05 marzo 2018

Fino al 17.III.2018 Ursula Mayer, The Soul Paints Itself In Machines Monitor, Roma

 

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Ursula Mayer è una film-maker austriaca pluripremiata dalla visione ampia e dalle capacità comunicative notevoli. Durante lo screening e il talk organizzato dalla giornalista Alessandra Mammì giovedì 8 febbraio presso la Casa del Cinema di Roma, sono stati proiettati i suoi tre film Gonda (che trae ispirazione dal testo “L’ideale” della scrittrice russo-americana Ayn Rand, dove immagini e testo si scambiano di ruolo per mettere in discussione le tradizionali principi di identità ed esistenza); Medea (una versione 2.0 di quella prodotta da Pier Paolo Pasolini in cui si scontrano i due mondi: quello arcaico di Medea e quello moderno razionale di Giasone) e infine Cinesexual (un film-act e un action film che si ibridano facendoci riflettere sulla relazione tra soggetto/oggetto, il ruolo del genere e la rappresentazione dell’apparato filmico). Si sono aperti dibattiti e confronti con l’artista internazionale e con la produttrice Jacqui Davis. 
Le tematiche che affronta l’artista sono forti: quella degli esclusi, dei gender, lasciati al loro destino; la denuncia verso una società ottusa e schematica incapace di andare oltre le barriere, oltre la categorizzazione dell’evoluzionismo scientifico che ha poco a che vedere con la realtà dei fatti. Con i suoi corti immerge completamente il pubblico prendendosi gran parte della responsabilità dei temi che affronta, stando attenta a lasciare un piccolo onere riflessivo anche al fruitore perché “l’unica categoria alla quale si può far riferimento” dichiara Ursula Mayer “è solo quella Umana.”
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Ursula Mayer, The Soul Paints Itself In Machines, vista della mostra, foto Giorgio Benni, courtesy Monitor, Roma Lisbona

Nei suoi film si riprende Pasolini per la sensibilità verso gli emarginati, per le sfumature sociopolitiche, la teatralità, e per l’accurata selezione del cast. La protagonista di “Gonda”, Valentijn de Hingh, è un gender abituata sin da bambina a stare sotto i riflettori e oggi è attiva nella difesa dei diritti dei Trans in Olanda. L’attrice è stata una rivelazione per l’artista con la quale condivide idee e obiettivi. 
Come abbiamo già detto il talento dell’artista si palesa con la bellezza e la delicatezza delle sue pellicole in cui mixa magistralmente video-art e cinema. I temi che tratta sono duri, forse troppo per un eventuale proiezione cinematografica che, coprendo un’ampia fetta di pubblico, potrebbe non essere ben capita e quindi non apprezzata. I suoi film, di nicchia e ben studiati, si accostano di più all’emisfero artistico delle gallerie.  La morbidezza che traspare dalle sue coraggiose pellicole si trasforma in “durezza” nella sua produzione plastica dove vediamo forme falliche combinate con diversi materiali come cristallo e resina. Si ibridano materiali diversi come nelle pellicole si mixano linguaggi diversi dalle tonalità marcatamente cinematografiche, film esperienziali che aprono sguardi e fanno vibrare le corde del nostro essere portandoci alla riflessione guidandoci con amorevole gentilezza.
Valentina Muzi 
mostra visitata il 9 febbraio 
Dal 9 febbraio al 17 marzo 2018
Ursula Mayer, The Soul Paints Itself In Machines
Monitor Gallery Rome
Via Sforza Cesarini 43a 00186 
Orari: dal Martedì al Sabato dalle 13.00 alle 19.00
Info: www.monitorgallery.org, 0639378024

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