18 novembre 2025

È morto Mario Benappi: se ne va una figura storica dell’antiquariato torinese

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Gallerista e antiquario classe 1948, profondamente legato a Torino, Mario Benappi è stato il custode di una tradizione di famiglia lunga quattro generazioni e che oggi prosegue nella Galleria Umberto Benappi

Mario Benappi

È morto domenica scorsa Mario Benappi, classe 1948, gallerista e antiquario tra i più stimati a Torino e in Italia, erede e custode di una storia famigliare attiva nel settore da oltre un secolo e per quattro generazioni. Discendente di Umberto, capostipite della famiglia, e figlio di Vittorio e Anna Benappi, Mario aveva condiviso con il fratello Ezio la passione per il restauro e il commercio dei mobili antichi, contribuendo alla crescita di Benappi Antichità, galleria che dagli storici spazi di via Cavour alle sale di Bolaffi, fino a via Andrea Doria, ha accompagnato le vicende del collezionismo torinese. Apprezzato per la sua professionalità, per la discrezione e per un carattere sempre allegro, Benappi univa alla competenza tecnica un approccio umano che ne ha fatto una figura di riferimento nel panorama dell’arte.

Grande sportivo, amante del calcio e dello sci sulle piste di Sauze d’Oulx, Mario era profondamente legato alla moglie Maria Rosa e ai figli Elisabetta, Elena e Umberto. Proprio Umberto ha raccolto il testimone della tradizione familiare fondando nel 2011 la Galleria Umberto Benappi, oggi uno dei luoghi più vivaci dell’arte contemporanea torinese.

Galleria Benappi

La galleria, ospitata in un ex atelier d’artista all’interno del palazzo Corbetta Bellini di Lessolo, porta avanti una ricerca duplice: da un lato la rilettura delle principali tendenze artistiche europee dal secondo dopoguerra agli anni Ottanta; dall’altro la promozione delle nuove generazioni, con una programmazione serrata di mostre, progetti culturali e pubblicazioni critiche. Negli anni la galleria ha conquistato una presenza attiva nelle fiere nazionali e internazionali e, nel 2024, ha inaugurato uno spin off a Sansicario Alto, dedicato a portare cultura in territori decentrati attraverso collaborazioni con istituzioni italiane e straniere.

Accanto a quella di Umberto, si è affermata anche l’attività del cugino Filippo, con Benappi Fine Art, siglando un percorso di famiglia, radicato a Torino ma aperto a un dialogo globale.

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