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Ante Nata: a Napoli, la terza tappa del progetto di Gianluigi Maria Masucci
Progetti e iniziative
di redazione
Fotografie, oggetti, parole, dispositivi della memoria da attivare attraverso la relazione. La congiunzione degli opposti, progetto laboratoriale di Gianluigi Maria Masucci iniziato nel 2019, con Campus, un’opera interattiva site specific a via Benedetto Croce, nel punto medio tra la guglia dell’Immacolata e quella di San Domenico, prosegue con Ante Nata, terza tappa presentata a dicembre 2020, in un altro spazio densamente simbolico di Napoli. Nella navata sinistra della Basilica di San Giovanni Maggiore, Masucci ha allestito un tavolo e due sedie ed è da questa composizione visiva e “architettonica” basilare per il dialogo, intimamente ricavata nella monumentalità della chiesa, che si sviluppa Ante Nata.

Qui le persone sono invitate a sedersi e condividere ricordi, drammi, gioie, aneddoti, testimonianze, storie ancora viventi nelle voci di chi racconta. 50 le video-testimonianze, ognuna rappresentativa di intere famiglie, che vanno a formare il corpo delle memorie raccolte da Masucci. Giorno dopo giorno, racconto dopo racconto, le persone stanno ricostruendo una foresta di alberi genealogici che, insieme, danno vita a un’opera collettiva, intessendo legami e sciogliendo nodi individuali e collettivi. In una sorta di scambio alchemico, i ricordi si trasformeranno quindi in segni, confluendo nella serie della Trasmutazione della fratellanza, grandi pitture di 10 metri per 1,5, che Masucci ha realizzato all’interno della chiesa, con inchiostro di china su carta da 200 gr.

La meravigliosa Basilica di San Giovanni Maggiore, luogo di sepoltura, tempio greco, basilica cristiana, uno dei più antichi e importanti luoghi di culto aperto tutti i giorni per accogliere i visitatori, da giugno 2020 ha messo disposizione alcuni suoi spazi per questo progetto dimostrando grande apertura verso una pratica d’arte contemporanea complessa, coraggiosa e in simbiosi con la vita. Il progetto è stato presentato il 21 dicembre, con gli interventi di Don Salvatore Giuliano, rettore della basilica di San Giovanni Maggiore, Andrea Maglio, professore di storia dell’architettura del Dipartimento di Architettura della Federico II, Bruno Miccio, esperto di acque e sottosuolo. Nel corso della presentazione si è svolta anche una performance di luce – partita dall’ipogeo e rialzatasi verticalmente verso la volta, attraversando la navata centrale, completamente al buio – e di canto, con la voce di Monica Marra.

«Possiamo, oggi, pronunciare ancora la parola Amore senza essere banali? Ve lo chiedo e me lo chiedo in una Basilica antica 2000 anni, al buio. Possiamo pensare di poter scoprire, assieme, qualcosa di straordinario che fino ad oggi l’uomo non ha ancora vissuto? Le nuove epoche arrivano sempre dopo grandi cataclismi, guerre ed epidemie. L’ottimismo, oggi, è una forma di responsabilità. Cosa vogliamo al centro?», ha spiegato Masucci.
«Gianluigi Maria Masucci ha già in passato lavorato sulla capacità di individuare energie collettive, come in Normal breathing, un progetto del 2010 sul “respiro della città”», ha spiegato Maglio, riferendosi al “respiro” del vento tra le lenzuola stese ad asciugare sui balconi. «Questo nuovo progetto nasce però all’interno di un’idea ambiziosa e realizzabile per momenti successivi, ossia La congiunzione degli opposti, con cui il centro “antico” della città di Napoli viene indagato per desumere dalla sua trama urbana tracce nascoste, corrispondenze latenti e mitologie legate alla sua nascita e alla sua storia», ha continuato Maglio.
Il progetto gode del patrocinio del Comune di Napoli, DIARC – dipartimento di Architettura dell’Università Federico II di Napoli, DSU – dipartimento di Studi Umanistici dell’Università Federico II di Napoli, Analix Forever Gallery-Ginevra, Scuola di Yoga integrale.
mostre ed eventi

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