05 giugno 2022

Tornano le Hidden Histories: ecco il programma dell’estate romana

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La terza edizione di Hidden Histories prevede una serie di workshop, installazioni, performance e attraversamenti per ripensare Roma in chiave decoloniale.

Ivàn Argote - Activissimə (Courtesy of the artist). Argote è unə dei protagonistə della terza edizione di Hidden Histories.
Ivàn Argote - Activissimə (Courtesy of the artist). Argote è unə dei protagonistə della terza edizione di Hidden Histories.

Torna Hidden Histories, il programma di pratiche performative site-specific per la città di Roma, a cura di Sara Alberani e Marta Federici con Valerio Del Baglivo. Le hidden histories non sono storie semplicemente “nascoste”, ma narrazioni volutamente invisibilizzate; un passato ancora da realizzare che riguarda la colonialità della produzione culturale. Il progetto fa invece riemergere il rimosso, attivando percorsi di decostruzione a partire dal patrimonio culturale che ci circonda.

«Questa è la dichiarazione d’amore che facciamo alla nostra città», commentava Valerio Del Baglivo in una nostra intervista, «cerchiamo di ridefinire alcuni luoghi dell’Urbe al di fuori delle retoriche egemoni. È anche un modo per avvicinare a tematiche complesse la comunità locale, a partire dai luoghi che già conosce, provando a guardarli da un’altra prospettiva». Anche per l’estate 2022, Hidden Histories mantiene questo principio, promettendo una rassegna di eventi per ripensare criticamente lo spazio pubblico romano in chiave decoloniale.

 

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Hidden Histories 2022: Trovare le parole/Finding the words 

Lo spazio pubblico a Roma è strettamente connesso alle nozioni di patrimonio, conservazione, restaurazione, monumentalità, e che include collezioni, archivi, oggetti ancora oggi letti e valorizzati all’interno di un canone parziale ed esclusivo. Qui gli artisti e le ariste aprono percorsi di riappropraizione e risignifcazione di luoghi della città dai quali le comunità sono state allontante. In modi diversi, rilevano e analizzano i processi di invisibilizzazione e rintracciano storie e voci marginalizzate per farle uscire nello spazio pubblico.

Il sottotitolo di quest’ultima edizione Trovare le parole / Finding the words prende le mosse da un’espressione della teorica femminista Sara Ahmed. Nel Living a Feminist Life, Ahmed pone l’attenzione sulla dimensione linguistica, da intendersi come spazio fondamentale in cui agire per dichiarare ciò che non è visualizzato e riconosciuto all’interno della società come violento, razzista e sessista. Come affermato nel testo, trovare le parole significa quindi dare un nome ai problemi con cui ci confrontiamo e “permette alle cose di acquisire una densità sociale e fisica, raccogliendo in una forma tangibile quelle che altrimenti sarebbero rimaste esperienze sparse”.

Hidden Histories è organizzato da Mariana Trench Associazione Culturale, promosso da Roma Capitale – Assessorato alla Cultura, è vincitore dell’Avviso Pubblico “Estate Romana 2020 – 2021 – 2022”, curato dal Dipartimento Attività Culturali ed è realizzato in collaborazione con SIAE. Tutti gli eventi sono ad accesso gratuito.

Il calendario di Hidden Histories: parte uno

Si parte il 6 e il 7 giugno, con il workshop Attivissimə dell’artista e regista colombiano Ivan Argote. L’iniziativa coinvolge un gruppo di bambinз del doposcuola dell’Associazione Genitori Scuola di San Donato, punto di riferimento all’Esquilino per le iniziative che incoraggiano e consolidano le relazioni tra le diverse comunità del quartiere. Attraverso un’interpretazione ludica del linguaggio, lo spazio pubblico viene ricostruito come luogo interattivo: cosa ci piace, cosa no? Cos’è una manifestazione? Lo facciamo collettivamente o personalmente? Queste le domande proposte loro, prima di una camminata accessibile a tuttз nel pomeriggio del 7 giugno, con un corteo che dalla scuola di San Donato raggiungerà i giardini di Piazza Vittorio. L’appuntamento è in collaborazione con Associazione Genitori Scuola Di Donato e con Villa Medici – Accademia di Francia a Roma.

Iván Argote; Activissime 2011 -2022 (Courtesy of the artist)
Iván Argote; Activissime 2011 -2022 (Courtesy of the artist).

Il 19 luglio l’artista newyorkese Autumn Knight proporrà invece una performance site-specific all’interno di Palazzo Altemps. L’artista si confronta con la cultura italiana, in un lavoro che approfondisce criticamente il concetto tutto nostrano di “dolce far niente”, utilizzando il corpo, il testo e il suono come mezzi per esplorare i significati politici e creativi della locuzione. Per farlo, Knight sceglie due luoghi specifici: la Chiesa di Sant’Aniceto e il Teatro, il quale nel tempo si è trasformato da luogo di rappresentazioni a cinematografo, e infine piano bar. Due contesti legati in modo diverso a momenti di sospensione dalle attività quotidiane, tra svago e ritualità, che perfettamente si sposano con il tema indagato dall’artista.

Autumn Knight, Experiemntal freezing of a room through metaphorical means, 2017 (Courtesy of the artist). Knight è l'altra protagonista della prima parte del programma di Hidden Histories.
Autumn Knight, Experiemntal freezing of a room through metaphorical means, 2017 (Courtesy of the artist). Knight è l’altra protagonista della prima parte del programma di Hidden Histories.

Gli appuntamenti di settembre

MP3 Audio, 40', serie di fotografie B/N, stampa digitale e inchiostro acrilico su carta d'archivio.
Adelita Husni Bey
(On) Difficult Terms, 2013 (detail),
MP3 Audio, 40′, serie di fotografie B/N, stampa digitale e inchiostro acrilico su carta d’archivio.

Nella seconda parte degli appuntamenti di Hidden Histories, si torna al Museo delle Civiltà con l’artista italo-libica Adelita Husni-Bey, che condurrà un workshop dal 12 al 15 settembre, accessibile su prenotazione. Il laboratorio prevede attraversamenti di sale e depositi museali, come anche dei luoghi urbani più significativi del quartiere EUR. L’obiettivo è quello di applicare metodi pedagogici cooperativi per riflettere sul concetto museo come specchio colossale in cui l’Europa si è costruita e rappresentata, anche attraverso il riflesso dell’immagine di altre culture, creando canoni di sguardo e gerarchie di saperi. Il MuCiv non è nuovo alle collaborazioni con Hidden Histories: ancora ricordiamo il workshop Museo fantasma di Leone Contini che potete recuperare nella puntata del nostro podcast “polemichette”, con un’intervista all’artista.

Il mese di settembre si infittisce di appuntamenti con il lavoro I libri sono corpi (possono essere smembrati) dell’artista Dora Garcia, per gli spazi della Biblioteca Casanatense. Il complesso progetto ruota intorno a una selezione di libri censurati, cancellati, smembrati dalla collezione della biblioteca, per il potenziale sovversivo che veniva riconosciuto loro. Particolare attenzione è rivolta ad Apocalypsis Nova, scritto nel tardo Quattrocento da Beato Amadeo da Silvia, che testimonianza uno spaventoso cambiamento dei tempi, censurato per le sue visioni profetiche. Il testo sarà mostrato in alcune copie manoscritte nel Tepietto del Bramante, parte della Real Academia de Espana a Roma.

Dora Garcia, On Reconciliation presentation of archive of letters Heidegger-Arendt, 2016. Dora Garcia è l’ultima protagonista della programmazione 2022 di Hidden Histories.

Il programma inlcude: il 7 settembre ci sarà l’opening dell’istallazione presso il Salone Monumentale della Biblioteca Casanatense, con performance di Dora Garcia; il 21 settembre la presentazione del progetto con l’artista, e un reading group presso il Tempietto del Bramante; il 28 settembre performance nella Sala di lettura e archivio della Biblioteca e finisccage. Il progetto è realizzato grazie al sostegno di Real Academia de España en Roma e Acción Cultural Española (AC/E), in collaborazione con Biblioteca Casanatense.

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