06 marzo 2021

Nasce Audiovisiva, la piattaforma per il documentario culturale. Intervista alle fondatrici

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Audiovisiva è la nuova piattaforma streaming on demand che raccoglie una library di oltre 300 documentari consultabili dedicati ai protagonisti della cultura italiana del XX e XI secolo, di cui i primi 40 sono appena stati resti disponibili per la visione. Le co-fondatrici ci hanno raccontato il progetto

still da Memorie dei fluidi, di Giampaolo Penco, 2012, 56’

È online Audiovisiva, «la nuova piattaforma streaming on demand che riunisce e rende disponibile (senza necessità di alcun abbonamento) una selezione curata dei migliori documentari sui protagonisti della cultura italiana del XX e XXI secolo. Il centro dei film è l’incontro con architetti, designer, artisti, fotografi, registi, musicisti, che danno voce a storie iconiche, aneddoti, racconti di vita e progetti da scoprire all’interno di una Wunderkammer digitale».

Audiovisiva è progetto culturale di sistema, co-fondato da Francisca Parrino, Alessandra de Antonellis, Barbara Carneglia, ed è «l’unica realtà italiana ammessa quale membro di Eurovod, il network delle piattaforme VOD europee indipendenti, e il primo aggregatore italiano per la piattaforma educational Kanopy» e «coinvolge sia gli attori dell’audiovisivo, sia archivi, fondazioni, festival di settore, musei, rappresentando un’inedita modalità di fruizione culturale per l’utente e una nuova opportunità di visibilità, distribuzione e contatto con il pubblico per il sistema di produzione del documentario», hanno spiegato le co-fondatrici, a cui abbiamo rivolto delle domande nell’intervista qui sotto.

still da Gli angeli nascosti di Luchino Visconti, di Silvia Giulietti, 2007, 54’

Le parole di Francisca Parrino, Alessandra de Antonellis, Barbara Carneglia, co-founder di Audiovisiva

Come è nato il progetto Audiovisiva? Quali sono i suoi obiettivi?

«Audiovisiva nasce prima di tutto come progetto culturale di sistema. Con la volontà di dare la più ampia diffusione e accessibilità legale, tecnologica e linguistica a un patrimonio fino a oggi frammentato, poco fruibile e valorizzato, e sostenendo allo stesso tempo la filiera creativa e produttiva del documentario culturale. ll nostro orizzonte è stato fin da subito internazionale, con l’obiettivo di promuovere la cultura italiana nel mondo attraverso l’uso del documentario. Non avremmo potuto farlo senza il sostegno di Fondazione Cariplo, che ci ha selezionate fra le più interessanti start up innovative del panorama culturale».

still da Gli angeli nascosti di Luchino Visconti, di Silvia Giulietti, 2007, 54’
Viene definito come modello innovativo di fruizione culturale, quali sono le sue principali caratteristiche in questo senso?

«A partire dalla ricerca e curatela dei contenuti presenti nella nostra library, la piattaforma unisce le migliori tecnologie digitali oggi disponibili a un modello di distribuzione multicanale sui mercati internazionali. Per massimizzare la possibilità di accesso ai documentari da parte degli utenti in tutto il mondo, i film presenti nel catalogo sono visibili, a seconda dei casi, attraverso lo store di Audiovisiva oppure piattaforme terze come iTunes, Google Play, Amazon Video, Vimeo on demand, Kanopy. Ulteriore elemento distintivo è l’offerta streaming educational pensata per scuole e università sul modello di alcune grandi piattaforme internazionali».

still da Genius loci, di Riccardo De Cal, 2014, 30’
Audiovisiva è una start-up, quali professionalità raccoglie?

«Tra noi co-founder, Francisca ha avuto l’idea iniziale, arrivando da un percorso formativo e lavorativo dedicato al filmmaking e al documentario; esperta di arte moderna e contemporanea, Barbara si è invece sempre occupata di arte e ricerca; Alessandra negli anni ha messo insieme economia, cultura e comunicazione strategica. Con Audiovisiva siamo quindi riuscite a far convergere in un unico progetto le diverse prospettive e progettualità da cui ciascuna di noi guardava e guarda alla cultura».

still da Giancarlo Vitali. Time Out, di Francesco Clerici, 2017, 19’
A quale materiale può accedere il pubblico? Come avete selezionato i documentari proposti e da dove provengono?

«Abbiamo selezionato quei film che hanno avuto riscontri favorevoli di pubblico e critica e opere che, nonostante il successo e la cura del racconto, sono diventate introvabili. Su Audiovisiva il pubblico può rivedere un documentario prodotto per una mostra, come quello su Giancarlo Vitali, “Time Out”, a Palazzo Reale di Milano nel 2017, scoprire un personaggio fuori dai circuiti culturali mainstream come Raccolto d’inverno sul ceramista Alessio Tasca. Oppure trovare bellissimi film che hanno girato il mondo nei festival più importanti, come SuperDesign – Italian Radical Design 1965 -1975, accanto a film altrettanto preziosi che per molti saranno una scoperta.
È la polifonia delle voci che ci entusiasma: contattiamo direttamente i registi, chi ha prodotto con passione questi film e curiamo tutta la parte contrattuale e tecnica per renderli disponibili in streaming».

still da SuperDesign. Italian Radical Design 1965 – 1975, di Francesca Molteni, 2017, 62’
È possibile fruire dei documentari sia gratuitamente che a pagamento, che cosa distingue le due tipologie di accesso?

«Questa è una particolarità del nostro modello piuttosto inedita nel panorama del mercato dell’audiovisivo. La piattaforma raccoglie sia documentari di cui abbiamo i diritti, noleggiabili o acquistabili sul nostro store, sia titoli disponibili su altri store o gratuitamente. Per fare qualche esempio, la Cineteca del Friuli ha da poco aperto un canale streaming con alcuni importanti titoli, fra cui tre catalogati nella nostra digital library come “non ancora disponibili”. Ci siamo quindi parlati ed ecco che i titoli su Tina Modotti, Fellini, Masina e Mastroianni sono diventati accessibili anche attraverso Audiovisiva. In questo modo siamo felici di contribuire alla visibilità e diffusione di film importanti di un’altra Istituzione. Altri titoli sono disponibili gratuitamente, come il film di Andrea Bettinetti su Piero Manzoni e Fabio Mauri. Anche in questo caso abbiamo contattato il produttore e chiesto il consenso alla pubblicazione del link».

still da Il gesto delle mani, Francesco Clerici, Italia, 2015, 77′
Potete darci qualche anticipazione su quali documentari verranno resi accessibili in futuro?

«Siamo al lavoro su alcuni titoli, ma ancora non possiamo svelarli…il prossimo passo è ampliare la nostra proposta nelle categorie musica, moda, letteratura e teatro.
Più in generale, il futuro di Audiovisiva sarà un work in progress collettivo, basato su un processo di curatela condivisa, per ampliare il catalogo, proponendo film, punti di vista e connessioni inaspettate.Tra l’altro dalla digital library è già possibile attivare la funzione ‘My Collection’ creando collezioni personali, strumento che ci permetterà di individuare i film più richiesti da acquisire e mettere online fra i primi».

Come funziona la piattaforma

«Attraverso la piattaforma online www.audiovisiva.org, dotata di una interfaccia semplice e intuitiva, è possibile consultare liberamente la digital library con oltre 300 documentari, che vengono via via resi disponibili per la visione. A ogni protagonista corrisponde una selezione di film, suddivisi anche per sezioni tematiche – arte, architettura e design, fotografia, film sui film.

I singoli film possono essere noleggiati o acquistati senza bisogno di sottoscrivere alcun abbonamento e, in alcuni casi, sono visibili gratuitamente. A questi si aggiunge l’opzione streaming educational per scuole e università.

Dalla digital library è possibile inoltre attivare la funzione ‘My Collection’ creando collezioni personali a cui aggiungere o togliere film. Uno strumento utile anche per segnalare eventuali film di interesse. Infatti l’utente che desidera vedere un documentario ancora non disponibile, può comunque inserirlo nella propria collezione. In questo modo permetterà di individuare i film più richiesti che Audiovisiva cercherà di acquisire e mettere online fra i primi», ha spiegato Audiovisiva.

still da Raccolto d’inverno, di Riccardo De Cal, 2010, 40’

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