25 settembre 2000

fino al 3.XII.2000 Sandro Botticelli pittore della Divina Commedia Roma, Scuderie Papali

 
Una gara straordinaria tra due sommi fiorentini quella che si disputa nelle eleganti sale delle Scuderie Papali...

di

Le pergamene del Sandro Botticelli ispirate al divino poema sono in tutto 92: 85 di esse appartengono alla collezione berlinese del Kupferstichkabinett, le altre sette alla Biblioteca Apostolica Vaticana. La mostra, già presentata a Berlino lo scorso aprile, le riunisce per la prima volta insieme, offrendo al visitatore un’inedita immagine di Botticelli illustratore. Quasi ci sembra di vederlo all’opera, quest’inarrivabile artista del ‘400, armato del suo stile d’argento, con la grande lezione iconografica dei codici miniati alle spalle e l’ingenuo immaginario collettivo del suo tempo dinanzi agli occhi. Botticelli è l’artefice di un’opera grafica colossale, popolata di migliaia di figurine indimenticabili: dai diavoli e mostri che oggi ammiriamo con divertita curiosità, ad una Beatrice d’indescrivibile bellezza, malinconica “Venere” nel Paradiso dantesco.

Le pergamene, in origine raccolte in un unico manoscritto recante le illustrazioni accanto al testo di Dante, sono oggi disposte in singoli passe-partout ed appaiono a diversi stadi di finitura: solo pochissime sono colorate e la maggior parte di esse è costituita da disegni in bianco e nero. Tuttavia il ritmo della narrazione è ugualmente coinvolgente ed unitario: concitato ed “impressionistico” nella rappresentazione dei gironi infernali e del monte Purgatorio, pian piano si distende e si fa più elaborato per i canti del Paradiso. Un po’ come accade nell’opera dantesca, che utilizza moduli stilistici diversi (dal plebeo al sublime), per l’Inferno, il Purgatorio ed il Paradiso. Fa da controparte alle illustrazioni del Botticelli un’ampia scelta d’antichi esemplari della Divina Commedia, provenienti dalla Biblioteca Apostolica Vaticana. La mostra romana si differenzia inoltre da quella berlinese per lo spaccato che offre sull’ambiente culturale fiorentino del tardo ‘400, ricostruito attraverso importanti dipinti dello stesso Botticelli, manoscritti, documenti e ritratti d’epoca: dalla Firenze colta e raffinata di Lorenzo il Magnifico, Marsilio Ficino, Poliziano e Pico della Mirandola, alla Firenze tumultuosa del Savonarola, la cui predicazione influenzò lo stesso Botticelli.

Summa di questo percorso introduttivo alle pergamene è una piccola mostra nella mostra: un gruppo d’eccezionali disegni proveniente dalle raccolte degli Uffizi, che ricostruisce il contesto artistico in cui le illustrazioni botticelliane furono create. Tra gli altri, i disegni di Filippo Lippi, del Pollaiolo, del Ghirlandaio, del Verrocchio e addirittura di Leonardo . Merita infine i nostri exibart-complimenti l’organizzazione della mostra, che vanta un servizio di sicurezza davvero efficiente, svolto da un personale giovane e disponibile.

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“Sandro Botticelli pittore della Divina Commedia”, 20.IX – 3.XII 2000, Scuderie Papali al Quirinale, via XXIV Maggio 16; lun., mart., merc., dom. 10-20, giov., ven., sab. 10-23; biglietto intero L. 15.000, ridotto 10.000; catalogo Skira; prenot. e info. 06.39967500 o 06.696271



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23 Commenti

  1. Le scuderie iniziano ad ospitare mostre riciclate? Scarti di Berlino? Inizia già la decadenza?
    E intanto Giotto a Firenze sta sorpassando i record degli Impressionisti che sembravano imbattibili…

  2. Caro Orazio,
    Sono tanti è tali gli approfondimenti che offre la mostra delle Scuderie che mi sembra un po’ eccessivo parlare di riciclaggio. L’hai vista bene la sezione introduttiva? A Berlino non c’era nulla di simile…Facci sapere cosa ne pensi se vai alla mostra.
    saluti

  3. SONDAGGINO:

    secondo voi lettori chi dei due “sommi fiorentini” è stato più grande nel proprio settore? Botticelli o Alighieri?

  4. Se qualcuno ci chiedesse di scegliere tra la potenza della parola e quella delle immagini, saremmo in grado di scegliere? Poesia e pittura due arti ispirate che non possono di certo essere messe in una povera e infausta graduatoria

  5. La mostra presenta un’aspetto fantastico del modo di vedere ciò che esprime l’artista. Il colore diventa una sensazione di ritmo e pausa immergendo lo spettaore nella scena.

  6. Caro Francesco Russo,
    perchè fai differenza tra poesia e pittura e parli di doppia ispirazione? Amore/Cupido era, ai tempi di questi grandi, signore e padrone di tutte le arti!
    “Nel mezzo del cammin…..mi ritrovai in una selva oscura…”. Sono immagini e simboli.
    Poeti e pittori, comunicano per immagini e simboli.

  7. Scusi ma voglio fare una domanda: come posso vedere il catalogo – penso chi voglio comprare i due volumi. Puoi aiudarme, per favore? Grazie
    Manuel

  8. la pittura d botticelli è un’arte eterea che c solleva da questo vile mondo e c porta là dove non c sono vincoli del metro e della forma

  9. Credo di aver già visitato questa mostra qualche mese fa a Milano, deliziosa, anche se le aspettative sono maggiori dell’offerta.
    Io non parlerei, come fa Orazio, di “riciclaggio”; ti dispiace davvero così tanto che un’esposizione prolunghi la sua esistenza così da lasciar aleggiare il respiro del suo significato in nuove anime?
    Sono ben lieto che le mostre nel loro itinerario assumano un che di permanente, soffro sempre quando una mostra chiude.
    D’altra parte esposizioni di questo tipo sono, come dire, leggermente differenti dai disgustosi film-cassetta-natalizi, no?
    Alla cara Emanuela di Matera vorrei far considerare che non sempre l’eleganza retorica (quando c’è) corrisponde ad altrettanta elegante verità.
    Dire che Botticelli “ci porta in un mondo dove non ci sono vincoli di metro e di forma” è un’idiozia olimpica, dovuta probabilmente alla disconoscenza sia del mondo quanto di Botticelli, del metro quanto della forma.
    Persino un mestolino da cucina sa quanto Botticelli abbia innalzato nella sua opera l’euritmìa delle forme e la scientificità del metro.
    Quanto al sondaggio di Chi sarebbe più grande tra Botticelli e Dante, è assolutamente miserevole l’accostamento.
    Chi lo propone, o chi se ne fa operatore, non conosce Dante e tantomeno Botticelli.
    Sposo totalmente la tesi di Russo Francesco di Camponagara.
    Il guaio dei nostri tempi è che la maggior parte delle persone confonde la superficie delle cose con le cose stesse.
    Ciao, Biz.

  10. Caro Biz,
    condivido la tua opinione.
    La tua cultura e la tua intelligenza espongono le tue idee sempre in modo chiaro ed interessante.
    Molto c’è da imparare da te. Ti ringrazio.
    Cari saluti.
    Maria

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