24 febbraio 2018

Fino al 25.II.2018 Muñoz VARSI, Roma

 

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Un corto circuito tra cultura, turismo e identità. In tempi di elezioni e di ostentazione di una certo monoculturalismo, viene dalla Spagna una provocazione sul concetto di turismo globale, che morde troppo in fretta le nostre città. Ed è proprio la super-turistica Roma ad ospitare la personale di Daniel Muñoz – SAN (Moraleja – Spagna, 1980) nella galleria VARSI, in pieno centro storico. Che senso ha viaggiare, ai tempi della linea veloce di internet, che consente di essere dappertutto simultaneamente? Chi si occupa di tutelare un territorio cannibalizzato ogni giorno da flussi continui di persone che ne guardano distrattamente gli elementi iconici, fotografati e bulimicamente condivisi sui social network? Questioni che sembrano non risparmiare nessuno e che scatenano una riflessione profonda ed attuale, che sembra andare ben oltre il discorso artistico. Ed invece è proprio attraverso l’arte viene affrontata in maniera intensa e convincente. “Vexillum transparent” è il nome della mostra di Muñoz, la bandiera dietro la quale nascono e proliferano queste riflessioni. 
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Daniel Munoz, Barricada1, Gouache on paper, 76x112cm, 2017
Dice l’artista in un’intervista realizzata dalla curatrice Chiara Pietropaoli: “Ho trovato interessante utilizzare questo concetto di elemento unificante e identificativo, ma l’ho svuotato completamente, rendendolo trasparente e silenzioso. Ho anche cercato di creare questo vuoto producendo un eccesso di immagini: la saturazione può portare al vuoto, o l’urlo infinito può generare silenzio”. Parole che raccontano con suggestiva precisione, quello a cui ci si troverà di fronte in mostra. Il percorso espositivo si articola attraverso una serie di opere pittoriche in cui l’artista, proveniente dalla cultura street anni ’90, costruisce per immagini una certa storia figurativa dei luoghi. Che diventano icone, da stringere nel pugno di una mano o da ostentare come un gioiello. Vessilli di una identità culturale dai contorni sempre più opachi. Una civiltà che non è quella di provenienza dell’artista ma quella italica, con al centro una Roma a mollo nella sua storia e nei suoi paradigmi anche linguistici. Il lavoro di Muñoz, in continuità con una certa riflessione personale sul concetto di effimero, durata e temporalità, rappresenta un approccio diretto al tema dell’identità collettiva dietro alla quale spesso si nasconde un vuoto, un urlo silenzioso. In mostra anche rielaborazioni fotografiche con interventi serigrafici e una lunga serie di mappe, appunti, schemi che illustrano molto bene il percorso di ricerca dell’artista che ha portato in galleria un progetto site-specific, ricco di valore aggiunto. Le opere contenute nello spazio chiuso e appese alle pareti acquistano la stessa potenza dei lavori inseriti nello spazio pubblico, per cui l’artista spagnolo è conosciuto, e invitano a riflettere sull’inversione di ruoli, con il turista che sembra “ribellarsi alla natura” della sua “condizione paradossale” mettendo in scena una sorta di manifestazione di protesta dallo stile antagonista. E protesta lui, prima di noi. 
Mariangela Capozzi
mostra visitata il 20 gennaio 2018
Dal 20 gennaio al 25 febbraio 2018
VARSI, VEXILLUM TRANSPARENT
Via di Grotta Pinta, 38 – 00186 Roma
Orario: da martedì a sabato dalle 12 alle 20, domenica dalle 15 alle 20
Info: tel 06/68309410 info@galleriavarsi.it   www.galleriavarsi.it

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