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A distanza di cinquantacinque anni La Nuova Pesa ripropone la mostra di ritratti fotografici in bianco e nero realizzati da Anatole Saderman (Mosca, 1904- Buenos Aires, 1993) nel biennio 1961-62 a Roma dove era giunto per far visita al figlio Alejandro che lavorava come regista alla Rai e che ha collaborato alla realizzazione di questa pregevole mostra: uno squarcio sulla vita artistica e culturale di quegli anni riflessa dagli sguardi senza tempo di molti dei suoi protagonisti. In aggiunta alle opere dell’esposizione originaria del ’62 che concludeva il soggiorno romano dell’artista, i ritratti di alcuni tra i più importanti pittori argentini di origine italiana particolarmente legati alla città eterna: tra questi Lucio Fontana, Emilio Pettoruti, Raúl Soldi.
Anatole Saderman, Pier Paolo Pasolini
Incline probabilmente ad una certa inquietudine esistenziale, sollecitata dalle turbolenze politiche di quei decenni, Saderman lasciò giovanissimo la Russia e si trasferì prima in Polonia e poi in Germania. Abbandonò quindi l’Europa per il Sudamerica: Paraguay, Uruguay e infine Argentina. E si stabilì definitivamente a Buenos Aires diventando uno dei più importanti fotografi dell’America Latina. Fu la giornalista Jolena Baldini – nota come Berenice, lo pseudonimo con cui firmava Il Settevolante, una celebre rubrica di arte, spettacolo e cronaca mondana del quotidiano Paese Sera- a introdurlo in quegli ambienti della cultura romana dei quali La Nuova Pesa era uno dei centri propulsori. Li vediamo sfilare oggi davanti ai nostri occhi i protagonisti di allora grazie al miracolo di una ispirata fotocamera: Afro, Mafai, Mazzacurati, Carlo Levi, Pasolini, Guttuso, Attardi, Turcato, Vespignani, Gentilini. Ed alcuni di questi per la prima volta per noi hanno un volto: l’emozione sottile di un incontro imprevisto, di un riconoscimento inatteso. Sulle maschere dei suoi personaggi, Saderman mette in scena un teatro di luce e di tenebra, protagonista l’ombra con le sue mille sfumature. E ci sembra di percepire il profumo vagamente sulfureo di quell’antica, profonda anima russa da cui Fëdor Dostoevskij ha tratto, trasfigurandola, i capolavori che conosciamo. Così spigolando tra pensieri ed emozioni, ci sorprendiamo a immaginare, incisa sul viso assorto di un artista romano, l’ombra inquieta di Raskolnikov.
Luigi Capano
mostra visitata il 7 luglio
Dall’8 giugno al 28 luglio 2017
Anatole Saderman, Ritratti romani 1961-1962
Galleria la Nuova Pesa
Via del Corso 530, Roma
Info: tel. 06 3610892 www.nuovapesa.it