dal 7.X.1999 al 10.I.2000 Fausto Pirandello Roma, Palazzo delle Esposizioni

Il tentativo è quello di mettere a tutti i costi in parallelo la vita dell’artista romano con quella del ben più famoso padre, siciliano e scrittore di livello mondiale. Il continuo rimbalzare del percorso espositivo tra Luigi e Fausto ha i suoi pro e i suoi contro. E’ di indubbio interesse notare quanto le due vicende artistiche siano state in contatto e come si siano influenzate, tuttavia sarebbe forse stato più rispettoso nei confronti di Fausto liberarlo da questa sorta di retroterra, di ombrello protettivo ma soffocante rappresentato dal celeberrimo babbo. Tutta la mostra è giocata sul filo rosso delle lettere dal padre al figlio, dal figlio al padre, sul padre che scappa dal figlio, sul figlio che litiga col padre…Ci si chiede a questo punto quanti visitatori siano entrati in queste sale attratti soltanto dal mitico cognome. E’ indubbio che questi visitatori siano stati accontentati da questo miscuglio intellettuale: hanno trovato anche una dozzina di quadri dello scrittore!
Per quanto riguarda il percorso artistico di Pirandello (Fusto), la mostra indica l’evoluzione di un artista che parte da un’impostazione impressionista passando per una sorta di espressionismo per assurgere infine all’astrattismo. Le influenze sulla vita artistica del pittore sono state molteplici sia in Italia – quadri di pittori a lui vicini (Capogrossi, Guttuso, ecc.) sono esposti nell’ultima sezione della mostra – che all’estero; in particolare nelle prime opere sembra chiaro l’ascendente del grande Cèzanne .
All’uscita della esposizione, dopo 90 intensissimi quadri, fa bella mostra di se, come volevasi dimostrare, un magniloquente albero genealogico della famiglia Pirandello…
massimiliano tonelli