25 gennaio 2000

dal 22.VI.2000 al 10.XII.2000 Codice B – i Vangeli dei Popoli Roma, Palazzo della Cancelleria

 
“Auspico che quest’interessante esposizione stimoli i credenti ad assumere con più convinto slancio l’impegno arduo ed affascinante della nuova evangelizzazione”. La mostra si apre così, con una lettera di Papa Voytila a Mons. Mejia, archivista e bibliotecario di Santa Romana Chiesa...

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Auspicio del tutto consono al tema di “Codice B”, che, attraverso ben 130 preziosissime opere librarie, ripercorre il cammino dei Vangeli nella storia, presso i più antichi popoli dell’Oriente e dell’Occidente. Organizzata dalla Biblioteca Apostolica Vaticana, dall’Ufficio Centrale per i Beni Librari, le istituzioni culturali e l’editoria del Ministero per i Beni Culturali, in collaborazione con Prime Time Promotions, la mostra è ambientata in due sale di Palazzo della Cancelleria per la prima volta aperte al pubblico. L’imponente Aula Magna ospita le prime tre sezioni: l’ambiente è solenne, illuminato da una luce tenue, allo stesso tempo rispettosa dei capolavori esposti e creatrice di una suggestiva atmosfera. Forse è la stessa di quei conventi dove, centinaia di anni fa, i monaci amanuensi, silenziosi attori non protagonisti della mostra, si dedicavano alla loro arte millenaria. La loro pazienza e precisione aleggia sui visitatori, esterrefatti davanti al frutto di quella dedizione. “Codices antiquissimi” è la sezione dedicata ai più antichi manoscritti greci dei Vangeli: come il Codex Vaticanus del IV sec. (il celebre Codice B), o il papiro Chester Beatty I, della Chester Beatty Library di Dublino (III sec.), che incutono solenne rispetto in chi si avvicina. Non minore è sul visitatore l’impatto dei manoscritti purpurei dello stesso periodo, la cui raffinata fattura si otteneva immergendo in un bagno di porpora il papiro, su cui poi venivano incise a mano lettere d’oro.
La seconda sezione ospita le versioni dei vangeli nelle più antiche lingue cristiane: oltre a quella latina, la siriaca, la copta, l’armena, la georgiana, l’etiopica, l’araba e la slava. Si tratta della cosiddetta “Vetus Latina ”, il corpo di traduzioni precedenti alla Vulgata di S.Gerolamo. Nella terza ed ultima sezione dell’Aula Magna, “va in scena” la tradizione illustrativa bizantina ed occidentale, sia nella versione sfarzosa dei vangeli imperiali (come quella dell’Evangelario di Enrico II), che in quella più sommessa, ma non meno affascinante, dei codici miniati di chiese e monasteri. Nella sala successiva (interamente affrescata dal Vasari), una quarta sezione ospita le traduzioni dei vangeli nelle lingue nazionali, in francese, italiano e tedesco (dal XIII al XV sec.). Chiude la mostra la sezione dedicata all’editio princeps della Vulgata di S.Gerolamo, la Bibbia di Gutemberg (1455-56), simbolo di quella rivoluzione tecnologica che sconvolse, un po’ come Internet oggi, il mondo della comunicazione antica. L’attualizzazione della mostra si compie con l’ausilio della postazione multimediale finale, che permette di “sfogliare” e leggere la Bibbia di Gutemberg….senza danno per l’originale!

Germana Mudanò


“Codice B, i Vangeli dei Popoli”: 22 giugno – 10 dicembre 2000, Palazzo della Cancelleria, P.zza della cancelleria,1; orario: dal 22/6 al 15/9 16-22 (mart.-dom), dal 16/9 al 10/12, 10-13 e 15-20 (mart. – dom). Chiuso lun. Ingresso intero L. 12.000, ridotto 9.000. Catalogo Edizioni Rinnovamento dello Spirito. Info. 06.68136738, visite guidate: 06.3216059 (ass.ne Città Nascosta)


[exibart]

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