11 aprile 2024

Le Terme di Caracalla sempre più contemporanee, dallo Specchio d’acqua alle mostre

di

A Roma, le Terme di Caracalla si aprono sempre di più all’arte e alla creatività contemporanea: dopo la presentazione dello Specchio d’Acqua, un programma di performance e mostre a tema

Una nuova visione per le Terme di Caracalla: il sito archeologico di Roma si apre sempre di più alla arte e alla creatività contemporanee, partendo dal suo elemento. È stato presentato nei giorni scorso lo Specchio d’acqua, struttura architettonica rettangolare, dalle linee minimali e di ampie dimensioni (42 x 32 metri) con acqua a sfioro su tre lati. Ideata da Mirella Serlorenzi, direttrice delle Terme di Caracalla, e Hannes Peer, Architetto progettista, in collaborazione con l’architetto Paolo Bornello, l’installazione però ha anche una natura performativa e sarà Cristiano Leone, ideatore artistico dello Specchio, a illustrarne le declinazioni, nel corso di una conferenza stampa che si terrà il 12 aprile, alle 18, in occasione della prima romana di Rhapsody in Blue, della compagnia Aterballetto, prima performance sullo Specchio con la quale la Soprintendenza Speciale di Roma vuole festeggiare il ritorno dell’acqua alle Terme Antoniniane.

«Nel cuore delle antiche Terme di Caracalla, lo Specchio d’acqua offre ai visitatori un’esperienza coinvolgente e immersiva – dice Hannes Peer architetto e progettista – su una superficie di oltre mille metri quadrati, rispettando l’imponenza del complesso termale. Integrato architettonicamente con il monumento antico, lo Specchio incarna i concetti filosofici sia della presenza, con l’acqua stessa (Dasein), sia l’assenza materica, tramite il riflesso (Nichtdasein), riverberando le idee di Martin Heidegger. Un invito alla contemplazione e anche una cornice dinamica per iniziative culturali, che segna il primo passo di una nuova fase volta a preservare l’eredità archeologica, proiettando lo sguardo verso il futuro».

Negli scorsi anni, le Terme hanno già ospitato dei progetti di arte contemporanea, a partire dall’esecuzione del Terzo Paradiso di Michelangelo Pistoletto, eseguito con reperti delle Terme stesse, nel 2012. Lo stesso artista, nel 2016, presentò La mela reintegrata, in marmo di Carrara, in esposizione permanente al centro dell’antico posto di guardia per il custode-controllore del traffico di carri, legname e uomini impegnati a mandare avanti la complessa macchina delle Terme. Nel 2017, quindi, la prima mostra di arte contemporanea, di Antonio Biasiucci e sempre sulla scia della fotografia, nel 2023, la retrospettiva dedicata a Letizia Battaglia. Prima, nel 2018, era stata inaugurata una retrospettiva per Mauro Staccioli (lo scultore toscano era scomparso nello stesso anno), mentre nel 2022 fu presentato un intervento di Giuseppe Penone.

«La realizzazione dello specchio d’acqua – spiega Mirella Serlorenzi, direttore delle Terme di Caracalla – è il primo elemento di un progetto integrale finalizzato a restituire la percezione di questi luoghi come erano nell’antichità. L’acqua, un elemento assente da oltre mille anni, torna in maniera determinante ma rispettosa delle rovine: in un gioco di specchi la natatio esce dal corpo dei bagni e si pone assialmente nei giardini, duplicando l’imponente calidarium. Un segno contemporaneo, come contemporanea è la nostra comprensione delle rovine, che crea una sorta di metaverso concettuale e riattiva attraverso i giochi d’acqua e le nebulizzazioni il ricordo della antica funzione delle Terme di Caracalla».

La “Rivoluzione Caracalla” sarà articolata su un lungo periodo di diversi anni, con un master plan realizzato con la supervisione di Daniela Porro, Soprintendente Speciale di Roma, curato da Mirella Serlorenzi, in collaborazione con Hannes Peer, Maurizio Pinotti direttore tecnico Terme di Caracalla, Paolo Bornello, l’architetto Andrea Grandi e il paesaggista Giuseppe Provasi, avvalendosi dei finanziamenti del PNRR, dei fondi della Soprintendenza Speciale di Roma e del Ministero della Cultura. Tra le azioni in programma, la ridefinizione del giardino delle Terme di Caracalla come un grande spazio aperto, articolato in aree tematiche, la creazione di un nuovo centro servizi e una approfondita opera di manutenzione e restauro di tutte le strutture murarie.

Per l’inaugurazione dello Specchio, dunque, Leone ha proposto lo spettacolo Rhapsody in blue, coreografia di Iratxe Ansa e Igor Bacovich creata per il centenario della partitura di George Gershwin per la Fondazione Nazionale della Danza / Aterballetto. Tale scelta si pone in continuità con il progetto audiovisivo RADIX, di cui Cristiano Leone è ideatore e regista. In RADIX II, infatti, Iratxe Ansa e Igor Bacovich danzavano in tutti gli spazi delle Terme, in un doppio omaggio, tanto al Monumento che a due intellettuali spagnoli, Rafael Alberti e María Teresa León. Rhapsody in blue sarà presentato al pubblico il 13 aprile in doppia replica, alle 16 e alle 17:30, con accesso alla performance incluso con l’acquisto del biglietto d’ingresso al sito.

«Lo Specchio d’Acqua è un progetto di valorizzazione del patrimonio storico, artistico e culturale delle Terme di Caracalla, che avviene con il gesto architettonico di Hannes Peer, tanto radicale quanto non invasivo: le Terme non soltanto non sono coperte dall’installazione, ma sono addirittura raddoppiate visivamente, in una relazione che lega inscindibilmente il Monumento, gli artisti che si esibiranno in scena, e il pubblico. Lo Specchio è quindi non solo uno strumento di contemplazione dell’antico, ma è il motore di attivazione del principio di reciprocità tipico della performance. Performance sempre unica e irripetibile, che varierà continuamente in funzione delle persone, degli artisti ma anche della luce e degli agenti atmosferici», spiegano gli organizzatori.

Dopo la performance, aprirà anche una mostra, Narciso. Nello specchio della fotografia, visitabile da maggio a novembre 2024, che indagherà i temi dello specchio e del riflesso ricorrenti nei lavori di grandi fotografi. Il Narciso della tradizione ovidiana e l’acqua che riflette la sua immagine saranno dunque al centro di un ciclo di incontri, per approfondire l’eredità di questo mito nei secoli e nella nostra cultura, tra archeologia, arte, psicoanalisi, letteratura, cinema, politica, moda, antropologia. A settembre, inoltre, è in programma un altro grande appuntamento ma i dettagli saranno svelati prossimamente.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui