23 gennaio 2012

fino al 12.II.2012 Esther Stocker Roma, Galleria Oredaria Arti Contemporanee

 
Esiste una quinta dimensione, quella delle idee nello spazio geometrico delle forme. Un intrigante gioco di corrispondenze tra mente e corpo, dove la comunicabilità supera la superficie bidimensionale della tela -

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L’ambizione di cogliere in un solo istante infinite percezioni in un ambiente unico, questa l’impresa realizzata dalla giovane Esther Stocker (Silandro, Trentino, 1974), che continua il suo percorso sperimentando nuove letture dello spazio mutevole. Partendo dallo studio della percezione visiva, l’artista segue l’andamento di linee e solidi geometrici, superando la prevedibilità degli schemi e indagando la casualità. Dopo “Destino Comune” (l’installazione ambientale ospitata dal MACRO nel 2011), “In Defence of Free Forms” prende come presupposto fondamentale il valore stesso della libertà creativa. Svincolate le griglie geometriche dalle precedenti strutture bidimensionali, l’artista gioca sul movimento e sull’interattività, al fine di creare una comunione tra l’opera, l’ambiente e l’osservatore.
 
 
Percorrendo le sue installazioni, si percepisce la volontà di identificare il prodotto artistico con la sua stessa struttura, la forma infatti non rappresenta solo il mezzo espressivo ma diviene contenuto manipolabile. Superato l’impatto con l’installazione “In Defence of Free Forms – part 1”, la frammentarietà delle linee conduce alle tele inedite, testimoni della ricerca espressiva che impegna l’artista a creare armonia tra la rigidità del disegno geometrico e la morbidezza del pensiero creativo, descrivendo l’incontro in bianco e nero. Il percorso procede offrendo continuamente nuovi spunti di riflessione, l’installazione “In Defence of Free Forms – part 3” agevola la comprensione della ricerca plastica perpetrata dall’artista, creando una moltitudine di movimenti che ingannano l’ordine compositivo inizialmente percepito dai nostri occhi, grazie all’audace sovversione delle leggi legate alla percezione visiva. La difesa della libertà formale apre e chiude l’incontro col pubblico con l’installazione “In Defence of Free Forms – part 2” dove una suggestiva organizzazione di fili neri proietta nello spazio il titolo della mostra lasciandosi attraversare dalla corporeità.
 
silvia pellegrino
mostra visitata il 13 dicembre 2011
 
dal 6 dicembre al 12 febbraio
Esther Stocker – In Defence of Free Forms
Oredaria Arti Contemporanee
Via Reggio Emilia 22-24 – 00198 Roma
Orari: dal martedì alla domenica, 10:00- 13:00/ 16:00-19:30
Info: tel.06 97601689;
info@oredaria.itwww.oredaria.it
 
 
[exibart]

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