17 marzo 2024

Estinguersi con ironia: il progetto di Max Papeschi fa tappa all’aeroporto di Malpensa

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Extinction Chapter one: il progetto di Max Papeschi arriva al Terminal 1 dell'aeroporto di Milano Malpensa, per raccontare il tema della guerra e dell’impoverimento culturale, con ironia

Max Papeschi, Extinction Chapter one, veduta dell'installazione, Aeroporto Milano Malpensa
Max Papeschi, Extinction Chapter one, veduta dell'installazione, Aeroporto Milano Malpensa

Al Terminal 1 dell’aeroporto di Milano Malpensa è arrivato l’esercito di Max Papeschi con il suo ultimo progetto, Extinction.Chapter one, a cura di Stefania Morici, nato con la collaborazione di Flavia Vago, AIIO Michele Ronchetti e Fabrizio Campanelli. Il progetto è scandito in tre capitoli: il primo di questi – Extinction. Chapter one – presenta 54 sculture in terracotta e un video rielaborato dall’intelligenza artificiale, che raccontano in forma parodistica il tema della guerra e dell’impoverimento culturale. E proprio la scelta della location – l’aeroporto, luogo non luogo per eccellenza – rende ancora più potente il messaggio di questa grande installazione concepita come reperto archeologico portato alla luce da una razza aliena.

All’aeroporto di Malpensa arrivano i nani di Max Papeschi

E proprio in un momento di grandi conflitti, il messaggio e il monito di Max Papeschi sull’estinzione della razza umana è ancora più importante e invito tutti i passanti a riflettere. «Lanciare questo messaggio proprio dall’aeroporto di Milano Malpensa – commenta la curatrice Stefania Morici – renderà questo messaggio decisamente più forte e universale. Desideriamo far attraversare “La Porta Magica” non in maniera meccanica e passiva, ma facendola vivere in maniera autonoma, con occhio personale, per riappropriarci di concetti e valori più alti che ci aiutino a superare qualsiasi barriera e ostacolo, stimolandoci a riflettere su tutti gli errori e ipocrisie della nostra società».

Max Papeschi, Extinction Chapter one, veduta dell'installazione, Aeroporto Milano Malpensa
Max Papeschi, Extinction Chapter one, veduta dell’installazione, Aeroporto Milano Malpensa
Max Papeschi, Extinction Chapter one, veduta dell'installazione, Aeroporto Milano Malpensa
Max Papeschi, Extinction Chapter one, veduta dell’installazione, Aeroporto Milano Malpensa

Il progetto di Max Papeschi vuole stimolare il dibattito sulle cause reali della possibile estinzione della razza umana con l’ironia tipica dell’artista. L’installazione Zwergen Dämmerung, letteralmente “il crepuscolo dei nani”, è un fermo-immagine in cui si cristallizza questo momento storico, basato su due temi principali: la minaccia della guerra e l’impoverimento culturale. L’artista lo ha visualizzato attraverso un esercito di statue alte 1,80, i cui corpi sono quelli dei fieri guerrieri di terracotta di Xi’an, mentre le teste sono di banali nani da giardino. Il fatto che il primo ritrovamento della civiltà aliena sia un esercito, è emblematico e ci racconta di un civiltà in perenne conflitto.

Max Papeschi, Extinction Chapter one, veduta dell’installazione, Aeroporto Milano Malpensa
Max Papeschi, Extinction Chapter one, veduta dell'installazione, Aeroporto Milano Malpensa
Max Papeschi, Extinction Chapter one, veduta dell’installazione, Aeroporto Milano Malpensa

Gli eventi attuali, oltre a confutare Fukuyama e la sua idea di fine della Storia, proiettano l’ombra lunga del fantasma della terza guerra mondiale sul nostro pianeta. Queste antitetiche cariatidi, in cui si mescolano irrimediabilmente “alto” e “basso”, ci ricordano anche un altro tipo di distruzione, quella legata all’impoverimento culturale. «Quando il sole della cultura è basso all’orizzonte, i nani hanno l’aspetto di giganti», Karl Kraus.

Le dichiarazioni di Max Papeschi

«La Porta di Milano di Malpensa è stata pacificamente invasa dall’esercito di Extiction – ha dichiarato Alessandro Fidato, Chief Operating Officer di SEA. L’installazione creata dall’artista milanese che ha fatto della pace l’energia ispiratrice della sua produzione artistica, si rivolge al pubblico con un messaggio ironico e provocatorio. L’opera di Papeschi trova in aeroporto una collocazione perfetta perché dialoga col passeggero che si ferma incuriosito e si interroga. Sono proprio le grandi installazioni che valorizzano lo spazio espositivo del Terminal 1, nato per offrire ai passeggeri provenienti da tutto il mondo un’esperienza artistica che siamo certi possa regalare loro un ricordo culturale di Milano, una suggestiva esperienza di viaggio sin dalla sua porta d’accesso al capoluogo lombardo, Malpensa».

Max Papeschi, Extinction Chapter one, veduta dell'installazione, Aeroporto Milano Malpensa
Max Papeschi, Extinction Chapter one, veduta dell’installazione, Aeroporto Milano Malpensa

«La mostra istallazione Extinction rende più suggestivi gli ambienti del Terminal 1 di Malpensa – ha affermato Anna Scavuzzo, Vicesindaco di Milano – che tornano a ospitare esperienze artistiche di grande potere evocativo. L’aeroporto si trasforma in un luogo che permette una riflessione più ampia sui temi della contemporaneità, in cui non mancano conflitti e tensioni, e che allo stesso tempo ci restituiscono il bisogno di fermarsi a pensare, a meditare, a la-sciarsi provocare da una lettura della realtà che tenga insieme elementi fra loro contraddittori». Ha concluso Massimo Pozzi Chiesa, General Manager di MI HUB AGENCY che ha supportato il progetto: «L’arte, la sperimentazione di nuovi linguaggi e i new media sono tutti elementi caratterizzanti questo progetto e per questo abbiamo deciso di supportarlo e promuoverlo con MI HUB, nuova Officina Creativa che sviluppa percorsi strategici di comunicazione attraverso l’innovazione tecnologica e la contaminazione con forme di creatività differenti. Per noi è una grande sfida lavorare insieme a Max Papeschi e Stefania Morici a un progetto tanto ambizioso, quanto potente per il messaggio che vuole veicolare. Un banco di prova anche per MI HUB che ha nel suo DNA tutti questi valori».

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