12 luglio 2025

VULCANA, l’isola come partitura: arte e suono si diffondono a Stromboli

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Stromboli si accende con la prima edizione di Vulcana: quattro giorni di linguaggi contemporanei diffusi in vari luoghi dell’isola, tra installazioni site specific e performance

VULCANA, 2025, Emiliano Maggi

C’è un tempo diverso, instabile e sapiente, che si respira a Stromboli. Una vibrazione che viene dalla profondità del vulcano e si propaga tra paesaggi e architetture. In questo scenario nasce VULCANA, un progetto artistico trasversale, performativo e collettivo che in questi giorni sta attraversando l’isola, tra suoni, visioni, gesti e incontri. Fondato da Manuela Morandi, già ideatrice del Premio Stromboli, e curato da Luca Lo Pinto, VULCANA si configura come un dispositivo sensibile che intreccia pratiche artistiche e territorialità, mettendo in dialogo artisti internazionali e comunità locali, le stratificazioni della memoria geologica e l’immaginario emergente post-mediale.

VULCANA 25, Alessandro Cicoria, Voglio andare a Capri

Un’eco diffusa a Stromboli: gli spazi di Vulcana

VULCANA si colloca idealmente nel solco dell’eredità intellettuale di Stromboli, isola che ha affascinato generazioni di artisti, da Ingrid Bergman e Roberto Rossellini a Cy Twombly e Giovanni Anselmo. Ma al tempo stesso rompe con l’idea classica di “residenza d’artista”, per trasformarsi in un’esperienza fondata su coesistenza e prossimità.

VULCANA 25, Alessandro Cicoria
VULCANA 25, Michele Ferrari
VULCANA 25, Valerie Giampietro
VULCANA 25, VEGA

Il progetto si svolge in diversi luoghi dell’isola, alcuni dei quali inutilizzati da anni. Dal teatro all’aperto degli anni ’80 che guarda Strombolicchio alla Canonica della Chiesa di San Bartolomeo, da Casa Carrubo, già abitata da Giovanni Anselmo, agli spazi messi a disposizione dalla Nicoletta Fiorucci Foundation e da TAGLI, ogni sito diventa una soglia di risonanza. Il programma è scandito giorno per giorno, tra eventi programmati e momenti di improvvisazione, secondo un approccio performativo e musicale che richiama l’idea di una partitura aperta.

VULCANA 25, Jonathan Monk, The Same Event Seen From Two Different Angles, ph. Ludovica Caracciolo

Voci, corpi e suoni in dialogo con l’isola: gli artisti

I 21 artisti coinvolti rappresentano un ampio spettro delle pratiche contemporanee: tra loro Tony Cokes, figura di riferimento nell’uso politico del montaggio audiovisivo, e Hanne Lippard, la cui ricerca sulla parola e sulla voce si unirà alla composizione sonora del napoletano Renato Grieco. A esplorare le potenzialità del suono anche VIPRA, performer e pioniere dell’HyperLento, il duo Napoli Segreta, tra i più attenti cultori del vinile napo-funk anni ’70 e ’80, e Villa Lontana Records, con le sue listening session da archivio.

VULCANA 25, Emiliano Maggi
VULCANA 25, Emiliano Maggi

Sul piano visivo, le sperimentazioni tra cinema, fotografia e disegno di Alessandro Cicoria, le installazioni di Clara Hastrup, le immagini in movimento di John Menick, Beatrice Gibson & Nick Gordon, Pauline Curnier Jardin e il duo VEGA (Francesca Pionati e Tommaso Arnaldi). L’universo plastico si esprime nella ricerca scultorea e sonora di Emiliano Maggi e nelle opere site-specific di Jonathan Monk e Michele Ferrari, mentre la dimensione rituale e ambientale è attraversata dall’intervento di Industria Indipendente in collaborazione con KUKII.

VULCANA 25, Industria Indipendente, KUKII
VULCANA 25, Industria Indipendente, ph. Sebastiano Cannavò

Anche l’identità visiva di VULCANA è pensata come un’estensione artistica del progetto, grazie al contributo dell’artista e designer Nathalie Du Pasquier, che ha dato forma all’immaginario visivo del festival.

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