16 aprile 2010

fino al 30.IV.2010 Santiago Morilla Roma, Pastificio Cerere

 
Un soggiorno a Roma per investigarne l’architettura urbana. Un’attività di writing edificante, suddiviso in tre tappe. Ancora da concludere...

di

Assecondando una personale rivisitazione delle sculture
nelle arcate del Colosseo, Santiago Morilla (Madrid, 1973; vive a Madrid e
Roma) colora i muri del cortile esterno del Pastificio dando il via a un
progetto illustrativo che avrà altre due tappe: a maggio presso l’Accademia di
Spagna a Roma e a settembre alla Galleria CO2. L’iniziativa, a cura di Federica
Forti, vorrebbe mediare il rapporto fra l’uomo e l’architettura attraverso la
figurazione: “Gli edifici vengono sacralizzati o, al contrario, dissacrati,
riconvertiti e riutilizzati; alcuni sono stati demoliti e altri sono diventati
icone del passato. Roma, in quanto museo a cielo aperto, è testimonianza
eclatante di questo fenomeno. Ma perché costruiamo?
”, dichiara la curatrice.
I murales di Morilla disegnano un percorso di simpatici
bozzoli neri da cui fuoriescono visi. Stretti a loro da cordoni ombelicali
rossi, si intrecciano, si sostengono e si avvinghiano arrampicando la vernice
della loro forma sull’edificio della fondazione. Un nido è per Santiago il più
piccolo rifugio dell’uomo e, in questo caso, le mura dei suoi mutanti sembrano
costruirne l’esterno. O ricalcarlo?
Santiago Morilla - Nidi - 2010 - murales - courtesy Fondazione Pastificio Cerere, Roma
L’azione di Santiago è stata un work in progress, tanto
che durante i giorni antecedenti l’inaugurazione lo si poteva vedere
arrampicato su una scala a cercare le sue forme in qualsiasi ora del giorno,
proprio come un operaio o un muratore. Ma la perplessità nasce quando bisogna
per forza trovare un legame che vada al di là del semplice rapporto con la
struttura: i writer manifestano il loro status espressivo marchiando edifici
storici (nel peggiore dei casi) o elaborando disegni in spazi spesso ad hoc,
sancendo in tal modo la propria individualità creativa, in maniera tale che
possa, una volta sviluppata, essere riconosciuta e riconoscibile.
L’arte di Morilla, però, non si ferma a un marchio urbano
di riconoscimento: disegni su carta e “painting video” ruotano attorno alla sua
ricerca stilistica. Un illustratore contemporaneo di facce e mondi che investe
non solo muri esterni, ma anche oggetti di design come vasi o lampade, o ancora
poster di grande formato, come avvenuto per la project room da Cura Magazine.
Santiago Morilla - Nidi - 2010 - murales - courtesy Fondazione Pastificio Cerere, Roma
Il percorso tracciato sulle mura della fondazione resta
così un percorso libero, un’ulteriore tappa “a getto d’inchiostro”, che non si
limita negli spazi interni e tanto meno in circoscritte cornici di legno. È un
percorso che si contamina da sé, senza raggiungere un punto di sfogo, uno
sbocco concluso verso l’architettura urbana della città. Sarà forse per questo
che le tappe di Morilla toccheranno l’Accademia spagnola, continuando per la
galleria di Borgo Vittorio.
Non resta altro che seguire quindi il suo spostamento per
poterlo raccontare con un po’ più di fiducia.

flavia montecchi
mostra visitata il 24 marzo 2010


dal 24 marzo al 30 aprile 2010
Santiago Morilla – Nidi
a cura di Federica Forti
Fondazione Pastificio Cerere – Cerere
Temporary Gallery
Via degli Ausoni, 7 (zona San Lorenzo) – 00186 Roma
Orario: da lunedì a venerdì ore 15-19
Ingresso libero
Info: tel. +39 0645422960; info@pastificiocerere.com;
www.pastificiocerere.com

[exibart]


3 Commenti

  1. Gentile Flavia,
    dopo aver letto il tuo interessante punto di vista credo sia altrettanto interessante poter leggere il mio di curatore e stabilite un dibattito tra te e me (e magari altri lettori) in cui ci confrontiamo sulla prima tappa della mostra Nidi.

  2. Cara Federica, certamente. Sono aperta ad ogni tipo di incontro e scambio, sicuramente positivo per la crescita di entrambe e di chi segue il nostro lavoro. Attendo tue considerazioni.
    un caro saluto
    Flavia

  3. Eccomi!
    per cominciare, dato che per motivi di spazio mi è impossibile dilungarmi in dissertazioni socratiche, ti mando questo link ad un’intervista recente in cui spiego come sono nati il rapporto con Santiago, il progetto Nidi, la mostra al Pastificio e le prossime presso Accademia di Spagna e CO2.
    Aspetto quindi tue considerazioni e domande…
    Federica

    PS. l’intervista è uscita su un’altra testata ma credo non ci siano problemi…ecco il link:

    http://www.espoarte.net/index.php?task=article&id=690&language=it

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