25 novembre 2012

Fino al 12.I.2013 Nick Mauss Roma, Indipendenza Studio

 
Tante sale, materiali, colori e segni mixati tra loro, per un cocktail equilibrato e instabile allo stesso tempo. Ma quando si è alle prese con un'artista imprevedibile nulla può essere certo -

di

Sfuggevole Nick Mauss (New York, 1980; vive e lavora tra New York e Berlino), esula da tutte quelle settorializzazioni di cui il mondo dell’arte non riesce a fare meno: quando ti convinci ad etichettarlo come astrattista lui ti rimescola le idee tracciando accenni di figurativo qua e là senza una logica precisa, come per effetto di un automatismo fisico-mentale che non conosce limiti espressivi. Passando in rassegna i suoi lavori s’intuisce come la razionalità compositiva sia per lui qualcosa da sfiorare senza mai soffermarcisi troppo, perché a dominare è una libertà assoluta e istintiva, una questione di gesto espressivo da scaricare in tratti fitti di carboncino decisamente compulsivi, in contorni umani schizzati velocemente tra cumuli di segni che sembrano grafie tanto esplicative, quanto incomprensibili, in colature di colore e passaggi veloci di pennello che intaccano le geometrie di rettangoli e quadrati annullandone di fatto l’intrinseca logicità.

Particolare il lavoro di Mauss, per l’occasione valorizzato dall’incontro con un luogo “bifronte” com’è l’Indipendenza Studio, da una parte rigoroso ambiente espositivo dove l’unica concessione al colore è nei bellissimi pavimenti e nei soffitti dipinti, dall’altra spazio vissuto che mostra orgogliosamente le stratificazioni del suo passato. Un labirinto di sale dove l’artista si è inserito senza eccedere mai, operando con totale cognizione cromatico/materica nell’accostare stoffe minimaliste e cartoni carichi di gestualità in un site specific parietale che sposa universalmente la decadenza della stanza in cui è collocato; un Mauss accorto nei suoi interventi, ma senza nascondere la sfrontatezza di chi sa azzardare interazioni piuttosto audaci abbinando uno pseudo-razionale collage di cartoncino e carte intelate al fascino kitsch-decorativo di una tappezzeria orientaleggiante.
Praticamente impossibile non lasciarsi intrigare dagli accostamenti cromatici consonanti/contrastanti delle ceramiche, uniche opere in mostra a rendere l’immediata misura di quanto soluzioni espositive e spazi eterogenei incidano sulla fruizione d’insieme, talvolta (nelle sale non ristrutturate) annullando il semplicistico effetto “prodotto artistico appeso al muro” per introdurre un più ampio e percettivamente stimolante carattere da installazione. Altre volte diventando “croce e delizia”, come le pareti bianchissime, “must” galleristico che, se indubbiamente ha il pregio di far risaltare i velati colori iper-brillanti e le molteplici textures di questi piccoli pannelli ceramici, al tempo stesso grava su di essi con una meno efficace (e più banalizzante) aura da show room che ne smorza parte delle potenzialità espressive.
E quando l’arte chiama altra arte, anche i cartoni impiegati come maschere per realizzare le ceramiche possono diventare parte di collage e costruzioni tridimensionali, generando a loro volta nuove opere. Beh, di questi tempi il riciclo non guasta mai, ancor meno se artistico.


Andrea Rossetti

mostra visitata il 31 ottobre

dal 31 ottobre 2012 al 12 gennaio 2013
Nick Mauss – Answering a glance, glance up
Indipendenza Studio
Via dei Mille 6 – (00185) Roma
Orari: da mercoledì a sabato, ore 11-19
Info: 06 44703249; caterina@indipendenzastudio.com; www.indipendenzastudio.com

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