05 novembre 2013

Fino al 28.XI.2013 Giacomo Costa Visioni Apocrife smART – polo per l’arte, Roma

 
Ha aperto a Roma un nuovo spazio per l’arte contemporanea. La prima mostra è di Giacomo Costa. Ma sono soprattutto le idee che lo animano a renderlo interessante -

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Per chi non si stanca di aspettare arrivano le sorprese migliori. A Roma, dopo la nascita di VISIVA – La città dell’immagine a due passi da San Giovanni, nel quartiere Trieste arriva smART, associazione no profit nata dall’incontro tra donne che, da percorsi diversi, si sono avvicinate all’arte: Margherita Marzotto, presidente dell’associazione, Stephanie Fazio, direttore artistico e Giorgia Rissone, direttore dello spazio didattico.  
Qual è l’idea alla base di questo nuovo progetto? «smART vuole inserirsi nel tessuto sociale del territorio, coinvolgendo le altre realtà di arte contemporanea già presenti. Non ci poniamo in una posizione competitiva, ma collaborativa. La scelta del quartiere Trieste è in sintonia con l’obiettivo di dare opportunità a nuove idee in luoghi dove mancano, creando uno spazio polifunzionale in cui gli artisti e i curatori rendano più accessibile al pubblico il linguaggio contemporaneo», spiega Stephanie Fazio, che da giovane curatrice pensa soprattutto ad artisti e curatori emergenti. «Non voglio rassegnarmi al clima di sfiducia che si respira nel nostro Paese, deve crescere la volontà di dare più spazio alle nuove generazioni e la voglia di dimostrare che siano necessari alla nostra crescita culturale», aggiunge.  
Giacomo Costa, Landscape 1_4_2, C-print, 2012, courtesy dell'artista
«Abbiamo pensato a un polo per l’arte contemporanea che avesse tre dimensioni», puntualizza Marzotto, «una dimensione espositiva, una propriamente didattica e una di esplorazione culturale, che contribuisca a creare occasioni di conoscenza dell’arte contemporanea in sinergia con il resto del mondo». L’attenzione, quindi, è anche alla distanza fra arte contemporanea e pubblico dei non addetti ai lavori.
Il primo ospite ad aver aperto le danze (il 15 ottobre) è un artista «interdisciplinare, multimediale e transnazionale», Giacomo Costa, che per la mostra Visioni Apocrife (fino al 28 novembre) coniuga il suo amore per la natura – che l’ha portato a vivere fra le montagne prima di approdare al mondo dell’arte – con una maestria nella ricerca fotografica dalle sofisticate tecnologie in 3D. Dà ulteriore forza alla mostra la curatrice Francesca Valente, grazie alla quale l’arte italiana è stata conosciuta in America del Nord e giunta nel 2011 a coordinare tutti gli 89 Istituti Italiani di Cultura nel mondo. 
«Vivere in montagna ti permette di renderti conto di quanto la natura sia potente, di quanto venga molto prima dell’uomo. Questi prova a dominarla, quasi paragonandosi a un dio, ma spesso finisce per esserne devastato. È proprio questo binomio ad affascinarmi», racconta l’artista. I paesaggi presentati in mostra, fra i quali quello presentato alla Biennale di Venezia nel 2009, si dividono fra quelli in cui la natura regna sovrana (Landscape 1_4_2) e quelli in cui il passaggio dell’uomo è testimoniato da quelle che sembrano le rovine di antiche città (vedi Plant 5). Quelle che, di primo sguardo, potrebbero sembrare visioni apocalittiche e visionarie volte a gettare lo spettatore in una sorta di pessimismo cosmico, vogliono essere piuttosto un potente monito a fare meglio. «Oggi catastrofi naturali, riscaldamento globale, terremoti fanno parte del nostro quotidiano. Nelle mie immagini racconto cosa potrebbe succedere se l’uomo continuasse a comportarsi come fa adesso, spingendolo a fermarsi in tempo». 
Accanto alle città sommerse, la serie inedita degli autoritratti ironici nei quali costume, società, politica si incontrano con rimandi al quotidiano dell’artista, il tutto nel tipico stile dello humour toscano. Un’ironia che stempera i toni delle sale antistanti, senza però ricadere nel ridicolo.
Lo spirito di smART è guardare con ottimismo alle sfide future: «Nella fase progettuale ho avvertito il rischio che il nostro spazio potesse essere percepito come il solito salotto borghese, ma non è con le parole che possiamo dimostrare il contrario, credo piuttosto che in questo momento bisogna credere e dar forza alle idee nuove e libere», aggiunge Fazio.
Prossimo appuntamento in programma? «Dal 5 dicembre 2013 al 1 marzo 2014 ospiteremo una personale di Silvia Iorio, prima artista in residenza presso smART, che presenterà un lavoro dal titolo Continuum», risponde Francesca Valente, che curerà anche questo progetto.
Alessandra Caldarelli
dal 15 ottobre al 28 novembre 2013
Giacomo Costa
smART
Piazza Crati, 6/7 – 00199 Roma
Orari: dal Lunedì al Venerdì, ore 10.00-13.00 / 15.00-18.00

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