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26
giugno 2009
fino al 10.VII.2009 Black and White Roma, La Nuvola
roma
Può il bianco e nero suggerire infiniti mondi e parlare a tutti con la forza del suo contrasto? I galleristi della Nuvola credono di sì. E costruiscono un percorso ad hoc, dagli anni ’50 a oggi...
Storico e contemporaneo, bianco e nero a confronto, negli spazi della romana Galleria La Nuvola, a pochi passi da Piazza del Popolo, a pochi passi dalla storia, si potrebbe dire, dato il salto temporale che viene contemplato e risolto all’interno di questa collettiva.
Una rassegna che riunisce artisti ormai pienamente innalzati agli onori museali come Mario Ceroli, Franco Angeli, Carla Accardi e Fabio Mauri – alcuni già ospitati qui in mostre personali, secondo un gusto orientato alla ricerca sugli anni ’60 e sulla Scuola di Piazza del Popolo – e che dividono ambienti e lodi con altrettanti artisti più che contemporanei, come Alessandro Cannistrà e Giosetta Fioroni e, nel caso di dan.rec, esordienti quasi assoluti.
Tante opere, davvero tante, e così diverse tra loro che avrebbero potuto restituire un senso d’inevitabile “pastiche” o, peggio, suggerire un fine meramente pubblicitario per gli artisti più giovani, che avrebbero ottenuto attenzione grazie al maggior richiamo degli “storici”. Invece il pericolo è superato, perché dietro al bianco-nero, al nero-bianco, al bianco o al nero, c’è molta sostanza e un progetto concreto, che porta a individuare più di un collegamento, ad esempio, tra i lavori di Renato Mambor ed Emilio Leofreddi, di cui la galleria sta anche preparando una personale. Le opere sembrano specchiarsi le une nelle altre e acquistare maggior significato proprio grazie al confronto.
Inoltre, una mostra del genere permette di camminare metaforicamente dentro un libro di storia dell’arte e di continuare a porsi le universali domande sul viaggio percorso dalle arti figurative (tutte italiane, in questo caso) e sulle prospettive future.
Una mostra per fare il punto, una mostra a tema, una mostra per fare confronti? Piuttosto si tratta, secondo le parole di Maurizio Calvesi, autore di un testo in catalogo, di “una accesa discussione. Al di là della contesa tra il bianco e il nero, si accende quella tra la figurazione e il segno, tra il pensoso concetto e l’ironia”.
I seguaci dell’uno e dell’altro partito usano così i materiali più disparati, dalla microfibra e vetro di Ivan Barlafante alla resina di Giusy Lauriola, passando per la stampa digitale di Pamela Cento. In un contronto che si estende ai media.
Una rassegna che riunisce artisti ormai pienamente innalzati agli onori museali come Mario Ceroli, Franco Angeli, Carla Accardi e Fabio Mauri – alcuni già ospitati qui in mostre personali, secondo un gusto orientato alla ricerca sugli anni ’60 e sulla Scuola di Piazza del Popolo – e che dividono ambienti e lodi con altrettanti artisti più che contemporanei, come Alessandro Cannistrà e Giosetta Fioroni e, nel caso di dan.rec, esordienti quasi assoluti.
Tante opere, davvero tante, e così diverse tra loro che avrebbero potuto restituire un senso d’inevitabile “pastiche” o, peggio, suggerire un fine meramente pubblicitario per gli artisti più giovani, che avrebbero ottenuto attenzione grazie al maggior richiamo degli “storici”. Invece il pericolo è superato, perché dietro al bianco-nero, al nero-bianco, al bianco o al nero, c’è molta sostanza e un progetto concreto, che porta a individuare più di un collegamento, ad esempio, tra i lavori di Renato Mambor ed Emilio Leofreddi, di cui la galleria sta anche preparando una personale. Le opere sembrano specchiarsi le une nelle altre e acquistare maggior significato proprio grazie al confronto.
Inoltre, una mostra del genere permette di camminare metaforicamente dentro un libro di storia dell’arte e di continuare a porsi le universali domande sul viaggio percorso dalle arti figurative (tutte italiane, in questo caso) e sulle prospettive future.
Una mostra per fare il punto, una mostra a tema, una mostra per fare confronti? Piuttosto si tratta, secondo le parole di Maurizio Calvesi, autore di un testo in catalogo, di “una accesa discussione. Al di là della contesa tra il bianco e il nero, si accende quella tra la figurazione e il segno, tra il pensoso concetto e l’ironia”.
I seguaci dell’uno e dell’altro partito usano così i materiali più disparati, dalla microfibra e vetro di Ivan Barlafante alla resina di Giusy Lauriola, passando per la stampa digitale di Pamela Cento. In un contronto che si estende ai media.
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a cura di Fabio Falsaperla e Nicoletta Maria Gargari
Gallerie La Nuvola
Via Margutta, 62/a (zona Trinità dei Monti) – 00187 Roma
Orario: da lunedì a sabato ore 10-19.30
Ingresso libero
Catalogo Christian Maretti
Info: tel. +39 0636005158; fax +39 0636091562; info@gallerialanuvola.it; www.gallerialanuvola.it
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