bene, cazzo!
Per quanto riguarda la politica culturale e il sistema privato dell’arte, le dinamiche e le gerarchie sono uguali dappertutto! Si, e’ vero che qui’ siamo in provincia, niente soldi per l’arte, niente rispetto. Ma pur viaggiando molto ( abbiamo vissuto a Londra, Berlino, in Brasile, in Colombia, a Parigi cosi’ come a New York ) ci siamo resi conto dell’importanza di mangiar bene! In sintesi l’arte è dappertutto e spostarsi oggi è diventato molto semplice. Siamo piuttosto nomadi e in ogni luogo dove andiamo ad operare, cerchiamo di sviluppare strategie d’insinuazione, elaborando reti parallele e deformando le regole del visibile.

Progetti per il futuro?
Il futuro è adesso!
In questi giorni stiamo liberando una soffitta immonda all’interno di Pergola Tribe (quartiere Isola ,Milano), per dar vita ad un progetto curatoriale . Intendiamo trasformare quel luogo ( peraltro ricco di carattere ed inserito in un contesto interessante) in una sorta di galleria per promuovere l’arte sbagliata, fastidiosa, indipendente e intelligente. Il progetto partira’ da settembre 2004 e si chiamera’: BLACK BOX. Cureremo una mostra lampo al mese nell’arco della stagione. Poi si vedra’, probabilmente andremo in vacanza in Iraq.

bio
Alterazione Video è un gruppo fondato a Milano nel 2003 dalla sinergia di tre giovani artisti milanesi, Paololuca Barbieri (Roma, 1974), Alberto Caffarelli (Milano, 1978) e Marco Zanuso (Milano, 1976). Tra le recenti partecipazioni si ricorda “T” Trasmissione televisiva, a cura di Marco Scotini, al Nuovo Museo d’Arte Contemporanea, Genova. Paololuca Barbieri ha inoltre partecipato a varie esposizioni, tra cui “Aperto”, curata da Dede Aureoli alla GAM di Bologna e, sempre a Bologna, al TPO alla rassegna di arti visive curata da Anna De Manincor. Alberto Caffarelli è tra i socio fondatore di Tvblob s.r.l, società di software per la trasmissione video su banda larga, molti i film e i cortometraggi da lui prodotti. Tra le ultime mostre di Marco Zanuso si ricorda “Cosmos” all’XI Biennale Internazionale dei Giovani Artisti ad Atene e “Digital mader” alla galleria Inga Pin di Milano.

link correlati
http://www.alterazionivideo.com/
http://italy.indymedia.org/

alessandra poggianti

[exibart]

3 Commenti

  1. Niente di nuovo, credo solo un pò di presunzione di fondo. Queste attività, accuse, gesti provocatori,campagne in favore di.., sovvenzioni e quant’altro ci sono già e c’è gente che lavora attivamente e seriamente per cambiare le cose. Sono più che favorevole ad un’arte che tocchi i temi della politica e altrettanto sensibile ai troppo famosi “fatti” del G8 ma credo che certe azioni facili, come quelle di proporre immagini dei giorni di Genova in gallerie o mostre importanti (o pompate dalla pubblicità perchè il curatore è conosciuto e anche bravo!!) siano materiale da aggiungere ai già visti telegiornali, rubriche e internet (che raccoglie documentazioni dettagliatissime). Credo che certe prese di posizione siano da fare in silenzio, se ci si crede davvero. Comunque è importante anche che se ne parli.

  2. CON 10 EURO POTEVI EVITARE IL TUO BANALE COMMENTO E SUPPORTARE REALMENTE CHI DAVVERO E IN SILENZIO LAVORA, ANCORA DOPO TRE ANNI , IN DIFESA DI 23 RAGAZZI PRESI DAL MUCCHIO, CHE STANNO RISCHIANDO GROSSO PER AVER REAGITO ALLA REPRESSIONE E ALLA VIOLENZA GRATUITA DELLE FORZE DELL’ORDINE.
    I PROCESSI CONTRO QUESTI NOSTRI COMPAGNI E AMICI, SI SONO APERTI, A GENOVA, IL GIORNO DOPO L’INAUGURAZIONE DELLA MOSTRA!

    EMPOWERMENT CAZZO!
    LINK CONSIGLIATO: http://WWW.INDYMEDIA.ORG
    PAOLOLUCA MILANO.

  3. e a te, caro paololuca chi ti ha detto che io i 10 euro non li ho già dati? non metto in discussione il tuo ‘agire sociale e politico’ sia ben chiaro, ma quello ARTISTICO! ed è lì che il lavoro è ‘facile’….

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