10 maggio 2011

Fino al 12.VI.2011 L’Attico di Fabio Sargentini 1966-1978 Roma, MACRO

 
Un video scorre sulla saracinesca de L’Attico di via Beccaria, al centro un fiore nero dipinto da Kounellis, in sala cassettiere con foto, inviti e documenti. Roma, anni sessanta, al di là della pittura…

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La storia di Fabio Sargentini (Roma, 1939) è legata indissolubilmente a quella della galleria L’Attico, da lui diretta dal ‘66, ed ha segnato energicamente il percorso della ricerca e sperimentazione artistica nella capitale. La mostra allestita al MACRO ne documenta l’attività fino al 1978, con testimonianze fotografiche, disegni, documenti e video. A partire dalla storica sede di piazza di Spagna, che ha inizialmente condiviso con il padre, e poi guidato personalmente. Decisivo l’incontro con Pino Pascali (Bari, 1935, Roma 1968) nel ’66, e la seduzione dell’environment, con l’opera che si estende nell’ambiente. “Cominciai con l’esporre gli animali bianchi e il mare bianco di Pascali. Il mare costringeva i visitatori ad andare lungo i muri, tutt’intorno al mare c’era spazio solo per una persona. Io mi resi conto che questo tipo di installazione totale, che prendeva tutto lo spazio espositivo, rompeva la contemplazione del quadro, dello spettatore supino di fronte al quadro”. Anche Jannis Kounellis (Pireo, 1936) espone più volte da Sargentini; opere emblematiche che infrangono ogni tradizione iconica come Il giardino– i giuochi, Margherita di fuoco e poi i “cactus”, “il pappagallo”, “l’acquario”, “la cotoniera”. Rose di stoffa attaccate al supporto con automatici, gabbie con uccelli vivi. Natura viva al posto di quella “rappresentata”. E il fuoco, simbolico e primordiale, che fuoriesce da un fiore d’acciaio. La contrapposizione natura-artificio culmina nella collettiva multisensoriale “Fuoco Immagine Acqua Terra”, allestita a giugno, che mira a coinvolgere direttamente i visitatori. Nell’ottobre ’68, Sargentini trasforma la galleria in palestra con  “Ginnastica mentale”, e per la prima volta in una galleria europea, apre alla performance con “Danze costruzioni” della coreografa italoamericana Simone Forti (Firenze, 1935). 

Pino Pascali – particolare de Il Mare – mostra Nuove Sculture – 1966 – L’Attico (piazza di Spagna) – foto Oscar Savio

 Il corpo è il nuovo protagonista dello spazio espositivo, un linguaggio scandito dalle possibili articolazioni, estensioni e interazioni con altri corpi. E’ il giro di boa.

Sargentini chiude la galleria di piazza di Spagna e trasforma un garage di via Beccaria nel primo spazio artistico d’avanguardia in Italia, aperto a contaminazioni e interferenze tra arte, musica, teatro e danza.  Il luogo adatto per Kounellis che il 14 gennaio del ’69 espone nel garage dodici cavalli vivi. Eliseo Mattiacci (Cagli- Pesaro 1940) , due mesi dopo, entra in “Azione con rullo compressore”, creando un percorso di terra schiacciata che anticipa la grande opera di Land art “Asphalt Rundown”, realizzata da Robert Smithson (Passaic New Jersey 1938 – Texas, 1973) a via Laurentina (15 ottobre ’69).

Sargentini vola a New York, incontra artisti, musicisti e performers. E nasce l’idea dei festival come “Danza Volo Musica Dinamite” (giugno ‘69) e “Music and Dance USA” (giugno ‘72). Sbarcano a Roma grandi protagonisti come La Monte Young (Idaho, 1935), Trisha Brown (Aberdeen, 1936), Philip Glass (Baltimora, 1937), Joan Jonas (1936 New York City), Steve Reich (New York, 1936), Steve Paxton (Tucson, 1939).

Fabio Sargentini durante la performance Appesi in Danze Costruzioni – 1968 – L’Attico (piazza di Spagna) – foto Mario Cresci

Nell’aprile del ’72, con l’esigenza di uno spazio “più contemplativo”, inaugura un’altra sede a via del Paradiso. “In quella fase di transizione, per quattro anni, sino al 1976, tenni aperti i due spazi: il garage era per la performance, per la gestualità… Joseph Beuys (Krefeld, 1921- Dusserdorf, 1986) sceglieva il garage, Gilbert (SaMartino in Badia, 1943) & George (Totnes, 1942) via del Paradiso”

Il garage chiuderà definitivamente il 9 giugno ’76, con il suo Allagamento. Nei due anni successivi, tra navigazioni sul Tevere ed “esplorazioni” interculturali in India, L’Attico sarà spesso “in viaggio”. Dal dicembre ’83, Sargentini ha riaperto a via del Paradiso. E’ gallerista, scrittore, uomo di teatro. Soprattutto un instancabile “pioniere”.

pier maurizio greco

mostra visitata il 20 aprile 2011

Dal 26 ottobre al 12 giugno 2011

L’Attico di Fabio Sargentini 1966-1978

A cura di Luca Massimo Barbero e Francesca Pola

MACRO – Museo d’Arte Contemporanea di Roma

Via Nizza 138, angolo Via Cagliari – 00198 Roma

Orario: da martedì a domenica ore 11 – 22 

(la biglietteria chiude un’ora prima)

Ingresso: intero € 11; ridotto € 9

Catalogo Electa, italiano/inglese

Info: tel. +39 06671070400; fax +39 068554090; 

macro@comune.roma.itwww.macro.roma.museum

Le fotografie sono state estratte dal catalogo della mostra

[exibart]

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