01 dicembre 2008

fino al 22.XII.2008 Antonio Catelani Roma, Maria Grazia del Prete

 
Incontro tra lo spazio bianco e una pittura che, con pochi e semplici cenni, evoca un mondo di sottintesi. E richiama le origini e al tempo stesso la modernità dell’essere umano. In due nuovi cicli di opere...

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La Galleria Maria Grazia del Prete inaugura la stagione con la mini-personale di un artista che, instillando richiami al mondo vegetale, sviluppa temi universali. Quali? La crisi del sentire moderno e il richiamo alle nostre radici propriamente biologiche.
Antonio Catelani (Firenze, 1962; vive a Berlino) prende spunto proprio dalla de-costruzione e dalle zone di confine tra pittura e scultura e tra scultura e architettura per trovare una propria peculiare spazialità, senza tuttavia perdere il raccordo con le sue opere immediatamente precedenti (Trapezio, 2000; Talea, 2001; Ipercromo, 2002).
In realtà, è a partire dagli anni ‘90 che l’artista toscano rivolge la sua attenzione non più alla ridefinizione dei processi normativi della scultura, ma alla pittura. Come a dire: muta la forma, ma non la sostanza. Il suo percorso passa attraverso una meta-pittura che tende a sopprimere la differenza tra materia e immagine (Madreforma, 1997), quasi alla ricerca di uno slittamento di senso che ci faccia sprofondare nel colore puro.
I due nuovi cicli di opere, presentati in anteprima alla XV Quadriennale, trovano la loro collocazione ideale nel white cube della galleria. I tre diversi Reziario evocano l’imperativo categorico del fare e del comunicare ciò che si fa, caratteristico dell’era telematica; mentre Rizomi sviluppa con i dittici un concetto che sembra caratterizzare l’opera di Catelani fin dalle opere berlinesi di metà anni ’80, rifacendosi all’idea della proliferazione incontrollata, sia essa vegetale o umana.
Antonio Catelani - Rizomi - 2008 - olio e china su tela - cm 31x82 - courtesy Galleria Maria Grazia del Prete, Roma
Agli anni della formazione artistica di Catelani rimanda il titolo stesso della mostra, Verbinden, che manifesta la volontà di perseguire un cammino in cui “ogni ciclo di opere sembra generarsi dalla messa in crisi delle antecedenti”, come sostiene l’artista. Si pone in atto, quindi, un pensiero digressivo che, allo stesso tempo, rielabora e rigenera il modo di fare arte.
Ritornano dunque il reticolo e la griglia, ma non come porzione di spazio chiuso e delimitato, bensì come desiderio e necessità di annullare i concetti di vicino e lontano, e spingersi oltre il limite del piano. L’allineamento delle opere, puro e asettico, amplifica questa sensazione ricercata dall’artista, solo vagamente percepita se ci si limita a uno sguardo superficiale.
Antonio Catelani - Reziario - 2008 - tela piegata e nastri colorati - cm 200x80 - courtesy Galleria Maria Grazia del Prete, Roma
Non grande, non ricca, non chiacchierata è questa mostra di Catelani, ma capace di far riflettere sull’essenzialità e la profonda bellezza di due fili intrecciati a formare una rete o di una pennellata che suggerisce un aggregato primordiale. Una meta-pittura complessa, proprio perché continuamente si rinnova e incamera nuove energie.

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dal 30 ottobre al 22 dicembre 2008
Antonio Catelani – Verbinden
a cura di Mauro Panzera
Galleria Maria Grazia del Prete
Via di Monserrato, 21 (zona Campo de’ Fiori) – 00186 Roma
Orario: da martedì a sabato ore 14-20
Ingresso libero
Info: tel. +39 0668892480; info@galleriadelprete.com; www.galleriadelprete.com

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