07 giugno 2022

Humano Multi-Sensorial Experience, le opere NFT di Joaquin Morodo

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Cultura digitale per progettare un presente post umano: tra gli appuntamenti del Fuori Salone, le opere NFT di Joaquin Morodo Garcia negli spazi seicenteschi dell’ex monastero di Roseto Square

OBSESSIVE GRAFFITI

La Design Week di Milano apre con oltre 800 eventi Fuori Salone, seguirli tutti è impossibile e per il momento non abbiamo ancora il gemello digitale previsto per 2030. Tra gli eventi più innovativi da segnalare, abbiamo scelto il progetto “HUMANO MULTISENSORIAL EXPERIENCE” di Joaquin Morodo Garcia (1984), artista e imprenditore nato a Madrid in una famiglia di umanisti, politici e sociologi, che a Milano debutta in un ex monastero del Seicento, nel Roseto Square di Corso Garbaldi, 95 (fino all’11 giugno).

Joaquin Morodo

Tra i tanti eventi digitalizzati, spiccano per qualità compositiva le sue 10 opere linkate a un NFT, certificato digitale che ne attesta l’originalità e la proprietà, senza dipendere da esperti o gallerie. Acquistare un NFT come sappiamo, non comporta l’ottenimento della proprietà dell’opera, bensì la possibilità di dimostrare un diritto su quell’opera, attraverso uno smart contract che esegue automaticamente un contatto registrato in modo indelebile sulla blockchain. Esposta su cavalletti in eleganti “cornici digitali” LED, questa collezione di opere NFT testimonia come tradizione e innovazione progettino il futuro nel presente, inscenando un raffinato racconto visivo e sonoro firmato da The Glaze Friendz, brand sperimentale all’insegna della libertà espressiva, di cui Morodo è frontman, cantautore e co-produttore.

The Glaze Friendz

In dieci opere, lo spettatore compie un viaggio virtuale in un tempo e spazio astorico, con segni in bilico tra astrazione e figurazione, ad alta prestazione tecnologica dai contenuti antichi, in cui si riconoscono i maestri del passato che hanno formato e influenzato l’artista nel corso della sua formazione. Nel gioco non banale, cross-mediale, l’artista presenta la sua visione onirica di un umanesimo surreale, suggestionato dal suo colto archivio visivo, citando opere del passato in cui riconosciamo El Greco, Eugene Delacroix, Leonardo Da Vinci, Andy Warhol, Jean-Michel Basquiat e non poteva non mancare Salvador Dalì. Tra le altre opere esposte, spicca L’architettura è femmina, in cui si vede una scarpa feticcio dal tacco vertiginoso di Andy Warhol, incastonata nella Unicredit Pelli di piazza Gae Aulenti capovolta, icona della Milano del XXI secolo. Obsessive Graffiti è un omaggio a Basquiat, l’irrequieto e tormentato protagonista della Street Art anni Ottanta. È politica e ideologica l’opera Hija De Putin, un omaggio a Caravaggio con la testa di Medusa che svela, da un lato, il volto inquietante di Putin, mentre in alto fanno capolino nubi tossiche dai colori   inversi della bandiera dell’Ucraina, con i campi di grano e il cielo ribaltato: elementi che rinviano al dramma dell’insulsa guerra che stiamo vivendo.

HIJA DE PUTIN
L’ARCHITETTURA È FEMMINA

La rosa è un elemento ricorrente nelle opere dell’artista, non soltanto in Rosa Rosae dove è nata Roseto, ma alludendo anche a Roseto Design Square, il suggestivo quartiere generale nonché sede espositiva di HUMANO. In questa sede di una società immobiliare specializzata nella locazione di dimore di lusso, design, tecnologia, storia e innovazione creano l’ambiente di un futuro abitabile in cui l’uomo è al centro della progettazione. Il progetto è supportato da The Way Magazine, testata di lifestyle all’avanguardia, online dal 2016, e curato dallo studio di Entertainment Architecture BE.ON DVYION, nato nel 2019, con la collaborazione di CDS CLOUDSOLUTIONS, giovane e dinamica società di digital innovation e design.

ROSA ROSAE

Spagna, Italia, America e Milano convergono in dieci opere non banali, cariche di significati plurimi concentrati in uno storytelling audiovisivo sorprendente da esplorare, guardando l’immagine e non da raccontare, in cui la musica assume un ruolo determinante, per un’installazione minimale e scenografica insieme. La sua particolare tecnica di digital art è il frutto di un elaborato processo che include diversi media, tra disegno, scansione di fotografie analogiche, pittura a olio e acquarelli e spray.

La narrazione audio-visiva della NFT DIGITAL GALLERY conduce il visitatore in un viatico di esperienze multisensoriali, comprensivo di una video installazione in cui la musica e il gesto assumono un valore rituale. La musica è composta in collaborazione con Andrea Cuoco,Kid Riff”, classe 1999, ex calciatore, produttore, compositore e polistrumentista.

Il progetto HUMANO è in linea con il tema di Brera Design Week 2022, “Progettare il presente, scegliere il futuro”, come riflessione di rigenerazione di nuovi modi di vivere la complessità del nostro tempo, con un piede nel passato e lo sguardo già nel futuro. Il presente è qui, nella cultura progettuale digitale in cui il design si fa impresa creativa di nuovi linguaggi post umanistici.

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