19 marzo 2004

fino al 30.IV.2004 Howtan – Inferno e Paradiso Roma, Galleria Contarte

 
Sangue, piume e… paillettes. Colorato, eccessivo, esplicito, perverso quanto basta. Vi ricorda qualcuno? I presupposti ci sono: dalla body art alla fotografia di Serrano, Araki, la Chapelle. Storia e immagini di un felice cleptomane

di

Un giovane artista e una galleria fresca di apertura sono connubio perfetto per proporre un’arte, quella fotografica che -sebbene abbia ormai un secolo di storia- offre notevoli possibilità di sviluppo.
Howtan (1974), artista italo persiano, porta avanti nella sua opera un discorso basato su un’intensa carica espressiva, legata a colori forti e immagini cruente, che si sposa con una ricerca dell’interiorità che è dietro ciascuna immagine, figura e gesto rappresentati. Da qui nasce Inferno e Paradiso.
Ogni opera racchiude molteplici significati, nella ricercata ambiguità dei soggetti e della loro sessualità, nei simboli esplicitamente allusivi -lacerazioni, tagli e castrazioni…- nella presenza dominante del sangue e nella vivacità cromatica di fiori, piume, paillettes (che applicate sull’opera le danno una tridimensionalità ed un contatto con la realtà che va materialmente oltre la fotografia).
howtan
Sul set fotografico l’artista ricostruisce situazioni in cui le sensazioni e emozioni vengono materializzate ed esteriorizzate per sdrammatizzare la sofferenza interiore e provare così una sensazione di piacere e di liberazione
. E la foto non è istantanea, gesto colto per caso, ma risultato di una scelta operativa e di un processo mentale precisi e determinati.
Il senso del discorso resta aperto, l’ultima parola –nonostante appaia tutto estremamente evidente- è affidata a chi guarda: donne, sangue, acqua, fiori e piume, madri non materne e volti eccentricamente deformati, sono lasciati all’occhio senza didascalie. Così i corpi solitari che si stagliano nel bianco della scenografia danno concretezza ad uno spazio che sembra esistere solo in virtù della loro presenza.howtan L’immagine fissata dall’occhio fotografico conserva una dinamicità ed un senso del movimento accentuati, talvolta, dalla deformazione tipica dell’anamorfosi, che Howtan prende dalla storia della pittura ed inserisce nel linguaggio fotografico.
Dalla Body Art” scrive Achille Bonito Oliva “all’Azionismo Viennese, dal cartoon alla pornografia, dalla moda al film erotico, dal sadomasochismo al voyeurismo, Howtan, con felice cleptomania, recupera stimoli linguistici da una famiglia di artisti che non sono parenti tra loro: Artaud, Kubric, Serrano, Golden, Araki, Abramovich, La Chapelle, Kern, nella creazione di opere che sono “uno strappo di pelle della realtà”.

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www.howtan.com

alessandra campoli
mostra visitata il 17 marzo 2004


Howtan – Inferno e Paradiso
Galleria Contarte, P.zza della Maddalena 2/a (Pantheon), www.contarte.com, info@contarte.com , 0668392081
lun 16-20, mart-giov-ven 12-20, merc 12-21, catalogo con un testo di Achille Bonito Oliva


[exibart]

1 commento

  1. ci sono stato alla sua mostra, è veramente incredibile e unico, credetemi mi sento che diventerà uno dei più grandi artisti del secolo.
    Fatemi sapere tutte le notizie su di lui, io scrivo amche su una rivista importante d’arte americana.

    Grazie e a presto

    Andrea Vicentini

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