22 marzo 2023

Lumina: l’installazione di Franz Cerami splende su Sarajevo

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Il light artist Franz Cerami ha presentato una nuova installazione luminosa, che ha animato l’edificio dell’Accademia di Belle Arti di Sarajevo, in occasione della Giornata del Design Italiano

In occasione dell’edizione 2023 della Giornata del Design Italiano, l’edificio dell’Accademia di Belle Arti di Sarajevo ha preso vita con “Lumina”, l’installazione luminosa del light artist Franz Cerami che, dopo aver illuminato alcuni tra i monumenti più noti di città italiane ed estere, ha portato nella capitale bosniaco-erzegovese la sua ultima creazione. L’installazione è stata inaugurata il 9 marzo, alla presenza, in particolare, del vicesindaco Haris Basic. Folta anche la partecipazione della collettività italiana e della comunità internazionale.

Al momento dell’inaugurazione, il maestro Cerami ha presentato il significato dell’opera al pubblico: «Lumina racconta la luce. La luce delle feste popolari. La luce dell’incontro. E Sarajevo è da sempre luogo simbolo di incontro tra culture diverse. Da oriente ad occidente. È un luogo di incontro di luci diverse», ha spiegato Cerami. «Sulla facciata dell’Accademia di Belle Arti ho immaginato una installazione di luce fluida, in movimento. Che come un’onda che muove, unisce e trasforma», ha continuato l’artista a Napoli nel 1963 e che spesso, nella sua pratica, ha ibridato i linguaggi della pittura e della tecnologia, per creare delle opere ambientali di forte impatto e radicate nel contesto.

A proposito dell’installazione di Franz Cerami, l’Ambasciatore d’Italia a Sarajevo, Marco Di Ruzza, ha sottolineato come il grande apprezzamento suscitato dall’evento abbia testimoniato per l’ennesima volta l’affetto e l’ammirazione del pubblico bosniaco-erzegovese, al di sopra di ogni distinzione politica, etnica o religiosa, verso la cultura, l’arte e lo stile di vita italiani. «Proprio in questo senso cultura e sport– sono eccellenti strumenti nell’azione di questa Ambasciata non solo per consolidare i legami tra i due Paesi ma anche per incentivare i processi di riconciliazione interna, specie guardando ai più giovani», ha dichiarato Di Ruzza. «Il progetto ha voluto simbolicamente rappresentare anche l’augurio a Sarajevo e alla Bosnia-Erzegovina di un futuro più luminoso, scandito da effettivi processi di crescita e stabilizzazione e da concreti avanzamenti nel percorso di integrazione europea».

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