21 febbraio 2023

Terna presenta la seconda edizione del “Premio Driving Energy – Fotografia Contemporanea”

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Per il 2023 il tema proposto ai fotografi è “Elogio dell’equilibrio”. Le opere dei cinque vincitori e dei finalisti saranno esposte a Roma, al Palazzo delle Esposizioni, in una mostra fotografica aperta gratuitamente al pubblico. Le iscrizioni sono aperte fino al 30 giugno 2023

Presentazione Premio Driving Energy 2023 - Fotografia Contemporanea. Courtesy Terna #3

Dopo il successo della prima edizione, Terna presenta il “Premio Driving Energy 2023 – Fotografia Contemporanea” il concorso, gratuito, finalizzato alla promozione e allo sviluppo culturale del Paese e dei nuovi talenti del settore, rivolto ai fotografi operanti in tutte le province d’Italia, professionisti e non, dai 18 agli 85 anni.

L’edizione 2023 del “Premio Driving Energy”, che fa capo a un progetto di TernaCult – il settore che si occupa di promuovere tutte le attività culturali – ha scelto come tema l’Elogio dell’equilibrio, concetto che ha declinazioni infinite non solo sul piano culturale ma anche nel campo scientifico e tecnologico, nella fattispecie, nel settore dell’energia.

In primo luogo, va considerato che l’equilibrio costituisce l’asse centrale alla base di una delle più importanti attività di Terna: il dispacciamento, ovvero la gestione dei flussi di energia sulla rete.

La finalità primaria del lavoro della società è di poter consentire un funzionamento ottimale del sistema elettrico utile per la trasmissione dell’energia di cui necessita il Paese, assicurando, in via continuativa, un rapporto bilanciato tra energia elettrica prodotta e quella realmente consumata. La ricerca di Terna è finalizzata all’ottimizzazione di una transizione energetica che mira al raggiungimento di un più avanzato ed evoluto equilibrio del sistema.

A proposito del tema proposto quest’anno l’Amministratore Delegato di Terna, Stefano Donnarumma, ha dichiarato: «Questa è un’iniziativa che coniuga due punti di grande forza del nostro Paese. Uno è l’aspetto culturale che vede nell’arte della fotografia una delle forme artistiche più moderne e l’altro è la trasmissione elettrica. (…) Questi due aspetti ancor di più si possono coniugare in quello che è lo spirito di questa iniziativa: l’equilibrio. (…) La transizione ecologica ed energetica, nella quale siamo tutti ormai più immersi di quanto possiamo immaginare, è un processo che senza equilibrio non va da nessuna parte. L’equilibrio tra la produzione, la generazione di energia e il consumo della stessa. L’equilibrio tra l’energia disponibile in una rete e i sistemi di accumulo che dovranno garantirne un’equa distribuzione nel tempo, compensando i picchi elevati di questa generazione».

Marco Delogu, Lorenza Bravetta, Valentina Bosetti, Stefano Donnarumma, Massimiliano Paolucci. Courtesy Terna

Le esperienze connesse alle attività umane sono sempre permeate dalla ricerca di “equilibrio”, un equilibrio raggiungibile attraverso declinazioni infinite entro le quali si muove un rapporto coerente tra idea e realizzazione materiale, tra contenuto e forma che può essere interpretato, anche nelle arti figurative, nelle più varie accezioni a seconda del periodo socio-culturale di riferimento, dell’epoca storica di pertinenza e degli aspetti legati alla soggettività, perno centrale della creatività. A questo si lega l’interessante considerazione di Michele Gaudenzi, Responsabile Advertising, Brand Image e TernaCult di Terna: «L’equilibrio non è mai staticità. In realtà non c’è nulla di più dinamico dell’equilibrio. È sempre una tensione verso qualcosa e questa è una condizione dinamica, funzionale alla vita, che tutti noi sperimentiamo».

L’etimologia della parola equilibrio, dal termine latino aequilibrium (aequus «uguale» e libra «bilancia») rende efficacemente il valore semantico del termine. Il perseguimento di questa dimensione può concretizzarsi nelle maniere più diverse e parimenti costituire un’idea la cui lettura può essere effettuata nelle più varie accezioni. “Equilibrio” come armonia sostanziale e poi formale, secondo l’accezione propria dell’arte classica, “equilibrio” come dimensione statica interferente con un’evoluzione, anche dinamica, dei fenomeni.

Ma, di fatto, il concetto di equilibrio ha ricadute davvero molto estese: non si può pensare che i movimenti legati alle avanguardie del Novecento, approdati spesso a esiti formali così decisamente anti-classici, nell’allontanamento dalla natura e dal rapporto mimetico rispetto alla realtà –  con l’infrazione dei principi di simmetria e di armonia formale – non perseguano lo stesso un’idea di equilibrio intesa come rapporto coerente tra messaggio, intuizione sottesa alla creazione artistica e prodotto materiale che di un contenuto si fa veicolo e testimonianza  materiale.

Stefano Donnarumma, Valentina Bosetti, Massimiliano Paolucci. Courtesy Terna

Anche questa edizione del Premio è curata da Marco Delogu, Presidente Azienda Speciale PalaExpo. La giuria vede la conferma di Lorenza Bravetta, curatrice del settore Fotografia, cinema e nuovi media presso La Triennale di Milano, quest’anno in qualità di Presidente, e di Massimiliano Paolucci, Direttore Relazioni Esterne, Affari Istituzionali e Sostenibilità di Terna. Sono stati poi coinvolti quattro nuovi giurati: Maria Alicata, docente e curatrice, Diane Dufour, editrice e curatrice, Andrea Purgatori, giornalista e autore televisivo, e Francesco Zanot, curatore, saggista e docente. I giurati sono nuovamente coadiuvati, oltre che dal curatore, dal Comitato di Presidenza, composto da Valentina Bosetti eStefano Donnarumma, rispettivamente Presidente e Amministratore Delegato di Terna.

Estremo interesse hanno suscitato le osservazioni di Lorenza Bravetta che ha proposto un ampio excursus relativo al concetto dell’equilibrio nelle arti visive: «È in dubbio che l’equilibrio abbia attraversato la storia dell’arte divenendo uno dei valori di riferimento nella teoria e nella pratica artistica fino alla modernità con soluzioni e paradigmi figurativi diversi. Non sempre si è risolto in una simmetria assiale. Se è vero che possiamo parlare di equilibrio assoluto nella costruzione speculare dell’arte di Piero della Francesca, con la simmetria perfetta dei due lati della composizione, è possibile fare altrettanto con William Turner, qualche secolo dopo, che in una composizione a spirale bilancia i rapporti tra luci, tonalità e colori secondo i principi della sezione aurea. (…) Tuttavia, se nella logica dell’arte rappresentativa l’equilibrio significava mimesi, armonia finalizzata alla rappresentazione del reale, nelle avanguardie del primo del Novecento, a partire dall’astrattismo di Mondrian e poi di Kandinskij, l’equilibrio della composizione è piuttosto un tentativo di dare un senso al non senso della vita attraverso la forma bilanciata e ponderata, di fissare un ordine nel perpetuo divenire delle cose. Solo con l’avvento del postmodernismo e dell’arte informale, in Italia con Alberto Burri, Lucio Fontana, il materiale compositivo e la tela non si rivolgono più a un principio ordinatore. (…) L’arte rinuncia alla sua idea di dare ordine al caos e di imporre un equilibrio al convulso divenire delle cose nel mondo».

La Presidente di giuria continua sottolineando come l’arte fotografica e il tema dell’equilibrio abbiano inequivocabili punti di similarità: «La fotografia non è esente da queste riflessioni e queste ricerche. Il superamento postmodernista e la relativa scomparsa dell’originale in favore di un universo di proliferazione di copie riflette l’abolizione della griglia come referente imprescindibile dell’artista. (…) Il fotografo è colui che riesce ad agire su quel particolare momento in cui qualunque cosa diventa di massimo valore. Non si tratta semplicemente di vedere e di scegliere che cosa fotografare, ma di avere la capacità di cogliere il momento giusto e di fissarlo sotto l’aspetto dell’eternità e di trasmetterlo alla contemporaneità e ai posteri. È questo allora che possiamo definire equilibrio in fotografia».

Il concetto di equilibrio in fotografia comporta, di fatto, il riferimento ad un gran numero di questioni estetiche, formali, concettuali, etiche e morali che riflettono le intenzioni di questo Premio dedicato alla fotografia come forma piena di espressione artistica. Lorenza Bravetta conclude poi con un importante riferimento: «Una chiave di lettura utile ce la fornisce Roland Barthes ne “La camera chiara” parlando del rapporto tra chi la fotografia la fa, operator, chi la subisce, spectrum, e chi la guarda, spectator. È il punctum, quel segno particolare che punge e lascia una ferita, quella fatalità che scaturisce dall’immagine ma che necessita sempre dello sguardo unico e aleatorio dell’osservatore. Il punto di equilibrio di ogni fotografia».

La prima edizione del Premio, svoltasi nel 2022, ha visto la partecipazione di oltre 1.300 candidati di ogni età, dai 18 agli 85 anni, provenienti da tutto il territorio italiano, e la selezione di 40 opere finaliste. L’edizione di quest’anno mantiene sostanzialmente inalterata la struttura del concorso introducendo alcune novità a beneficio, in particolare, dei giovani e dei nuovi talenti del settore (il regolamento completo, le modalità di iscrizione e tutte le informazioni sul progetto sono consultabili online sul sito ufficiale del Premio).

Presentazione Premio Driving Energy 2023 – Fotografia Contemporanea. Courtesy Terna #2

Sono previsti il Premio Senior, il Premio Giovani e la Menzione per l’opera più votata da Terna, aperta a tutte le categorie. A questi si aggiungono due nuove opportunità, con l’obiettivo di rendere ancora più inclusivo il progetto culturale e sociale del concorso: il Premio Amatori, aperto a coloro che non rientrano nelle categorie «autori» e «professionisti», e la Menzione Accademia, rivolta agli studenti iscritti alle realtà di alta formazione nei settori attinenti al Premio (es. fotografia, arte contemporanea, belle arti, etc.).

Inoltre, nella Governance del Premio è stata introdotto un Comitato d’onore costituito dai vincitori dell’edizione 2022: Paolo Ventura (Premio Senior con l’opera dal titolo ‘I Ginestra’), Gaia Renis (Premio Giovani con il lavoro fotografico ‘Stereocaulon vesuvianum’), Mohamed Keita (Menzione Speciale all’opera ‘Camminare e camminare…’ ispirata al tema ‘Normalità contemporanea’), Eva Frapiccini (Menzione Speciale al lavoro fotografico ‘La porta di luce alias hommage to D.M.’ ispirata al tema ‘Circolarità. Corsi e ricorsi’) e Andrea Botto (Menzione Speciale all’opera ‘Onda d’urto’, attribuita dalle persone di Terna).

Le opere dei cinque vincitori e dei finalisti saranno esposte in una mostra curata da Marco Delogu, aperta gratuitamente al pubblico, allestita al Palazzo delle Esposizioni. Sarà inoltre prevista la pubblicazione della quarta edizione del volume fotografico Driving Energy, catalogo ufficiale del Premio.

Le iniziative nel settore della cultura, tra le quali rientra questa seconda edizione del “Premio Driving Energy”, confermano il ruolo pionieristico ed esemplare di Terna che, come realtà aziendale torna, ancora una volta, a contribuire alla crescita del Paese a livello sociale e culturale.

Le iscrizioni sono aperte sul sito del concorso, premiodrivingenergy.terna.it

Premio Driving Energy – Fotografia Contemporanea 2023

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