23 gennaio 2014

Fino al 2.II.2014 Antoniazzo Romano. Pictor Urbis Palazzo Barberini, Roma

 
Roma riscopre il miglior pittore del suo Rinascimento. La prima mostra monografica dedicata a Antoniazzo Romano ne celebra l’opera e la sua modernità -

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Polittici, grandi pale, piccoli dipinti devozionali, tavole fondo oro e un ciclo di affreschi staccati. Sono circa cinquanta le opere di Antoniazzo Romano esposte insieme ad alcune di confronto fino al 2 febbraio a Palazzo Barberini nella mostra “Antoniazzo Romano. Pictor urbis”, prima monografica dedicata al maestro della Roma rinascimentale. 
Celebrato da Vasari come il migliore dei pittori presenti in città nel Quattrocento e in quell’epoca apprezzato da alti prelati della curia romana, comunità religiose e nobili, Antoniazzo dalla storia è stato “sacrificato”. 
Subiaco, chiesa di San Francesco, Madonna con il Bambino e i santi Francesco e Antonio, trittico
Pittore appassionato, fortemente legato al mestiere – appreso già in famiglia – e al territorio, ma aperto al nuovo e alla ricerca, fu ora dimenticato a favore di altri contemporanei – Benozzo Gozzoli, Piero della Francesca, Domenico Ghirlandaio, Melozzo da Forlì e il Perugino – ora invece esaltato in un tripudio di false attribuzioni che se accese i riflettori sulla sua figura finì però per confonderne conoscenza e memoria. La mostra romana dunque restituisce all’artista la certezza della produzione e alla città quella di una parte importante del suo  patrimonio. 
Protagonista è l’arte sacra in un linguaggio personalissimo che fonde le novità rinascimentali con i canoni medievali approdando a uno stile moderno, allo stesso tempo monumentale, ieratico e profondamente umano. Furono proprio le “icone” rinascimentali a determinare la sua fortuna. Il percorso espositivo ricostruisce la sua lettura del Sacro, seguendo il fermento della città ma soprattutto l’evoluzione di tratto e ricerca di Antoniazzo, in vivace e costante dialogo con l’epoca. Evoluzione frutto di diversi elementi quali il contatto con i grandi nomi del tempo, con alcuni dei quali condivise committenze o il rapporto con la città che non lasciò mai alla ricerca di una vivacità di soluzioni che Roma garantiva come crocevia e più ancora punto di riferimento per le grandi committenze. 
Esposte in mostra, tra le altre, la pala di Montefalco, in origine nella chiesa di Santa Maria del Popolo, e l’Annunciazione di Santa Maria sopra Minerva, dipinta per l’anno giubilare del 1500, opera con cui il pittore si congeda dalla città in prossimità della fine dei suoi giorni. Per la prima volta si riunisce inoltre il complesso pittorico della Camera di Santa Caterina da Siena, dal Seicento diviso tra la chiesa della Minerva e il convento di Santa Caterina a Magnanapoli. Esposti pure lavori del figlio Marcantonio Aquili come testimonianza della diffusione della cultura di Antoniazzo. Non mancano documenti, lettere autografe, contratti, libri confraternali, atti privati e il testamento. E soprattutto non manca la città. Il percorso espositivo infatti esce dai confini di Palazzo Barberini per toccare chiese ed edifici in un itinerario sulle orme del maestro che va dalle basiliche dei Santi Apostoli, di Santa Croce in Gerusalemme e San Giovanni in Laterano fino al Pantheon e alle chiese gianicolensi di San Pietro in Montorio e Sant’Onofrio. Un omaggio dovuto. Della città e per la città. 
Valeria Arnaldi 
Mostra visitata il 31 ottobre 
Dal 1 novembre 2013 al 2 febbraio 2014
Antoniazzo Romano. Pictor Urbis
Palazzo Barberini 
via delle Quattro Fontane 13, Roma
Orari: martedì-domenica dalle 10 alle 19,  chiuso lunedì.
Info: 0632810

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