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Re-Emerging, a Venezia un progetto per raccontare l’esperienza e la memoria del lockdown
Progetti e iniziative
di redazione
Un progetto multidisciplinare, in dialogo tra arte, scienza e tecnologia, confluito in una mostra visitabile dall’1 al 15 marzo alle Procuratie Vecchie di Venezia e «Che mira a esplorare le connessioni tra l’isolamento delle persone vissuto durante il lockdown e l’osservazione della Natura, che appariva cambiata dopo il brusco calo della pressione antropica, cercando in tal modo di evidenziare gli aspetti di adattamento e resilienza emersi da circostanze straordinarie». Così Giovanna Poggi Marchesi introduce il complesso percorso di Re-Emerging.
Tutto parte dallo studio di due scienziate ambientali dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, Alice Stocco e Silvia Rova, che durante il lockdown diffusero un questionario per raccogliere i sentimenti negativi e positivi che le persone stavano sperimentando, invitandoli a riflettere sul rapporto con la natura, sia a livello individuale che collettivo.
I dati raccolti da questa analisi si affiancano dunque alle immagini prese dalle tre fotografe, Gaby Wagner, Sophie Fauchier e Val Masferrer-Oliveira, per descrivere il lockdown attraverso la profondità di vari linguaggi. E non è finita qui: grazie a CORILA – COnsorzio per il coordinamento delle RIcerche inerenti al sistema LAgunare di Venezia, nella figura di Caterina Dabalà, la mostra diventerà anche l’occasione per creare un archivio digitale nel quale raccogliere le immagini veneziane e condividerle con il resto del mondo mettendole gratuitamente a disposizione nel web.
Re-Emerging: un percorso immersivo alle Procuratie Vecchie di Venezia
Grazie all’utilizzo di tecnologie di realtà aumentata e con una mappa digitale interattiva di fotografie accompagnata dal tappeto sonoro dei rumori registrati durante la chiusura, l’esposizione ha carattere immersivo, in dialogo con lo spazio delle Procuratie Vecchie, luogo simbolico della Serenissima. Il percorso fotografico è scandito da tre stati emotivi rappresentati dalle opere delle artiste: Eravamo così di Gaby Wagner, Sentivamo così di Sophie Fauchier, Sognavamo così di Val Masferrer-Oliveira.
L’imponente bellezza di Venezia riflessa nei canali, gli splendidi palazzi rinascimentali e le architetture gotiche della città vivono nelle fotografie di Gaby Wagner del primo lockdown nel 2020, un tripudio di luci, colori e assoluta perfezione. Negli introspettivi scatti del 2020 di Sophie Fauchier trovano posto, con estrema delicatezza, il silenzio dei luoghi, la solitudine degli abitanti e l’abbandono di una città fra le più idolatrate al mondo. Le opere di Val Masferrer-Oliveira, sfumano tra realtà e sogno, ricreando una Venezia sommersa, evocando echi della leggendaria città perduta di Atlantide, fotografie oniriche dove si fondono etereo e tangibile, una visione poetica che diviene un avvertimento sulla fragilità di questa città così esposta agli effetti dei cambiamenti climatici.
All’anteprima stampa e al vernissage sarà presente anche il filosofo saggista Pascal Bruckner, autore del saggio Le Sacre Pantofole-Sulla fuga dal mondo, che indaga la cultura del ritiro, della rinuncia al mondo, effetto della pandemia e rischio potenziale di divenire individui, seppur sempre connessi tecnologicamente, privi di interazione fisica e sociale.
Una memoria collettiva da curare insieme
Il progetto prevede la partecipazione del pubblico alla memoria collettiva, con l’invio di testimonianze sotto forma di immagini digitali di esterni catturate con i vari dispositivi tecnologici nel periodo di chiusura per la pandemia. I materiali si potranno caricare in autonomia e geolocalizzare sulla mappa interattiva della pagina dedicata del sito e verranno conservati da CORILA, sistematizzati in collaborazione con l’Università Ca’ Foscari.
Il percorso espositivo virtuale nel sito web di riferimento rimarrà online fino a marzo 2025 quando si concluderà la raccolta delle testimonianze digitali e il progetto terminerà con la presentazione della memoria.