18 gennaio 2002

exibinterviste la giovane arte – Luisa Lambri

 
Torna Exibinterviste, sezione dedicata alla giovane arte italiana. Questa settimana ospitiamo Luisa Lambri, una delle personalità più interessanti sulla scena della fotografia contemporanea...

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Una foto di Luisa Lambri si riconosce all’istante, anche tra mille altre. La fotografia è ormai tua compagna inseparabile, nel lavoro e nella vita. Vorrei sapere quali affinità ti legano al mezzo che usi e quali emozioni riesce a comunicarti.
Ho incominciato a fotografare durante alcuni viaggi, ma non e’ proprio l’architettura ad interessarmi, si tratta piuttosto di alcuni luoghi e di atmosfere, di ricordi ed esperienze personali.
Fotografo in un modo molto ripetitivo e quasi ossessivo, facendo ogni volta moltissime fotografie praticamente identiche, registrando dei cambiamenti quasi impercettibili. In un certo senso sto costruendo una sorta di archivio personale composto di immagini molto simili tra di loro provenienti da molti luoghi diversi. Stampo pochissime fotografie, che in qualche modo riassumono tutte le altre.Luisa Lambri

Come nasce una tua opera? Cos’è che ti suscita l’ispirazione e ti fa sentire la necessità di progettarla e realizzarla?
Prima di visitare i luoghi che mi interessano cerco di documentarmi il piu’ possibile e di informarmi sui progetti degli architetti che mi interessano. Spesso accade che i luoghi siano molto diversi da come me li ero immaginati, e il mio lavoro nasce anche dalla differenza che esiste tra l’idea che ho di loro e la mia esperienza quando li visito.

Questi ultimi anni sono stati importanti per lo sviluppo dell’arte italiana. L’Italia ha conosciuto volti nuovi e nuove ricerche, uscendo, se così si può dire, dal letargo della post-Avanguardia. Dalla tua esperienza di artista, in questo momento, cosa si chiede ad un giovane per emergere, per imporsi?
Se sapessi rispondere a questa domanda probabilmente farei la gallerista e non l’artista.
Viaggiare e muovermi fa parte del mio modo di lavorare, ho cercato di trascorrere diversi periodi all’estero e si e’ sempre trattato di esperienze importanti per me.

A cosa stai lavorando ultimamente e quando e dove leLuisa Lambri tue prossime mostre?
Sono spesso a Tokyo dove presentero’ la serie di fotografie realizzata negli edifici di Sanaa (Kazuyo Sejima e Ryue Nishizawa) in due gallerie, Koyanagi e Rice. Per me sara interessante vedere come i giapponesi si relazioneranno alle immagini che ho realizzato a casa loro.
Mentre l’anno prossimo trascorrero’ 6 mesi a Los Angeles per realizzare un progetto commissionato dal MAK Center for Art and Architecture.

Bio
Luisa Lambri è nata a Como nel 1969. Vive e lavora tra Milano e Berlino. Ha all’attivo numerose mostre in Italia ed all’estero, tutte in prestigiose sedi espositive, tra cui segnaliamo: 1999 dAPERTutto, 48a Biennale Internazionale d’Arte, Venezia, 2000 Palazzo Re Rebaudengo, Guarene d’Alba,Studio Guenzani, Milano, 2001The Escape, Tirana Biennale, National Gallery, Tirana, Luisa Lambri Chain of Visions, Hara Museum of Contemporary Art, Tokyo.

Paola Capata

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Exibinterviste-la giovane arte- è un progetto editoriale a cura di Paola Capata

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14 Commenti

  1. e’ vero, e’ sottovalutata (anche se ha vinto una biennale, non lo dimentichiamo) pero’ e’ uno dei nostri artisti che lavora di piu’ e ci rappresenta alla grande in giro per il mondo, peccato che le riviste italiane siano invece in cerca di fenomeni che durano il tempo di una mostra

  2. Mi pare che questa ragazza sia davvero brava.
    Quanto mi piace dire questa frase in tema di arte contemporanea!
    Peccato che me la suscitino così parcamente.
    Dopo quella “cosa” giapponese sponsorizzata da Prada, questa è davvero aria fresca, un’emozione che ti accarezza le ciglia tra linee, ombre, colori celati da pensieri impliciti.
    Il ponte che sovrasta questo abisso blu, senza tuttavia colmarlo, permette di guardare fin nel profondo.
    E’ come se il mondo delle cose appaia proprio nella percezione come “carico”, in un’immediata esperienza vissuta, di questi toni sentimentali riferiti a noi, e solo a noi.
    Eppure, in questo modo, il ruolo delle emozioni dell’occhio che rapisce il prisma della realtà riassemblandola solo nell’atto visivo dello scatto avvenuto, non è assolutamente negato, corrotto.
    Tutt’altro.
    E’ l’Uroburos, l’atto-potenza-atto che si compie nel dinamismo del progetto/risultato.
    La tecnica, inoppugnabile, non nasconde la Bellezza del prodotto.
    Queste fotografie, queste opere d’arte, sono lì da sempre. L’artista le ha racccolte come una mano che si bagna delle gocce di una cascata, passeggiando e respirando tra altissime conifere.
    E ha dato una ragione a ciò che fino all’incontro con l’Arte non esisteva.
    Tutto questo mi piace molto, grazie alla Lambri.
    Ciao, Biz.

  3. Bella questa intervista. Finalmente si lascia dire agli artisti quello che pensano, senza stare a ricamarci su..complimenti, Luisa, hai la mia ammirazione!

  4. Il mio commento qui sotto valeva per le foto che c’erano prima a margine dell’intervista.
    Quelle inserite in sostituzione sono semplicemente disgustose.
    Ciao, Biz.

  5. Luisa, forse non leggerai mai questo mio messaggio. Sono tua cugina. Ti sembra difficile crederci, vero? Suppongo di sì. Ti ricordi di me? Io tantissimo! Il tuo viso così angelico, i tuoi occhi azzurri che mi sorridevano quando ero ancora una bambina! A Milano sono tutti fieri di te! Soprattutto il nonno Mario che ti ha sempre adorato! Quanto tempo che non ci vediamo, Luisa… La bimba sta bene? Spero di poterla vedere un giorno e di poter conoscere il tuo compagno. Ti voglio fare i complimenti per le tue fotografie, che hai sempre descritto come i NON-LUOGHI. Sono scatti straordinari! Ti trapassano come un lampo e non te li schiodi più dalla mente! Impercettibili momenti, impercettibili movimenti rendono il tuo stile così diverso e così straordinario! Complimenti, Cri

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