09 aprile 2001

fino al 18.IV.2001 Intercity da Palermo Roma, Associazione Culturale Futuro

 
Questa volta l’Intercity è da Palermo: quattro giovani artisti, per mostrare come la realtà sia talvolta attraversata da un bagliore poetico, più spesso grottesco, quasi mai completamente decifrabile...

di

Ci si muove tra installazioni, fotografia, pittura e sono come rappresentazioni in cui il suono non è necessario, riproduzioni – alterazioni di uno spaccato quotidiano, che pare smontato dal suo contesto, messo in mostra e, paradossalmente, proprio quando si trova sotto i nostri occhi, sottratto alla comprensione, al criterio di riconoscibilità.
Disorientano le grandi fotografie, in cui Claudio Cavallaro ha fermato l’immagine delle centrali elettriche e delle raffinerie siciliane: notturni, dove le industrie sono disegnate da filamenti luminosi, dove quel che è sfocato diventa fiammeggiante; “cattedrali ” della modernità, che dureranno il tempo in cui rimarrà buio, costruite dalla sostanza inafferrabile della luce, che sembra, a tratti, pulsare secondo un ritmo irregolare.Cavallaro
Giuliana Lo Porto ha scelto degli oggetti d’uso comune, elementi “presenti”, ma condannati ad un anonimato senza scampo: in questo caso è “solo” un servizio di tazzine da tè, bianco candido, forse mai adoperato, esposto, quasi messo “sottovuoto ”. Paradossalmente, nel momento in cui è “inutile”, riesce ad attirare la nostra attenzione.
Filippo Leonardi presenta il progetto “vavaluci” (nel dialetto siciliano significa lumache): piani di vetro e il percorso lento, ma imprevedibile delle lumache, ironico commento sull’ineluttabilità di quel che deve accadere, elogio divertito della lentezza, quasi come nuova forza eversiva. Senza regole, senza obblighi, il movimento delle lumache, o la scelta di rimanere nello stesso posto, è un’espressione di libertà.(“festina lente ” verrebbe da dire, ma senza prendersi troppo sul serio).leonardi
La pittura di Sergio Amato scivola dal realismo estremo, quasi irritante, verso la composizione di immagini che di reale non hanno più nulla: sembrano allucinazioni, frammenti ricreati nella zona della mente che sfugge le connessioni logiche, potrebbero essere sequenze, estrapolate a caso, storie che non si concludono, non raccontate, ma mostrate, con la troppo facile corrispondenza tra orrore quotidiano e crudeltà dell’ironia.


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maria cristina bastante
mostra vista il 5 aprile 2001



Associazione Culturale Futuro
Piazza Manfredo Fanti, 40
Info: tel 0644702861 fax 0649385854; e mail: futuro2000@tiscalinet.it; web site: www.futuroonline.org
Orari fino al 18 aprile 2001, dal lunedì al venerdì dalle 9,30 alle 13,30 e dalle 14,30 alle 18,30.
Mostra a cura di Paola Nicita



[exibart]

8 Commenti

  1. Davvero un bel pezzo. l’associazione futuro è una delle realtà più interessanti che ci sia a Roma.Continuate così.

  2. UNA PESSIMA SCELTA DI ARTISTI TUTTI SOTTO IL LIVELLO ACCADEMICO!!DA PALERMO SI PROSPETTAVA UN BUON GIOCO PIROTECNICO DI NOVITA LEGATE ALL’IMMAGINE E NON BUFFONATE!NON CONOSCO LA CURATRICE MA SECONDO ME IL BAGLIORE POETICO DELLE OPERE è FIN TROPPO DECIFRABILE , BANALE, E INFANTILEE POI NON MI SEMBRA CHE PROVENGANO TUTTI DA PALERMO !!!!SBAGLIO HO C’E DI MEGLIO!!!???????????? GIA SAI CHE TO DICO A Fà!

  3. Scusate cosa avreste da dire agli artisti di Palermo????? non sò se c’è di meglio ma questi lavori e banale descriverli con degli aggettivi spettacolari o magnifici perchè l’emozioni che danno non si possono esprimere con delle vane parole poi non sò chi sei tu c.a.s.a per dare simili giudizzi sarei curiosa di vedere i tuoi lavori…..

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