27 maggio 2024

UnArchive Found Footage 2024: a Roma, il festival sul riuso dei materiali d’archivio

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Al via la seconda edizione di UnArchive Found Footage Fest, guidato da Alina Marrazzi e Marco Bertozzi: appuntamento a Roma, dal 28 maggio al 2 giugno 2024, nel segno del riuso creativo

afterimage - cborelli installation view Bologna, 2022

UnArchive Found Footage Fest, il festival del riuso creativo dei materiali d’archivio, si prepara ad aprire le danze a Roma, più carico che mai, dal 28 maggio al 2 giugno 2024. Giunto alla seconda edizione, l’evento è prodotto dalla Fondazione Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico ETS, in collaborazione con Archivio Luce – Cinecittà, con il patrocinio del MiC – Direzione Generale Cinema e Audiovisivo, e diretto da Alina Marrazzi e Marco Bertozzi. Opere audiovisive di ogni genere, durata e provenienza prendono parte all’evento per indagare gli orizzonti del riuso creativo. Dai successi cinematografici alla documentazione storica, dai processi giudiziari alle frontiere socio-politiche, al femminismo. Ogni opera si nutre di elementi preesistenti e catalogati e li reinventa, provando così a raccontare il vasto e complesso mondo del found footage.

Disarchiviare l’archivio: il programma

Il festival mette in mostra una contemporaneità datata, scavando negli archivi audiovisivi al fine di ricontestualizzare il passato, “disarchiviarlo” per farlo coesistere con il presente. UnArchive Found Footage Fest si impegna a valorizzare e tramandare il patrimonio archivistico, sottraendolo da una dimensione stagnante per mostrarne la vitalità e le potenzialità di rinnovamento.

115 le opere in programma, 22 Paesi rappresentati, 69 titoli internazionali, tre spazi principali – Cinema Intrastevere, Accademia di Spagna, Alcazar Live – e sei giorni di appuntamenti tra live performance, installazioni, panel e masterclass ad animare il quartiere Trastevere. A concludere il festival, l’assegnazione di tre premi in denaro per i progetti presentati nella sezione competitiva. I riconoscimeniti per il miglior riuso creativo, per il miglior lungometraggio e per il miglior cortometraggio saranno attribuiti da una giuria internazionale composta dai registi Bill Morrison e Firouzeh Khosrovani (tra i vincitori della prima edizione) e dalla montatrice e regista Sara Fgaier.

Ad aprire UnArchive Found Footage Fest sarà Sergei Loznitsa, la sera del 28 maggio 2024, con il suo The Kiev Trial, documentario incentrato su uno dei primi processi del Dopoguerra che condannarono i nazisti tedeschi e i loro collaboratori. Mentre alla ricerca di Eyal Sivan è dedicato il focus Politics of Memory e la proiezione, a 25 anni dalla sua uscita, di Uno specialista – Ritratto di un criminale moderno, sul processo ad Adolf Eichmann. Tra gli eventi speciali, il il focus An unusual archive, dedicato al regista palestinese Kamal Aljafari.

Spazio anche all’arte contemporanea, nella sezione UnArchive//Expanded, con due interventi di Studio Azzurro: l’installazione site specific La cesta del montatore, nel Tempietto del Bramante, e il loop audiovisivo Radici iconiche. Per la stessa sezione un appartamento in Vicolo Moroni, Casa Borelli, si apre all’installazione Afterimage.

All’Alcazar Live si terrà invece a sezione Live performance, che esplorerà le diverse pratiche di riuso e musicazione dal vivo delle immagini, dal montaggio di materiali dell’Istituto Luce, diretto da Roland Sejko per le musiche di Teho Teardo, alla sonorizzazione dal vivo di film sperimentali di Gianfranco Brebbia, fino al VJing collagista di Gianluca Abbate e Alessandro D’Alessandro.

Per il programma completo potete cliccare qui.

UnArchive Found Footage Fest 2024: focus su sostenibilità e accessibilità

Il concetto di “riuso” non si limita solo all’ambito artistico ma concorre a sensibilizzare il pubblico sulle problematiche attuali, educando al riciclo e all’ecologia. UnArchive Found Footage Fest promuove la sostenibilità ambientale a tutti i livelli: dal riuso delle immagini, alla riduzione della produzione di rifiuti, fino all’utilizzo di carta certificata ecosostenibile in stampa fronte/retro. Senza perdere di vista i consumi energetici, la mobilità e l’alimentazione sostenibili. Non a caso, il direttore artistico Bertozzi lo ha definito “Recycled Cinema”.

L’evento si dimostra attento e sensibile alle questioni contemporanee sociali. Vi è la totale assenza di barriere architettoniche, un sistema di gestione della sicurezza dei lavoratori, iniziative inclusive atte a promuovere l’uguaglianza di genere e la piena partecipazione, nonché la valorizzazione di giovani talenti.

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