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Fino al 17.XI. 2012 Giacinto Occhionero, Société à la cocque z2o di Sara Zanin, Roma
roma
Con vernici industriali e plexiglas, pannelli solari, tele al contrario e personaggi letterari stravolti, va in scena il mondo di Giacinto Occhionero. Sapido e barocco -
di Paolo Aita
La sapidità del generale barocchismo è confermata anche dai giochi di parole dei titoli, alcuni fulminanti nella loro fonesi, e da un atteggiamento generalmente ironico.
La rassicurante pittura a olio è sostituita da vernici industriali e plexiglas. Percorrendo le sale della galleria siamo continuamente fatti rimbalzare tra una citazione colta e una critica caustica al mondo d’oggi, con nitore e chiarezza di idee. Le vernici e i materiali industriali sono piuttosto smussati nelle loro proprietà, e il risultato è sapidissimo. Le opere sono realizzate al contrario, dipinte dal retro del plexiglas, così la prima sensazione ci perviene dalla superficie lucida e piuttosto specchiante di questo, vagamente respingente perché industriale. Da ciò si deduce che Occhionero ha un atteggiamento duplice nella sua ispirazione, in cui si contrappongono un amore disperato per una materia pittorica emotivamente molto carica, come si trova in un certo cromatismo, da Rembrandt fino a certi episodi di Friedrich espressamente usati nei suoi precedenti lavori, assieme al desiderio di sbeffeggiare tutta la cultura europea.
In arte l’amore per la storia nel periodo contemporaneo ha forse avuto il suo apogeo con alcuni citazionisti, e gli artisti della Pop Art forse lo hanno recuperato da De Chirico. In letteratura l’aspetto archeologico ha avuto parecchi esponenti come Gadda e Manganelli. Fatti grandiosi avvenuti almeno mezzo secolo fa. È un atteggiamento solerte e sagace, che poco si addice a una generazione che trova la cultura pronta à la cocque, e la consuma con leggerezza. Invece in Occhionero c’è addirittura un recupero di un certo atteggiamento spagnolo in pittura, un amore per trine e fasti d’antan, così la tradizione europea è distillata attraverso l’ordine e la leggerezza: questa la novità apportata dal giovane artista romano. È stata una vera sorpresa scoprire i contenuti e lo spessore della tradizione dietro i materiali contemporanei, forse un’ipotesi di come potrebbe essere una certa attitudine alla memoria, dopo che internet la lustra e la alleggerisce ogni momento dai suoi schermi.
Paolo Aita
dal 26 settembre al 17 novembre 2012
Giacinto Occhionero – Société à la cocque
z2o Galleria
Via della Vetrina 21 (00186) Roma
Orario: da lunedì a venerdì, ore 10.30 – 19.30
Info: tel. +390670452261 – info@z2ogalleria.it – www.z2ogalleria.it